A dicembre verrà aperto il primo centro Tesla in cui sostituire le batterie scariche
Basterà solo un minuto e mezzo per sostituire le batterie scariche di una Tesla Model S. Il conducente verrà penalizzato se non riprenderà il pacco batterie originale.
Sarà inaugurata a dicembre la prima stazione in cui le automobili Tesla potranno veder sostituito il proprio pacco batterie. Lo scrive SlashGear. Il primo centro verrà costruito sulla direttrice che unisce Los Angeles e San Francisco e rappresenta una soluzione alternativa ai Supercharger, dove in appena 20 minuti è possibile riportare le batterie al 50% della loro carica massima. In queste nuove aree basterà fermarsi un minimo di circa 90 secondi, tempo necessario ai macchinari per sostituire le batterie scariche con batterie funzionanti.
Il funzionamento è mostrato nel video pubblicato in apertura (dal minuto 1:00). Il conducente deve solamente parcheggiare l’automobile sopra un’apposita piastra e pazientare il tempo necessario, senza scendere dall’auto o chiedere l’intervento di un operatore; solo a questo punto intervengono le macchine – identiche a quelle previste nello stabilimento di Fremont – , che rimuovono il pacco batterie e lo sostituiscono con uno funzionante. Una stazione dovrebbe costare 500.000 dollari, avrà spazio a sufficienza per ospitare 50 batterie di riserva e sarà realizzata vicino ad un Supercharger, di modo che le batterie stoccate vengano ricaricate nel minor tempo possibile e con il minor impatto ambientale.
Cambiare le batterie costerà fra i 60 dollari e gli 80 dollari, il pagamento verrà effettuato per mezzo di una carta di credito ed il conducente sarà penalizzato in termini economici qualora non riprendesse il pacco batterie originario, magari più vecchio o usurato di uno montato successivamente.
Tesla: siglata con Panasonic l’intesa per la costruzione della Gigafactory
Tesla e Panasonic hanno raggiunto un accordo per la costruzione della prima Gigafactory, ovvero quello stabilimento che entro la fine del 2016 permetterà all’azienda californiana di aumentare la produzione di batterie agli ioni di litio e di aumentare in tal modo il ritmo a cui vengono costruiti i suoi modelli. Tesla si impegnerà a gestire i servizi, i terreni e gli edifici che sorgeranno nel gigantesco complesso – il cui sito deve ancora essere deciso –, mentre l’azienda giapponese costruirà e fornirà le celle agli ioni di litio.
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Il marchio fondato da Elon Musk continuerà tuttavia a rifornirsi presso gli stabilimenti a cui ora si appoggia, decisione che fornisce la misura degli obiettivi di vendita che Tesla vuole in tal modo raggiungere: è notizia delle scorse settimana che – nella sola Gigafactory – Tesla auspica di costruire entro il 2020 batterie per 500.000 veicoli l’anno, risparmiando allo stesso tempo circa il 30%. Parte della quota totale potrà comunque essere acquistata da aziende interessate.
Lo stabilimento dovrebbe costare 5 miliardi di dollari e potrebbe sorgere in Arizona, California, Nevada o Texas, stati che hanno già espresso disponibilità nell’accogliere una gigantesca fonte di reddito ed occupazione: Tesla si aspetta che nel 2020 lo stabilimento darà lavoro a 6.500 persone e che produrrà ogni anno 35 Gigawattora di celle e 50 GWh di pacchi batteria.