USA: non paghi le rate? L’auto si blocca
Le finanziarie americane hanno a disposizione una nuova tecnologia, che però potrebbe rivelarsi pericolosa.
La crisi economica mondiale ha fatto scoprire a tutti noi l’esistenza di un problema serio negli USA. Quello dei mutui subprime, cioè quei prestiti ad alto rischio che hanno dato inizio all’effetto domino che ha coinvolto l’intera economia mondiale. Ma i mutui non riguardano solo le case, visto che negli Stati Uniti ben il 25% dei prestiti per acquistare un’automobile sono stati dati a cittadini con scarsa affidabilità finanziaria, creando un grande buco economico.
Per correre ai ripari, però, le finanziarie hanno calcato un po’ troppo la mano. Su circa 2 milioni di vetture, infatti, è stato installato un dispositivo che permette di bloccare le automobili a distanza, utilizzando semplicemente un computer o uno smartphone. Gli automobilisti morosi, dunque, di punto in bianco si ritrovano l’automobile inutilizzabile e non possono guidarla fino a che non saldano il debito con i creditori.
Negli ultimi mesi, però, questa nuova tecnologia ha creato più di una polemica negli USA. In primo luogo, come hanno fatto notare molti automobilisti colpiti dalla tagliola 2.0, perché le finanziarie hanno bloccato le vetture solo dopo pochi giorni di ritardo del pagamento di una rata del mutuo, non dando dunque neppure la possibilità di mettersi in regola per chi ritardava di poco il pagamento e non era un debitore cronico.
Ma, ancora peggio, il blocco delle automobili è risultato pericoloso. Come ha raccontato il New York Times, per esempio, una madre single di Las Vegas non ha potuto portare il figlio di 10 anni al Pronto Soccorso, dopo che questi si era svegliato con la febbre altissima e un grave attacco d’asma, perché la sua macchina era stata bloccata per un debito di 389 dollari. Soldi che la donna, quella mattina, non aveva a disposizione e che, dunque, hanno pericolosamente ritardato le cure per il bambino.
Forse peggio è andata a un’altra donna, T. Candice Smith, sempre a Las Vegas. La donna era in macchina con il suo compagno e stava percorrendo l’interstatale sulla corsia di sorpasso. Di colpo, però, lo sterzo ha iniziato a bloccarsi, il motore si è spento e l’auto è rimasta così bloccata sulla corsia veloce della strada. Una situazione che, è inutile dirlo, era pericolosissima e ha messo a rischio la vita stessa della donna, del suo compagno e degli automobilisti che sopraggiungevano alle loro spalle.
Come detto, negli ultimi anni sono circa 2 milioni le vetture ad aver avuto installato questo dispositivo e, secondo quanto si legge sulla stampa americana, i creditori ne fanno ampio utilizzo anche, e soprattutto, nei confronti di chi ha debiti limitati, di poche centinaia di euro. E, come detto, anche solo un paio di giorni dopo la scadenza della rata. Se, dunque, da un lato questa nuova tecnologia è sicuramente importante in un periodo storico dove i debiti sui mutui stanno crescendo a dismisura, dall’altro – però – l’utilizzo aggressivo da parte dei creditori sembra sia vessatorio sia pericoloso. Arriverà questo dispositivo anche da noi?