Nissan Pulsar: primo contatto su strada
La nuova Nissan Pulsar provata su strada, ecco com’é e come va la segmento C giapponese.
Se siete dei convinti seguaci di SUV, Crossover e dintorni questo articolo non è per voi. E neppure per chi invece apprezza le auto sbarazzine o comunque vistose secondo certi stili molto in voga. Ma c’è ancora un bel po’ di automobilisti che preferiscono qualcosa di più classico pur nella modernità: è questione di gusti, di carattere e ancor più di esigenze concrete senza eccessivi svolazzi.
Sgombrato il campo da inutili equivoci, dico subito che l’inedita Nissan Pulsar provata nei giorni scorsi a Barcellona non lontano dalla fabbrica in cui l’auto viene prodotta, non è un’auto “glamour”. Il design, impostato su un vago accenno di crossover, è molto equilibrato e senza errori ma nel traffico non cattura di certo gli sguardi. Si lascia apprezzare piacevolmente soprattutto nel frontale visibilmente ispirato alla Qashqai, mantiene una certa identità nelle fiancate abilmente disegnate per trasmettere dinamicità, e risolve in modo piuttosto anonimo la coda che si può facilmente confondere con molte altre vetture omologhe. Tuttavia la Pulsar resta comunque un modello gradevole e “rassicurante” per un acquirente non troppo esibizionista in cerca di una buona auto per famiglia, magari più piccola ma non troppo anche per chi vuole rinunciare a una vettura della classe superiore.
Il passo successivo è la scoperta degli interni di rara spaziosità in particolare nell’area posteriore, che rivela il segreto di un passo portato fino a m 2,70, e può apparire perfino esagerata: con 692 mm di “aria” fra le ginocchia e le spalliere anteriori la sensazione di spazio è quella di una “limousine”. Tanto fuori dal comune che dal posto di guida, senza passeggeri dietro, si avverte un insolito senso di vuoto. Semplice, dunque, indiscutibilmente ariosa e comoda, ma non per questo priva di quanto la tecnologia mette oggi a disposizione dell’automobile. Offerta in questo caso ancora una volta pensando a “quel” cliente che preferisce dispositivi “accessibili e intuitivi” come sottolineano i tecnici della Nissan che da anni non progettavano auto di questa categoria.
A volte ritornano, si dice in questi casi. Succede anche per le automobili e perfino per i loro nomi sempre più difficili da inventare senza rischi di accuse di plagio. Ed ecco allora che la Nissan ha affrontato coraggiosamente entrambi i casi utilizzando “risorse proprie” per tornare sul mercato con una classica berlina di taglia media, 4,38 di lunghezza e 1,76 di larghezza con un nome di famiglia, Pulsar, già in uso su mercati extraeuropei mentre questa è riservata e dedicata alla sola area europea.
Sono le misure da segmento C, ovvero quello della imbattibile Golf, alla quale la casa giapponese aveva rinunciato ormai dai tempi della sfortunata Almera abbandonata nel 2006. Ma, come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere: l’anno dopo è quello del colpo di scena chiamato Qashqai, sempre nella stessa area di mercato. Questa volta però si tratta di un crossover destinato ai massimi successi e a trascinare nella propria scia tutta la concorrenza su tutti i mercati. A cominciare dall’Italia dove sfiora i numeri da top ten e non è escluso che con gli ultimi aggiornamenti non ci riesca.
Poi, nel 2010 arriva la Juke che insieme a X-Trail e Note fa un quartetto di prim’ordine. Tutto bene, ma restava quel “buco” in gamma nell’area delle berline che oggi la Pulsar “dovrà” riempire per consentire a Nissan di contendere a Toyota il primato europeo fra le marche orientali. Obiettivo ambizioso ma non troppo dal momento che all’ultimo rilevamento di agosto alla Nissan mancavano 36.500 unità, lo 0,6 % di quota, per pareggiare i conti e non è dunque impossibile superarli entro il 2016 com’è nelle aspirazioni della Casa. E’ questa la vera sfida della Pulsar che debutterà sul mercato italiano il prossimo 3 ottobre e spalancherà le porte delle concessionarie nel week end del 18/19 ottobre.
E’ una sfida certamente più credibile di quella nei confronti della Golf annunciata in questi giorni su molte testate un po’ troppo “compiacenti”. Lo dicono i numeri di produzione programmati, 64.000 unità l’anno, giocate strategicamente da Nissan in un’area di mercato molto affollata di offerte ma anche di pubblico. Solo in Italia, per capirsi, si tratta di un quarto abbondante di tutte le immatricolazioni, pari a circa 330.000 vetture quest’anno. In larga prevalenza sono rappresentate da berline, previste in crescita nel 2015 quando Nissan programma con grande oculatezza di trovare qui da noi 5.000 clienti per la nuova Pulsar. Malgrado la moda imperante “non tutti chiedono una crossover” ha ricordato Bruno Mattucci AD di Nissan Italia, citando la filosofia di Steve Jobs ispirata all’ascolto delle esigenze dei consumatori.
A proposito di “oculatezza” in tempi che non consentono errori sui programmi di produzione, Nissan è riuscita a realizzare questo modello “integrativo” di gamma per completare la propria offerta di mercato con un investimento dichiarato di appena un centinaio di milioni di euro dedicato all’aggiornamento della fabbrica e alla nuova carrozzeria. Tutto il resto viene dalla ricca “banca organi” dell’alleanza Renault-Nissan, a cominciare dal pianale modulare CMF già utilizzato per la Qashqai.
In più, la Pulsar consente di riportare i volumi di produzione a “regime ottimale” per garantire la piena produttività sui due turni di lavoro attualmente impiegati nello stabilimento spagnolo che, per motivi di mercato, aveva dovuto ridurre i volumi dei veicoli commerciali. Un fattore questo non irrilevante anche per il consumatore perché ha permesso alla Nissan di mantenere un buon equilibrio fra profittabilità e prezzi di mercato con un listino di 17.900 e 19.900 euro rispettivamente per la versione 1,2 turbo benzina da 115 CV e 1,5 turbodiesel da 110 CV, nell’allestimento base “Visia”. Poco più su, a 20 e 22 mila euro è offerta la stessa scelta per l’allestimento “Acenta” mentre il top di gamma “Tekna” passa a 22.350 e 24.350 euro. In tutte le versioni, comunque, le dotazioni di serie sono sempre più che abbondanti.
In effetti la Casa ha puntato molto sulle dotazioni tecnologiche come il “Nissan Safety Shield“, spesso in uso solo su vetture di categoria superiore, in gran parte dedicate ad accrescere i livelli di sicurezza di guida. Le funzioni sono davvero ampie e tra queste spicca il monitor a visione panoramica le cui micro-telecamere mostrano al pilota una visione a 360° di tutta l’area circostante la vettura come se la ripresa avvenisse al di sopra di essa. La lista è lunga e non trascura nulla in fatto di assistenza alla guida mentre il Nissan Connect offre una completa gamma di applicazioni su un display di 5,8 pollici che, vista la varietà d’uso, avrebbe dovuto essere più generoso per essere in linea con il considerevole comfort di guida registrato durante la prova al volante delle versioni Tekna per entrambe le motorizzazioni.
Cilindrate contenute soprattutto per il 1,2 turbo benzina da 115 Cv secondo i migliori orientamenti di downsizing che, tuttavia, non sarà di certo il più richiesto sul nostro mercato. Con una coppia di 190 Nm non delude mai ai regimi più bassi come nelle andature medie per poi stabilizzarsi in modo “onesto” a fronte di un’ottima silenziosità. Molto diverso il comportamento del diesel 1,5 da 119 Cv e 260 Nm: si fa “sentire” in ripresa decisa e nasconde all’inizio il ruolo della sovralimentazione. Il cambio manuale è a sei rapporti e anche in questo caso induce a una guida di puro stampo familiare e rilassato con consumi ed emissioni più che contenute: 5 lt/100 km (combinato) e 117 g/km per il 1,2 benzina e 3,6 lt/100 km con 95 g/km di Co2, secondo i dati di omologazione. In sostanza guida e prestazioni confermano in pieno la destinazione della Pulsar, tutta famiglia, lavoro e viaggi piacevoli, che allo spazio affianca altrettanto comfort nella guida cui contribuiscono anche le sospensioni ben calibrate. A garantire un comportamento del tutto neutrale in curva poi, ci pensa l’Active Trace Control, un dispositivo elettronico che agisce sui freni anteriori con “effetto autobloccante” spiegano i tecnici della Nissan. In conclusione una berlina di “sostanza” e concreta, perfettamente mirata al segmento cui appartiene e degna cugina della Qashqai.
Scheda Tecnica Nissan Pulsar
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