Tesla: problemi in Cina per l’usufrutto del nome
Almeno due speculatori hanno acquistato tempo fa l’utilizzo in Cina del marchio Tesla, che da parte sua ha offerto generose somme di denaro per giungere compromesso. L’impresa è però riuscita solo in parte. Il prossimo passo è inevitabilmente un’aula di tribunale.
Le attività in Cina del marchio Tesla sono al momento bloccate. Bloccata com’è l’intenzione di Zhan Baosheng, speculatore cinese irremovibile nella propria volontà di chiedere oltre 30 milioni di dollari per cedere ad Elon Musk e soci l’usufrutto nella Repubblica Popolare del nome Tesla. Proprio così. L’azienda californiana è attualmente frenata da alcuni ‘avvoltoi’, che registrarono negli scorsi anni il nome Tesla e che obbligano oggi i vertici della società ad intraprendere una dura e fastidiosa battaglia legale. La vicenda è raccontata dal sito Want China Times.
Scopriamo pertanto che Zhan Baosheng registrò il nome Tesla nelle categorie riservate al trasporto su terra, aereo e marino. Questo nel 2009. Qiao Weiwei diede vita ad un’operazione identica e si impossessò del nome Tesla Motors, limitandolo però al trasporto ferroviario, aereo, marino e addirittura alle slitte; il nome non è comunque applicabile alle automobili ed alla loro componentistica. Weiwei ha tuttavia raggiunto un accordo con la controparte ed ha ceduto i propri diritti sul nome; Baosheng sta invece tenendo duro ed ha già rifiutato una prima offerta di 2 milioni di yuan (250.000 euro), chiedendone 100 volte tanto.
Tesla ha già assunto una squadra di avvocati e sta valutando quale strategia adottare, consapevole delle difficoltà riscontrate anche da un gigante come Apple: nell’estate 2012 a Cupertino scelsero di pagare 60 milioni di dollari in cambio del diritto esclusivo ad utilizzare la denominazione iPad. Gli avvocati di Palo Alto dovranno poi risolvere un’altra grana: i domini tesla.com.cn e teslamotors.com sono anch’essi registrati…