Alfa Romeo: nel futuro c’è anche la trazione posteriore
Nei prossimi anni Alfa Romeo tornerà alla trazione posteriore, ampliando la gamma con nuovi modelli, per un riposizionamento verso l’alto del marchio di Arese.
Nel futuro di Alfa Romeo, ci saranno nuove automobili a trazione posteriore. Dopo aver lanciato la nuova Alfa Romeo 4C, il marchio di Arese si appresta infatti ad ampliare la propria gamma con nuovi modelli: stando alle informazioni che abbiamo raccolto, le future compatte dovrebbero rimanere a trazione anteriore, ma arriveranno anche nuove vetture con trazione posteriore e con trazione integrale Q4. Nell’ottica del riposizionamento verso l’alto del marchio Alfa Romeo, che sarà reso possibile grazie ad importanti investimenti ed alla sinergia con le piattaforme del Gruppo Chrysler, potranno così arrivare nuove automobili a trazione posteriore, rispecchiando i modelli che hanno fatto la storia del Biscione. La trazione posteriore è assente dai listini Alfa Romeo, almeno sui modelli con grandi volumi, ormai da 20 anni, dall’ormai lontano 1993 quando uscì di produzione l’Alfa Spider, ultima trazione posteriore del marchio fino all’odierna Alfa 4C.
Fino ad ora le uniche certezze per Alfa Romeo erano l’arrivo della futura Alfa Spider, realizzata in collaborazione con Mazda, e l’attuale Alfa 4C, con l’Alfa Romeo Mito e l’Alfa Romeo Giulietta che tra qualche anno potrebbero andare in pensione. Nell’ottica del rilancio del marchio però, oltre alle due piccole sportive, dovrebbero arrivare nuove berline dei segmenti D ed E, tra cui la nuova Alfa Romeo Giulia e la futura ammiraglia, oltre a due inediti Suv. Così potremmo assistere al ritorno della trazione posteriore sui modelli del Biscione, una delle caratteristiche alla base di quel Cuore Sportivo che si è un po’ perso negli ultimi anni. Nonostante quanto riportato da alcune riviste del settore, Alfa Romeo non passerà totalmente alla trazione posteriore, mantenendo modelli dei segmenti più bassi con un’architettura con motore e trazione anteriore, proponendo anche la possibilità di avere un sistema di trazione integrale per le vetture di dimensioni maggiori.
La condivisione dei pianali prevista dal Gruppo Fiat Chrysler si concretizzerà in uno scambio di tecnologie tra Maserati, Chrysler, Dodge e la stessa Alfa Romeo, che potrebbe beneficiare dei ritrovati tecnici degli altri marchi, proponendosi con nuove tecnologie a prezzi concorrenziali, potendo così affrontare ad armi pari i colossi tedeschi dell’auto. Alfa potrebbe quindi proporre nuove vetture con un handling ed un piacere di guida allo stesso livello delle berline tedesche, abbinando la rinnovata dinamica con un nuovo stile, inconfondibilmente Alfa Romeo, caratterizzato da linee eleganti ma sportive, rese possibili dal riposizionamento degli organi meccanici garantito dalla trazione posteriore.
Tuttavia non è ancora chiaro se le nuove automobili del Biscione saranno costruite in Italia o all’estero viste le ultime affermazioni a riguardo: l’impianto di Cassino potrebbe ospitare le automobili basate sul telaio Compact Us Wide, lo stesso della Giulietta, ma ancora non è chiaro se verrà utilizzata questa linea produttiva. L’obbiettivo, già dichiarato ormai da tempo da Sergio Marchionne, è quello di riportare Alfa Romeo ai fasti di un tempo, arrivando a produrre 300 mila vetture all’anno a partire dal 2015. Una meta ambiziosa, che però potrebbe generare importanti margini di guadagno per la stessa Alfa e per tutto il Gruppo Fiat Chrysler, se le nuove proposte del Biscione saranno all’altezza, sia per qualità, sia per posizionamento, della Storia del marchio di Arese. Basteranno queste promesse per placare gli animi degli alfisti di tutto il mondo che da tempo attendono nuovi modelli?