La Mazda MX-5 diventa una Ferrari Dino
Una Mazda MX-5 trasformata in Ferrari Dino: l’ennesimo falso arriva dall’America: ecco le immagini e tutte le informazioni.
Alla fine degli anni sessanta Ferrari lanciò la Dino 246 ed entrò nella storia come prima Ferrari stradale a motore posteriore mai prodotta. Il suo sei cilindri da 2.4 litri da 195 cavalli era pensato per introdurre la Ferrari Dino in un mercato tutto nuovo, più ampio e remunerativo in ordini di economia di scala rispetto alle dodici cilindri di Maranello che fino ad allora avevano caratterizzato praticamente tutte le vetture del Cavallino Rampante. Le sue ottime prestazioni però la fecero entrare nel cuore di molti appassionati, basti pensare che in soli quattro anni di carriera, tra versione GT e GTS, ovvero la Spyder, ne vennero prodotte pià di 3.700, fino all’arrivo della Ferrari Dino GT4.
Nonostante la sua connotazione da “baby Ferrari” però, la Ferrari Dino è ancora oggi molto amata in tutto il Mondo, con gli esemplari più belli che hanno prezzi superiori alle nuove Ferrari attualmente sul mercato. La Dino è così amata da aver scatenato la fantasia di alcuni carrozzieri che l’hanno clonata. In America infatti il proprietario di una Mazda MX-5 del 1993 si è fatto costruire una replica della Ferrari Dino GTS, modificando intensivamente la carrozzeria ed altri particolari della sua Mazda Miata. La realizzazione è a tratti di buon livello, anche se l’illegalità dell’operazione appare immediatamente evidente, così come le differenze con la vera Ferrari Dino, nonostante il proprietario asserisca che la sua replica e l’originale sono indistinguibili, anche affiancandole.
L’inserzione della vettura specifica che la Mazda MX-5 trasformata in Ferrari Dino ha più di 140 mila chilometri e dispone di un quattro cilindri da 116 cavalli con sistema di scarico a doppia uscita. Tra le particolarità di questa realizzazione, oltre ai fanali anteriori di una Mini moderna, anche un hard top che simula il look della Ferrari Dino GT. Tra le componenti di origine Ferrari, oltre ai badge posteriori che identificano la vetura, anche un volante che il proprietario sostiene essere originale, così come i cerchi Ferrari Cromodora con gomme Goodyear. Tra i, pochi, particolari originali della vettura, anche le maniglie delle portiere, che il proprietario descrive come una delle parti più belle della vettura.