Costo carburante: 10 segreti per ridurlo
Una serie di consigli per risparmiare fino a 1000 euro di carburante ogni anno.
L’auto è diventata un bene di lusso: fra assicurazione, bollo, superbollo e costo altissimo dei carburanti, è sempre più difficile potersi permettere una vettura e soprattutto coprirne le spese di gestione. Anche a prescindere dal logo sulla calandra e dalla cilindrata del mezzo. Con un prezzo medio di 1.723 euro al litro per il diesel e di 1.818 per la benzina, va da se che anche il pieno di un’utilitaria ha raggiunto costi preoccupanti.
Gli stessi costi che trattengono un numero sempre maggiore di automobilisti dal concedersi la classica “domenica al mare” o dal fare una gita fuori porta. Di pari passo con la necessità di economizzare, si amplifica anche quell’eco di consigli, suggerimenti più o meno convinti, teorie e luoghi comuni sui metodi per risparmiare carburante in barba a quell’ “antipatico” del benzinaio. Abbiamo passato al vaglio una lunga serie fra i suddetti “miti e leggende” per fare un po’ di chiarezza fra realtà e fantasia, ed allo stesso tempo capire quali cifre si possono risparmiare seguendo alcune semplici regole.
Le trasmissioni manuali fanno risparmiare: FALSO
Con buona pace dei puristi della “guida a tre pedali”, i cambi automatici di ultima generazione, oltre ad essere più veloci dell’uomo nelle cambiate, spesso permettono anche una migliore economia di esercizio.
Un risultato che si deve prevalentemente all’enorme balzo tecnologico compiuto dalle trasmissioni automatiche negli ultimi anni: questi cambi sono sempre più efficienti sotto il profilo degli attriti, del peso e della gestione del motore.
In ultima analisi possono contare su un numero di rapporti quasi sempre superiore se confrontato a quello delle controparti manuali, permettendo rispetto a questi ultimi un risparmio di carburante che può arrivare anche al 7%.
Spegnere il motore durante le soste fa sempre risparmiare carburante: VERO
“Avviare un motore necessità di una quantità di carburante superiore rispetto a quella sufficiente per mantenerlo al minimo”. Nulla di più falso. Un motore che gira al minimo spreca costantemente carburante, ragion per cui, durante le soste, anche quelle brevi, è sempre conveniente spegnerlo. Del resto l’espansione del dispositivo Start&Stop su auto di tutte le taglie ha il suo perché: grazie a questo dispositivo il risparmio di carburante si attesta attorno a un 10-15%, pari mediamente a 190/285 euro l’anno.
N.B. In condizioni urbane, sulle auto che non dispongono dello Start&Stop, non è comunque consigliabile spegnere il motore manualmente ad ogni semaforo rosso: batteria e sistema di avviamento non sono infatti predisposti per questa frequenza di accensioni che richiede invece una componentistica specifica. Certamente è consigliabile arrestare il motore in caso dei classici passaggi a livello o di semafori rossi particolarmente “lunghi”.
I carburanti Premium permettono maggiori percorrenze: FALSO
La Federal Trade Commission statunitense ritiene che i carburanti Premium offerti dai gestori di tutto il mondo non permettono alcun tipo di risparmio rispetto alle benzine più commerciali.
Un concetto ancor più vero quando questi carburanti vengono usati su veicoli che non richiedono “i 100 ottani” per sviluppare la massima potenza del motore. A fronte di una spesa superiore alla pompa, non offrono nemmeno un incremento significativo delle prestazioni secondo la FTC. Senza contare che questo genere di carburanti hanno un costo sensibilmente più elevato, che fa lievitare il prezzo del pieno.
Usare correttamente il climatizzatore fa risparmiare: VERO
Su molto testate di settore si legge spesso che usare l’aria condizionata, anziché tenere aperti i finestrini, contribuisce a non disturbare l’aerodinamica del mezzo e fa risparmiare carburante. Si tratta di una mezza verità: è infatti vero che un uso oculato del climatizzatore permette di ridurre dal 7% al 20% il consumo di carburante.
Ciò si verifica però solo a determinate condizioni ed a velocità superiori agli 80 km/h, quando i finestrini aperti incidono negativamente sull’aerodinamica dell’auto: è importante dire che, nell’utilizzo estivo, la differenza fra la temperatura esterna e quella interna non deve essere eccessiva ed è consigliabile non scendere sotto i 23°.
Un’altra misura intelligente per limitare i consumi è quella di spegnere il climatizzatore poco prima di arrivare a destinazione: l’abitacolo rimarrà sufficientemente fresco pur senza mantenete in attività il compressore del gas refrigerante, con gli evidenti benefici per il consumo.
Se si ha avuto la sfortuna di parcheggiare l’auto sotto al sole e l’abitacolo è diventato una fornace, conviene tenere i finestrini aperti per qualche minuto prima di avviare il climatizzatore per dissipare rapidamente l’aria rovente e non far lavorare al massimo della sua possibilità l’impianto di aria condizionata. Inutile dire che una corretta manutenzione del filtro del climatizzatore alle scadenze previste fa sempre la differenza: se quest’ultimo è intasato, ostacola la corretta circolazione dell’aria anche se si imposta la ventola alla massima velocità.
Mantenere velocità costanti e moderate in autostrada ed in città incide in maniera determinante sui consumi: VERO
In autostrada mantenere un’andatura di 110 km/h anziché di 130 km/h permette di risparmiare sino al 35% del carburante. E questa senza una significativa perdita di tempo sulle percorrenze: appena 8 minuti in più su un tragitto di 100 km. Superata la velocità di 90-100 km/h, una parte sempre crescente della potenza erogata dal motore è destinata a vincere gli attriti resistenti (aria, rotolamento dei pneumatici sull’asfalto, vento, etc etc), senza trasformarsi in lavoro utile. Accelerare troppo rapidamente, più del necessario, e frenare bruscamente fa aumentare i consumi di carburante.
Evitare frenate improvvise o ingiustificate ed accelerazioni brusche è una buona strategia di risparmio anche in città: consente di ridurre il consumo del carburante di almeno il 10% e fino al 25%, limitando la dissipazione di energia in inutili attriti meccanici. Realizzare una partenza morbida e accelerare con dolcezza, adottare uno stile di guida previdente, prevenendo i rallentamenti e fare un corretto uso del freno motore sono abitudini che riempiono il salvadanaio. In città ed in autostrada è inoltre consigliabile sfruttare l’inerzia dell’auto e non usare il freno in salita ed allentare la presa sul gas in discesa.
Pneumatici Fuel Saver e pressioni corrette sono determinanti: VERO
Accertarsi regolarmente che la pressione dei pneumatici sia quella corretta (è quella indicata dalla casa costruttrice per ciascun modello) può ridurre di circa il 3% i consumi di carburante e far risparmiare oltre 60 euro all’anno. Pressioni non corrette comportano infatti un extra-consumo di carburante variabile tra il 2% e il 4% dovuto alla maggiore resistenza al rotolamento (+10%). Questo senza contare che i pneumatici sgonfi comportano anche perdite di aderenza e minore controllo del veicolo, soprattutto sul bagnato, aumentando anche la distanza di frenata ed il loro consumo (+40%). Basta controllarli una o due volte al mese.
I pneumatici “fuel saver” minimizzano la loro resistenza al rotolamento, ovvero il loro attrito con l’asfalto (-30%) , pur mantenendo un’aderenza ed una tenuta di strada paragonabili ai pneumatici convenzionali, di cui ricalcano il costo. Tuttavia essi permettono di ridurre i consumi di carburante fino al 3% in città e fino al 5% nei tragitti extraurbani. Tale proprietà è garantita dalla specifica struttura e dai materiali del battistrada, ideati per ridurre il rolling resistence, che convenzionalmente contribuisce con percentuali dal 4 al 7% al consumo totale di energia di un autoveicolo.
I lubrificanti “fuel economy” sono una trovata commerciale: FALSO
I lubrificanti “fuel economy” consentono al motore di consumare meno: hanno un costo di acquisto leggermente più alto rispetto a quelli standard (in media +5 euro /litro), ma garantiscono una durata doppia rispetto a quelli convenzionali ed in città permettono di risparmiare fino al 4% di carburante. Questi lubrificanti riducono gli attriti meccanici grazie alla presenza di additivi specifici. Presentano ottime proprietà di scorrevolezza sia a freddo, facilitando l’avviamento del motore nei mesi invernali, sia a caldo, grazie alla bassa volatilità dei loro componenti che permette di contenere i consumi di olio. Il risparmio di carburante prescritto dalle specifiche ACEA (European Automobile Manufacturers Association) affinché un lubrificante sia considerato fuel economy è in media del 2,5%, ma in ciclo urbano arriva fino al 4%.
Riscaldare il motore prima di partire è una sana abitudine: FALSO
Non c’è necessità di riscaldare il propulsore della propria vettura prima di partire con i classici colpi sull’acceleratore: si aumenta solo il consumo di carburante e le emissioni di gas a effetto serra. Si può partire subito dopo l’avviamento senza danneggiare minimamente il motore, anche nel caso delle auto diesel. Quest’accorgimento permette di risparmiare fino a 2 litri di carburante al mese.
“L’economia di esercizio diminuisce significativamente con l’età dell’auto”: ecco un altro mito comune da sfatare. Un motore che effettua una regolare manutenzione nel corso della sua vita assicura un consumo di carburante costante nel tempo. In poche parole tanta più cura si ha del proprio motore, tanto più esso durerà nel tempo, accontentandosi sempre delle stesse quantità di carburante.
Il portapacchi sul tetto non incide sui consumi: FALSO
A causa della resistenza aerodinamica, i portascì ed i portapacchi sul tetto aumentano mediamente il consumo di carburante dal 10%, alle basse andature, fino al 39%, alle velocità autostradali consentite dal codice. Pertanto il portascì o il portapacchi vanno sempre dismessi dal tetto dell’auto quando non servono.