Ferrari elettrica: la prima supercar EV di Maranello dopo il 2025
Le Ferrari continueranno a suonare come piaceva ad Herbert von Karajan ancora per un bel po’, conservando anche la magia della loro erogazione. Bisognerà aspettare diversi anni prima dell’auto 100% elettrica di Maranello.
Per vedere la prima Ferrari 100% elettrica bisognerà aspettare almeno il 2025. Lo ha detto Louis Camilleri, amministratore delegato della casa di Maranello. Si registra, quindi, uno scostamento temporale rispetto alla data finora prevista per il modello di esordio del “cavallino rampante” nell’universo EV, che si pensava potesse uscire nel 2023.
La notizia dello slittamento, magari, creerà un po’ di delusione sui mercati, ma non dispiace affatto agli appassionati più puri del marchio emiliano, che amano le emozioni, anche sonore, dei motori tradizionali, con una buona apertura di credito verso l’ibrido. Per loro la dichiarazione di Camilleri è…una specie di boccata d’ossigeno.
Gli uomini della Ferrari, prima di lanciare una supercar elettrica, vogliono essere sicuri di poter rispettare la tradizione del marchio. Inoltre si aspettano ancora qualche progresso tecnologico, in termini di tempi di ricarica e di autonomia, non essendo soddisfatti dei dati attuali. Poi faranno la loro proposta, ma nel frattempo terranno d’occhio lo scenario.
Ben diversa la propensione del marchio verso le auto ibride, come dimostra la nascita di modelli come LaFerrari e la SF90 Stradale. Vetture di tale natura avranno uno spazio progressivamente più grande nel listino della casa emiliana, per coprire entro il 2022 un 60% dello stock produttivo, secondo le previsioni del piano industriale 2018-2022, presentato qualche tempo fa dallo stesso Louis Camilleri.
Ormai il tema ambientale non può essere sorvolato nemmeno dai costruttori di nicchia, che in realtà spesso hanno dato prova di essere molto sensibili verso il problema dell’efficienza energetica e della salvaguardia dell’ecosistema.
Le supercar sono molto evolute anche su questo fronte e, in genere, non percorrono molti chilometri. Quindi anche se le loro emissioni sono mediamente più alte, non può essere imputato loro il problema dell’inquinamento. Inoltre le vetture da sogno sono poco diffuse, quindi la loro incidenza sull’effetto serra e sui cambiamenti climatici è quasi nulla.
Ciò non esime dal dovere di fare sempre meglio e la Ferrari non si sottrae al compito. La casa di Maranello ha già messo sul mercato tre auto ibride al vertice del suo listino: LaFerrari, LaFerrari Aperta e la SF90 Stradale. Ora la gamma di questo tipo è destinata ad allargarsi, toccando le nuove proposte. Il sentiero è tracciato.
Alcune cifre raccontano l’entità dei progressi computi nel tempo sul fronte dei gas serra. La Ferrari Enzo, nata nel 2002, aveva delle emissioni di CO2 pari a 545 g/km, con 660 cavalli all’attivo. LaFerrari, sua erede del 2013, pur sviluppando 963 cavalli (con una potenza massima superiore del 31.5% sulla sua ascendente), riduce questa cifra a quota 330 g/km, con un calo del 39.45%. Il dato la dice lunga sul tenore dei passi avanti compiuti e che si potranno compiere, senza mortificare il sound, l’erogazione e il piacere di guida. Ancora meglio dovrebbe fare la SF90 Stradale, ma i dati sulle emissioni di CO2 sono ancora in fase di omologazione.