Dieci auto reali ispirate a cartoon e fumetti
Le automobili della nostra fantasia, tante volte sognate e ammirate nei cartoni animati, divenute reali. Esemplari particolari e unici nel mondo delle quattro ruote
Diciamoci la verità. Da buoni vecchi nostalgici, tutto quello che era stato realizzato venti-trent’anni fa, era indissolubilmente migliore rispetto a quanto realizzato oggi. I giochi di un tempo, i vestiti di un tempo, gli alimenti ed i cibi di un tempo, e così via. Vero o falso che sia, questo non importa: è una regola non scritta, un dogma indissolubile. Sappiamo bene che non sempre “l’operazione nostalgia” risulti essere migliore delle novità, ma su di un argomento in particolare però, ci sentiamo di non avere dubbi: i cartoni animati ed i fumetti. Se oggi si guardano i vari Yu Gi Oh, Gormiti e via dicendo (fonte Wikipedia), un tempo, per noi bambini vi erano cartoni come Wacky Races, Speed Racer, o tornando ancor più indietro, le stesse avventure a fumetto o in televisione della banda Disney, solo per fare qualche esempio. Rappresentazioni che mostravano auto divertenti, performanti, vintage, simpatiche, futuristiche. Non a caso tanti mezzi sono rimasti nell’immaginario collettivo. C’è chi ha voluto fare di più, non limitandosi solo a ricordarseli, ma ha preferito creare delle copie reali. Ecco quindi la nostra lista: dieci mezzi dei cartoni animati e dei fumetti, presenti nel mondo reale!
La macchina dei misteri di Scooby Doo
La serie animata vedeva come protagonista l’ormai famigerato cane alano parlante di nome Scooby-Doo e quattro ragazzi: Fred Jones, Daphne Blake, Velma Dinkley, e Shaggy Rogers.
Questi cinque personaggi costituiscono ufficialmente la “Mystery Inc.” (anche se questo nome non appare nelle serie originali), e girano per il mondo in un furgone chiamato “Mystery Machine” a risolvere misteri che solitamente comprendono storie di fantasmi e altre entità soprannaturali. Al termine di ciascun episodio si scopre che queste forze hanno una spiegazione razionale e in genere si tratta di malintenzionati che cercano di spaventare ed allontanare la gente per commettere crimini indisturbati.
Un vero e proprio successo tanto che, nell’estate del 2002, Lou e Steve Raguse decisero di dipingere un vecchio furgone, realizzando una replica della Mystery Machine. Un lavoro di fino, talmente elevato che la coppia decise di realizzare altre due repliche da vendere.
La Mach5 di Speed Racer
Speed Racer, remake americano dell’anime giapponese Mach Go! Go! Go! degli anni sessanta narra la storia di Go, giovane pilota che Scopre ben presto come il mondo delle corse sia stato inquinato dalla corruzione sotto il controllo di un uomo d’affari megalomane. Il protagonista userà la macchina sportiva per combattere la concorrenza sleale e i criminali. Un successo sia a fumetti che in versione cartoon, ma lo stesso non si può dire dell’omonima trasposizione cinematografica datata 2008, con un guadagno mondiale di 44 milioni di dollari, a fronte di una previsione di oltre 300. Un film basato su tantissimi effetti grafici, ma che offriva ben poco a livello emozionale, nonostante un cammeo della pilota Indycar Milka Duno, sconosciuta ai più nel Vecchio Continente, ma famosa Oltreoceano. Ciò nonostante, la fama della leggendaria Mach5 è rimasta intatta e dalla lotta alla criminalità nei cartoni animati, alla trasposizione reale, questa vettura è stata realizzata dal customizzatore Mark Towle. Una vettura, oltretutto, noleggiabile per eventi speciali.
La Batmobile
Qualcuno potrà storcere il naso, non avendo visto la Tumbler, il mezzo in grado di trasportare ponti in guerra, riciclato nel laboratorio di Lucius Fox quale Batmobile, rappresentata nella spettacolare trilogia del Cavaliere Oscuro. Già perchè il vecchio fumetto, come si può notare nella foto, mostrava una Batmobile decisamente più umana, riproposta fin da subito all’interno della serie televisiva con protagonista Adam West, andata in onda nella seconda metà degli anni ’60, con cui tanti di noi sono cresciuti a furia di scazzottate e onomatopee grafiche. Dopo la serie televisiva, i produttori dello show decisero di commissionare una serie di repliche per utilizzo promozionale, successivamente da mettere in vendita. Quello che vedete in foto è il modello con la targhetta numero 6.
La Ecto-1 dei GhostBusters
Anche in questo caso, concedeteci una “licenza poetica”, considerando come la Ecto-1, sia nata prima dal mondo del cinema (fu un’idea di Dan Akyroyd) e poi travasata sull’omonimo cartone animato. Ciò nonostante, non potevamo non inserire una vettura di questa caratura. Conosciuta anche come Ectomobile, per la canzone della colonna sonora Cleanin’ up the town dei Bus Boys dove viene soprannominata in questa maniera. Esistono diversi modelli della Ecto 1 messi in commercio. L’azienda Kenner realizzò una versione come parte del merchandising della serie animata. Questa versione non è comunque un modellino in scala di una vera Cadillac, ma solo una rielaborazione dei disegni animati decisamente sproporzionata. In verità ebbe ottime risposte di vendita all’epoca ed ancora oggi è ricercata dagli amanti di giocattoli e da collezionisti vintage.
Il Van delle Tartarughe Ninja
Le quattro tartarughe più famose del mondo hanno caratterizzato i pomeriggi di molti di noi. La storia – licenza poetica più, licenza poetica meno – narrava di un incidente automobilistico in cui un liquido radioattivo venne disperso nelle fogne di New York, contaminando quattro piccole tartarughe smarrite nel trambusto dell’evento. Le vittime del contagio subirono una lenta ma radicale mutazione genetica, che le portò ad assumere caratteristiche vistosamente antropomorfe e facoltà intellettive non inferiori a quelle umane. Infettato dalle radiazioni fu anche un vecchio ratto, il quale accudì le tartarughe fin dalla tenera età insegnando loro tutto ciò che conosceva. Famose per la loro dedizione alla giustizia, alle arti marziali e alla pizza, i quattro eroi avevano in comune con il Belpaese anche i loro nomi: Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello. Non di meno, erano provviste anche di uno speciale mezzo di trasporto soprannominato Wagon Party, il Van delle quattro tartarughe ninja era blindato, con un enorme alettone posteriore, e corredato da numerose armi da fuoco. Un must che diversi fan della serie hanno deciso di riprodurre più o meno fedelmente, come potete vedere dalla foto.
Il Tir Optimus Prime in Transformers
Alzi la mano chi non conosce il Tir più famoso dei cartoni animati, ovvero Optimus Prime in “Transformers”, capo della fazione degli Autobot di Cybertron, opposta a quella dei Decepticon. Un mezzo, ed un personaggio tornato alla ribalta delle luci grazie anche alla trilogia cinematografica di Michael Bay. Ovviamente non potevamo non trovare dei modelli reali, costruiti ed equipaggiati ad immagine e somiglianza del protagonista della serie. Un camion, quello in foto, dotato di sistema di allarme vocale con la voce di Optimus Prime, lettore DVD LCD, impianto stereo CD Bluetooth con funzionalità di radio satellitare, pedali cromati con fiamme, interni ed esterni con la famosa cromia blu e rossa e, ovviamente, il logo Transformers.
Cricchetto, il carro attrezzi di Cars
Facciamo un salto nel presente con il cartone animato Cars della Pixar. Il film, ambientato verosimilmente nel mondo del campionato Nascar, narrava la storia di una Pontiac in procinto di vincere il suo primo campionato, denominato Piston Cup (l’assonanza con la Winston Cup presente nella realtà è piuttosto evidente). Dopo essersi smarrito nel deserto, il protagonista si ritrova nella desolata Radiator Spring. Qui il corso degli eventi lo porta a rivalutare le priorità della vita, fino alla sfida finale, nella più classica favola Pixar in chiave moderna. Se il protagonista era “Saetta McQueen”, uno dei personaggi più amati però fu senza dubbio “Cricchetto”, un vecchio carro attrezzi arruginito. Carl Attrezzi, questo il suo vero nome, è il sempre ottimista carro attrezzi di Radiator Springs, e gestore dell’unica officina della piccola città. Nonostante la veneranda età, Carl si vanta di avere il più veloce cavo rimorchio della contea. Un personaggio talmente amato da realizzare una vera e propria copia, con tanto di occhi sul parabrezza.
La 313 di Paperino
La macchina più sfortunata per antonomasia. Fedele compagna di Paperino, ha la particolarità di esser conosciuta dal nome della targa, 313 appunto, e non per il nome del modello. In pochi sanno che la 313 ha una marca inventata, di nome Belchfire Runabout. La macchina è stata costruita nel 1934 e monta un bicilindrico Mixwell del 1920 a trazione anteriore, una carrozzeria decappottabile Dudge del 1922, dei semiassi Paclac e ruote di falciatrice. Viene rappresentata con la carrozzeria di colore rosso con parafanghi blu oppure con carrozzeria blu e parafanghi rossi, a seconda del disegnatore.
Una vettura storica, che ha accompagnato tutti i lettori del fumetto e gli appassionati dei cartoni animati Disney, e che è stata realizzata scrupolosamente da un fan americano.
L’auto di Fred Flinstone
Hanna e Barbera avevano immaginato la preistoria come un mondo tecnologico sui generis. Gli antenati avevano tutti i comfort degli anni 2000, dal tritarifiuti alla televisione, passando per case con giardino e doccia calda. Poteva quindi mancare l’automobile? Una vera e propria berlinetta a quattro posti, realizzata nel mondo reale per la realizzazione dell’omonimo film. Una vettura alquanto particolare e, sicuramente, ad impatto ambientale zero.
i Bolidi delle Wacky Races
Un piccolo grande capolavoro dei cartoni animati a quattro ruote è stato sicuramente Wacky Races, le corse pazze. Creato alla fine degli anni sessanta, ebbe un tale successo che fu mandato in onda fino agli anni novanta. Undici auto, guidate da piloti a dir poco singolari, tra cui Rufus Ruffcut con la sua Spaccatutto, Slag con il Diabolico Coupé, il professor Pat Pending con la sua auto volante, o la bellissima Penelope Pitstop con la sua cabriolet rosa, perennemente corteggiata da Peter Perfect, correvano in gare al limite dell’assurdo, con tantissimi imprevisti, e con tanto di telecronaca della corsa. Famigerato l’eterno perdente Dick Dastardly, con il suo cane Muttley che si prendeva gioco del padrone nelle sconfitte con il suo ghigno beffardo.
Durante l’ultimo festival di Goodwood, gli appassionati hanno avuto una gradita sorpresa, potendo ammirare delle trasposizioni reali delle strampalate automobili protagoniste della serie animata creata da Hanna-Barbera ed ispirata al film La Grande Corsa di Blake Edwards. Costruite su telai artigianali, erano tutte perfettamente funzionanti, con motore a scoppio derivato da vetture di produzione e carrozzeria realizzata in vetroresina.