Mitjet 2L: il video delle supercar lowcost
Leggere, agili e divertenti, ma anche tecniche e formative. Sono le Mitjet 2L, auto da corsa con telaio tubolare e scocca in vetroresina. 720 kg, 220 CV, cambio sequenziale, trazione posteriore e pneumatici semislick.
“Simplify, then add lightness”. Un concetto semplice, ma vincente. E’ il claim di Colin Chapman, un credo valido ancora oggi per tutti coloro che amano auto reattive, leggere, competitive e prestazionali. In questo caso non parliamo di Lotus, ne tanto meno di auto inglesi. Le Mitjet infatti nascono in Francia e semplicemente sposano la stessa filosofia costruttiva, perché nelle corse (ma anche su strada) se si vuole andare forte, e ci aggiungiamo anche spendere poco, bisogna viaggiare leggeri. Meno peso significa, meno inerzia in accelerazione, frenata e curva. Ma anche meno consumi; carburante, freni, pneumatici e qualsiasi altro materiale di consumo. Oggi facciamo un viaggio nel mondo delle corse, sbirciando al motorsport d’Oltralpe (ma che presto potrebbe anche essere nostrano) dove si divertono ancora con poco. Andiamo alla scoperta delle Mitjet 2L, vetture silhouette, “petit monstre”, che saranno presentate oggi, domenica 23 marzo sul circuito di Vallelunga, con la speranza di poterle provare al più presto, ma soprattutto di poterle veder correre in Italia.
Una formula semplice, ma vincente
Scocca in vetroresina, telaio tubolare in acciaio, motore anteriore centrale, trazione posteriore e cambio sequenziale a sei rapporti. No servosterzo, no servofreno, no autobloccante (solo l’assale rigido come sui kart) e pneumatici semislick. 720 kg per 220 CV. E’ la Mitjet 2L una vettura silhouette che farà molto parlare di sé. Il motore è il 2.0 16V aspirato, rivisto, della Clio RS, così come il cambio; un Sadev sequenziale a sei rapporti. Non serve molto per andar forte, e ancora meno se il peso è quello di una micro car. Sulla Mitjet 2L però ci sono anche sospensioni anteriori a doppio triangolo sovrapposto e assale rigido al posteriore.
A guardarla è simpatica. Le scocche in vetroresina sono di 3 tipi, tutte ispirate alle protagoniste del campionato DTM. Le dimensioni compatte, di 4 metri e 10 di lunghezza, 1 e 80 di larghezza e 1 e 30 di altezza, le rendono comunque accattivanti. Ma non siamo qui per parlare dell’estetica. In pista la Mitjet 2L si guida come un kart. Ingressi cattivi, ma con il minimo sterzo possibile, facendola scivolare sulle quattro ruote per presentarsi a centro curva con lo sterzo dritto e poter aprire il gas prima possibile. Gli pneumatici semislick contribuiscono a renderla “mobile” quel tanto che basta per aumentare il piacere di guida rispolverando stili di guida del passato, precisi, ma con un ampio lavoro di braccia. Auto perfette sia per piloti professionisti, che per gli amatori, perché La Mitjet è una vettura che esalta la sensibilità.
Un po’ di numeri della Mitjet 2L: prestazioni e costi
Cronometro alla mano la Mitjet 2L, dichiara, che in un circuito tormentato gira come una Ginetta G50 munita di slick. Un risultato degno di nota, se si considera che è stato ottenuto con pneumatici semislick Yokohama Advan 048, e ancora più eccitante se si guarda ai costi. Per la MitJet 2L servono meno di 46.000 Euro + IVA (oltre ad alcuni optional come il cambio al volante), un prezzo interessante in relazione alle prestazioni.
Ma i pro della Mitjet non finiscono qui. Oltre al prezzo d’acquisto relativamente basso, ciò che ne ha decretato il successo in Francia, dove corrono circa 82 nuove 2L e circolano oltre 70 vecchie 1.3, sono i costi per correre.
Nel campionato francese non è difficile trovare in gara piloti del calibro di Sebastian Loeb, Olivier Panis, Yvann Muller ma anche vecchie glorie della F1 come Laffitte, tutti accomunati dalla stessa voglia di divertimento. Perché quello che non manca a bordo della Mitjet è proprio il divertimento. In Francia la formula è semplice; in un weekend si disputano 4 gare sprint da 20 minuti, due al sabato e due la domenica, a circa 2.500 Euro l’una. L’idea naturalmente è quella di allinearsi per “difetto” ai francesi, con un costo totale del campionato compreso tra i 27.000 e 32.000 Euro a pilota, per 7 weekend e 14 gare. C’è infatti anche in Italia, come in Francia, una forte volontà di mantenere i costi ridotti al minimo e insieme custodire lo spirito giusto, quello del puro divertimento in pista. Oggi, domenica 23 marzo al circuito di Vallelunga è il giorno del debutto in società quando, Motorquality, il distributore, presenterà le Mitjet 2L insieme alla A.S. Sportservice promotore del futuro Mitjet Italian Series. E’ ancora presto, ma sembra che anche il motorsport italiano sia sulla strada giusta!
Mitjet Supertourisme; petit GT3
Alla Mitjet c’è un altro progetto molto interessante e già pronto per il 2014; è la versione turbo denominata Supertourisme. Una vettura costruita sulla stessa base dell’aspirata 2L, ma su questa, sospensioni, motore carrozzeria e aerodinamica sono molto più esasperate. L’obiettivo è quello di stuzzicare l’appetito a piloti, questa volta professionisti, che si cimentano al volante di vetture di categoria superiore. Parliamo quindi di una silhouette capace di lottare fianco al fianco con auto della categoria GT3.
Il salto prestazionale è garantito in primis dal motore 2 litri turbo di derivazione Megane RS. In configurazione gara eroga 300 CV e oltre 37 kgm di coppia, che spingono la Supertourisme a circa 260 km/h. Il set up è stato completamente rivisto in un’ottica più professionale, l’aerodinamica gioca un ruolo attivo nelle performance in pista. La carrozzeria in fibra ha dimensioni più generose e chiusa per migliorare la penetrazione. All’anteriore compare uno splitter in carbonio affiancato da diversi profili alari che aumentano il carico all’avantreno; al posteriore invece è comparso un enorme estrattore in carbonio come l’alettone che ha una superficie maggiorata e non è più fisso come sulle 2L.
Le sospensioni sono Öhlins TTX36 e i pneumatici, sono slick della misura 265/65 R18. Il peso sale a 820 kg sempre con la configurazione biposto. Il cambio è sequenziale Sadev a sei rapporti, e l’impianto frenante è Brembo Racing. Anche l’abitacolo è più rifinito e professionale con ampio uso di carbonio, e una cura dei dettagli appunto di classe superiore. Anche il prezzo sale insieme alla performance. Per la Supertourisme si parla di circa 63.000 Euro più Iva. Una cifra che in relazione alle prestazioni potrebbe essere ancora più interessante della 2L, perché con questo budget si può competere con vetture che costano ben oltre 100.000 Euro.
Il dietro le quinte della Mitjet
Le vetture sono prodotte dalla Poclain Vèhicules che ha al suo interno la Tork Engineering e la Fam Auto. Aziende che tra le altre cose si possono fregiare di aver messo al mondo vetture come la Mégane Trophy, la Alpine A110-50 e la Twingo Twin Run, ma anche molte auto del trofeo Andròs e di aver prodotto componenti per auto del mondiale rally, velocità, pista e salita come la mostruosa Dacia Duster e la Mini della Pikes Peak, arrivata terza nell’edizione 2013 con Jean Philippe Dayraut.
Caratteristiche tecniche Mitjet 2L
Motore 2.000 cc
16 Valvole
Potenza 220 CV
Cambio Sadev 6 marce sequenziale
Telaio a traliccio con 2 posti
Cerchi 18 pollici
Pneumatici 265/35 R18
Serbatoio 45 l
Altezza 1 m 30
Larghezza 1 m 80
Lunghezza 4 m 10
Peso 720 kg