Auto dell’Anno ADAC ed il pasticcio dei voti truccati. Cosa accade in Germania?
Vincitrice del premio è la Volkswagen Golf. Un articolo della Sueddeutsche Zeitung rivela che ‘solo’ 3.409 persone le avrebbero concesso il proprio suffragio, quando i voti dichiarati risultano essere ben 34.299.
Cosa sta accadendo in Germania? L’infallibilità del sistema tedesco è messa in crisi dallo scandalo del momento. I vertici dell’automobile club tedesco (ADAC) sono infatti al centro del ciclone per aver falsificato le votazioni dell’Angelo Giallo, premio assegnato all’automobile più amata dagli automobilisti tedeschi ed assegnato per il 2014 alla Volkswagen Golf.
L’episodio è stato denunciato dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung. Pare infatti che solo 3.409 persone avrebbero premiato la segmento C di Wolfsburg, quando i voti dichiarati risultano essere 10 volte tanto, ovvero 34.299. L’ADAC ha prontamente smentito ogni addebito, bollando le accuse quale “scandalo per il giornalismo”. Una prima reazione è giunta da Alexander Dobrindt, ministro dei Trasporti, che nelle scorse ore ha imposto all’associazione di “mettere sul tavolo tutte le carte”.
Volkswagen, che risulta estranea alla vicenda, insieme a Bmw ha domandato chiarezza, mentre Daimler occupa al momento una posizione più attendista. L’episodio ha tuttavia costretto alle dimissioni Michael Ramstetter, segretario dell’ADAC e direttore della rivista Motorwelt, che ha ammesso l’errore e spiegato come quest’ultimo riguardi il numero assoluto di voti e non la composizione della graduatoria finale. Polemica invece la reazione dell’ACE (Automobil Club Europa), associazione concorrente, secondo cui le statistiche di vendita rivelano già quale sia la vettura preferita dagli automobilisti tedeschi. “Tutto il resto è messa in scena” hanno puntualizzato i vertici dell’ACE.
Truffa? Sabotaggio? Errore tecnico? In un modo o nell’altro c’è qualcosa che va al di là della vicenda stessa. Qualcuno ha commesso un “errore”, parola che in Germania è offensiva quanto una parolaccia. Il sistema tedesco prevede rigidi controlli e pianificazione su qualsiasi cosa, anche sull’innovazione come ci viene spesso ripetuto. E proprio per questo la figuraccia internazionale brucia ancora di più.
Certo, qualcuno potrebbe dire che in Italia una situazione del genere si sarebbe conclusa a “tarallucci e vino“, che lo scandalo è scoppiato proprio grazie alla professionalità dei giornalisti tedeschi ma, considerando il modo con il quale veniamo spesso e volentieri sbeffeggiati dalla stampa tedesca, un pizzico di rivalsa non guasta.
Per indole siamo abituati a flagellarci pubblicamente davanti al mondo intero quando sbagliamo. Se il “tarocco dei consumi”, ovvero il blocco della Merkel sull’accordo sulla CO2, fosse stato messo in atto da un italiano, probabilmente sarebbe intervenuto qualche personaggio in sede EU pronto a bacchettarci. Con buona parte dell’opinione pubblica pronta a dargli ragione.
Quindi? Forse è caso di dire che alla fine tutto il mondo è Paese, i furbetti del quartierino ci sono dappertutto oppure, ma questo sarebbe più sconvolgente, che anche i tedeschi nel loro piccolo… sbagliano.