Polonia: allo studio l’autovelox che capisce se hai alzato il gomito
Non solo controllo della velocità ma anche etilometro, tutto in un unico dispositivo…
Rilevare il tasso alcolemico di un guidatore mentre si verifica la velocità alla quale conduce la sua auto; sembra fantascienza, ma l’autovelox con etilometro incorporato è già in fase avanzata di sviluppo. A concepirlo sono stati tre ricercatori della Military University of Technology di Varsavia, Polonia: Jaroslaw Mlynczak, Jan Kubicki e Krzysztof Kopczynski, che lo hanno presentato nell’edizione di maggio del Journal of Applied Remote Sensing. In pratica, anziché fermare le auto e sottoporre i conducenti al classico “test del palloncino”, in futuro alla Polizia potrebbe bastare posizionare al lato della strada questi rilevatori intelligenti e fotografare chi ha alzato il gomito.
Il radar contro l’alcolemia funziona per mezzo di un laser che attraversa l’abitacolo della vettura e calcola la densità delle molecole d’alcool emesse dai polmoni del conducente. Questo controllo è possibile anche se l’auto è in movimento grazie alla spettroscopia. Le prime sperimentazioni del radar anti-ubriachi hanno mostrato risultati incoraggianti: l’apparecchio infatti è abbastanza sensibile da riconoscere una concentrazione di alcool anche solo dello 0,1 per mille.
Non mancano comunque alcuni aspetti da mettere a punto: resta infatti la possibilità di errore, come nel caso in cui una bottiglia di alcool sia stata rovesciata nell’auto o se ad aver bevuto è un passeggero e non il conducente. Ma i tre ricercatori sono al lavoro per risolvere anche queste magagne. Sta di fatto che, qualora il dispositivo superasse le suddette difficoltà, sarebbe capace di configurarsi come un ottimo deterrente sia per chi pesta troppo sul gas, sia per chi invece si mette alla guida dopo aver bevuto.
Il problema della guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti rimane uno dei principali motivi di sinistri stradali, spesso mortali. Inutile dire che la lotta per arginare questo fenomeno deve necessariamente passare attraverso un azione preventiva, di educazione stradale. Ma ben vengano anche i controlli a posteriori.