Una giornata sulla Rolls-Royce Wraith
Abbiamo trascorso una giornata in compagnia della Rolls-Royce Wraith. Ecco com’è andata…
Normalmente non sono superstizioso. Quando ho saputo che la nostra giornata in compagnia della Rolls Royce Wraith sarebbe stata il 17, però, ammetto di aver fatto qualche scongiuro. Dopo una settimana di attesa, finalmente, arriva il fatidico giorno. L’inizio non è dei migliori. La sveglia non suona ma, fortunatamente, il richiamo dell’Automotive riesce a farmi abbondare il mondo di Morfeo senza perdere troppo tempo sulla tabella di marcia. Mi preparo alla velocità della luce, esco di casa e vado a recuperare il fotografo.
Mentre siamo in viaggio verso la sede di BMW Italia –come tutti voi ben saprete la Rolls appartiene alla Casa dell’Elica- ecco un’altra bella “sorpresa”: inizia a piovere in modo consistente e il clima diventa autunnale. Non importa, non ci fermiamo mica per così poco! Una volta ritirata la lussuosa vettura dall’animo inglese, con passaporto tedesco, impostiamo il navigatore in direzione del Castello di Vidigulfo per realizzare delle foto in una location niente male. La sfortuna ci perseguita. Dopo pochissimi scatti, infatti, si guasta la macchina fotografica. Da non credere. Corriamo in ufficio a recuperare quella di scorta e torniamo sul posto. Da qui in poi la giornata migliorerà progressivamente…
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Chiusa questa breve parentesi dedicata alle sventure è giunto il momento di concentrarsi sulla sostanza. Il primo impatto con la Wraith è stato decisamente “forte”. Sceso dalla mia piccola utilitaria mi ritrovo davanti a un’auto imponente –misura 5.269 mm in lunghezza, 1.947 mm in larghezza, 1.507 mm in altezza e ha un passo di 3.112 mm- e massiccia, dalla coda rastremata e spiovente. Ancora prima di salire a bordo, inevitabilmente, m’imbatto in una delle particolarità di questa vettura ovvero le enormi portiere: si aprono controvento (sono incernierate posteriormente) e per chiuderle basta premere un pulsantino alla base del montante anteriore.
L’abitacolo, sfarzoso e ai massimi livelli di cura del dettaglio, fa del lusso e del comfort i suoi elementi caratteristici. I pannelli porta così come alcuni dettagli, realizzati in legno Canadel, riprendono uno stile tipico degli yacht abbinandolo ai classici rivestimenti in pelle che ornano gl’interni. Alzando lo sguardo mi accorgo poi del particolare sistema d’illuminazione Starlight Headliner, composto da 1.340 lampadine a fibre ottiche, che restituisce l’impressione di un scintillante cielo stellato. Leggermente pacchiano ma decisamente scenografico.
E’ ora di mettere in moto e partire. Premo il pulsante start e il cuore della Rolls incomincia a battere. Si tratta di un vigoroso propulsore di 6.6 litri V12 in grado di sviluppare una potenza di 632 cavalli, una coppia massima di 800 Nm, garantire (stando a quanto dichiarato dalla Casa) l’archiviazione dello sprint da 0 a 100 km/h in 4.6 secondi e raggiugere una velocità massima, limitata elettronicamente, di 250 km/h. Credenziali degne di nota, sufficienti a eleggerla come la Rolls-Royce più potente di sempre.
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Nei primi chilometri di guida sono leggermente impacciato. La macchina, indubbiamente, è impegnativa. Cerco di non pensare a numeri e dati, prezzo compreso (la cifra “base” è di circa 300mila euro), e la musica cambia. In marcia le dimensioni e il peso considerevole (2.360 kg) si avvertono, senza però essere un problema. Il cambio automatico innesta i vari rapporti in modo dolce e le sospensioni attive si adattano ai nostri vari, e disastrati, manti stradali. Lo sterzo, morbido il giusto, regala una manovrabilità inaspettata. In tale configurazione, concependo il viaggio come un salotto su quattro ruote, si ottengono delle belle soddisfazioni.
Se si affonda decisi il pedale dell’acceleratore il motore risponde prontamente, ed energicamente, e la “voce” del V12 si fa più incisiva. Seppur l’assetto risulti tendente al morbido il comportamento rimane discretamente dinamico, con reazioni progressive. Quando ci si lascia prender la mano, cosa che può capitare facilmente, gli angeli elettronici fanno il loro solito dovere, riportando l’auto in traiettoria e tagliando il gas prima di raggiungere il punto di non ritorno.
Nelle poche ore di convivenza con la Wraith ho scoperto una vettura capace di metter a proprio agio chiunque, piacevole da guidare e in grado di regalare (se richiesto dal conducente) un’interessante briosità. Il tutto mantenendo sempre una personalità esclusiva, e fuori dal coro. Insomma, una vera Rolls.
Rolls-Royce Wraith: scheda tecnica
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