Le 50 persone più infuenti al mondo secondo CNN: c’è Mulally di Ford ma non Marchionne
La CNN Money ha pubblicato una lista dei 50 personaggi più influenti al mondo. Spiccano i CEO Ford, Renault Nissan e Mahindra: assente Marchionne.
In un’epoca affamata di leadership, abbiamo trovato uomini e donne in grado di ispirarvi. Alcuni famosi, altri poco noti, ma ognuno in grado di rendere il mondo migliore. Questo il preambolo che la CNN ha voluto utilizzare per stilare la classifica delle cinquanta personalità più influenti a livello mondiale, e che, quindi, hanno improntato il loro ‘sigillo’ nell’evoluzione (principalmente) economica, ma anche sociale e culturale degli ultimi tempi. Una classifica che deve la sua autorevolezza proprio dall’autore, la branca ‘economica’ di uno dei Network più famosi al mondo, non solo in America.
Una classifica che si presta a delle riflessioni, alcune scontate, altre un pò meno. Non deve stupire infatti che al primo posto, la CNN abbia inserito Papa Francesco, “leader di 1.2 miliardi di Cattolici Romani”. La CNN sottolinea il contrasto tra la sua umiltà suggellata dall’arrivo a bordo di una Ford Focus, con la sua “forza di conversione”. Al secondo posto, ecco invece la cancelliera Angela Merkel, la cui motivazione riguarda il suo ‘ruolo principale nella gestione della crisi in Europa’.
Il mondo delle quattro ruote invero, non è molto presente all’interno di questa classifica, che vede annoverare personaggi quali il Tim Cook, Angelina Jolie o il Dalai Lama. D’altro canto, inutile negarlo, stiamo parlando di un settore in profonda crisi che sta faticosamente cercando di riemergere, e sopratutto in America, ha vissuto una fase decisamente buia. Proprio per questo, ipotizziamo, la CNN ha voluto mostrare come esempio del ‘salf-made man’ a Stelle e Strisce Alan Mulally, CEO Ford, con una la motivazione risulta cristallina. La CNN infatti, espone la terza posizione di Mulally con queste parole:
“Il taumaturgo ha salvato l’azienda senza ricorrere al fallimento o a richieste di salvataggio. E’ riuscito in ciò che i suoi predecessori avevano provato,fallendo. Dopo aver conseguito 7,2 miliardi di dollari di profitto lo scorso anno, la società ha pagato i suoi 47.000 lavoratori“.
La CNN sottolinea inoltre come Ford abbia guadagnato ‘molto più di General Motors o Chrysler’. Un inciso che anticipa una nostra piccola riflessione riguardante l’assenza di Marchionne da questa Top-50. Sembra strano, considerando il salvataggio da parte di Fiat verso Chrysler, la pressante campagna del Lingotto in terra americana e, sopratutto, la nascita di FCA – Fiat Chrysler Automobilies.
E’ probabile che la CNN abbia voluto comunque premiare chi sia riuscito a crearsi il ruolo di ‘leader d’opinione’, il ruolo di trascinatore, mentre Marchionne, evidentemente, è stato visto come un manager in grado di creare una fusione, un rapporto unico, ma non in maniera enfatica. Una sorta di controprova la troviamo alla 23esima posizione di Carlos Ghosn, per il suo ruolo nel ‘salvataggio della Nissan’ nel periodo compreso tra il 1999 ed il 2005. La CNN infatti, enfatizza il “Salvataggio di un gigante, di una vecchia società industriale in declino”, con un’azione assolutamente drammatica e rischiosa, licenziando migliaia di lavoratori e tagliando i legami con i membri del ‘keiretsu’ di casa Nissan, andando contro anche cittadini e media giapponesi. La stessa CNN conclude la sua riflessione con un “trattamento d’urto che ha funzionato, rendendo Ghosn ben presto un eroe giapponese”.
A rafforzare questo concetto di empatia spirituale, di leader d’opinione, che spiegherebbe l’assenza di personaggi quali Marchionne, pur fondamentali nell’economia dell’automotive americana, scendiamo fino al 40esimo posto, dove troviamo Anand Mahindra, capo dell’omonima casa. Di terza generazione, Anand ha fortemente ampliato l’orizzonte produttivo della casa che si è estesa verso il mondo delle automobili, dei servizi informatici, dell’aeronautica e di molto altro ancora, mantenendo inoltre quello status di una delle società più ambite in India. A sottolineare la presenza di Anand Mahindra in questa classifica, è la considerazione riguardante l’integrità di questa società in un ambiente ‘notoriamente corrotto’.
A guardar bene, Merkel a parte, si nota l’assenza di personaggi europei e, per quanto riguarda sia il mondo dell’auto sia quello della tecnologia, nessun coreano. Possibile? Chissà, forse anche gli americani, in fin dei conti, qualche preferenza la fanno anche loro.
Alan Mulally al Jay Leno’s Garage