Maserati GranTurismo Zéda: fine ciclo per la nota auto sportiva
Per celebrare la fine della produzione del modello, Maserati presenta GranTurismo Zéda, rifinita con una verniciatura esclusiva. Adesso per il tridente di aprono le porte del futuro.
La Maserati GranTurismo Zéda segna la fine della vita produttiva della GranTurismo, ormai giunta al termine. Ieri è stato svelato quest’ultimo esemplare della serie, offerto allo sguardo con una livrea artistica che spazia dal blu al bianco, passando per il grigio centrale.
Si tratta di un pezzo unico, nato nel centro stile della casa del “tridente”. Con lei si chiude un ciclo, per aprirne un’altro. Nel 2020, infatti, sarà svelata la nuova supercar del marchio destinata a prenderne il posto.
L’avventura commerciale della GranTurismo e della successiva GranCabrio si è protratta per 12 anni, con oltre 40 mila esemplari venduti nel mondo (11.715 dei quali nella variante scoperta, anche lei fuori dalla catena produttiva).
Zéda in dialetto modenese significa “Zeta”, per chiarire già nella sigla il calo del sipario sull’avventura commerciale della vettura, una magnifica coupé dalle linee e dal sound mozzafiato (frutto del grintoso motore V8 aspirato made in Ferrari).
Al posto della GranTurismo giungerà una nuova auto sportiva ad alte prestazioni, con tecnologia d’eccellenza. Speriamo sia all’altezza del suo fascino, che ha saputo resistere alle insidie del tempo. In attesa di conoscere i primi frutti del nuovo corso della casa modenese, giusto spendere due parole sul modello sbocciato ieri nel suo ultimo esemplare sulla catena di montaggio emiliana.
Il debutto della Maserati GranTurismo avvenne al Salone dell’Auto di Ginevra del 2007, per sostituire la precedente Coupé. La spinta era affidata a un cuore ad otto cilindri di 4.2 litri capace di sviluppare una potenza massima di 405 cavalli. Il modello, dotato di cambio elettroattuato, era in grado di passare da 0 a 100 km/h in circa 5″ e di raggiungere una velocità massima di 285 km/h.
Più vigoroso il profilo prestazionale della GranTurismo S, la cui indole pungente scaturiva dal motore di 4.7 litri, in grado di erogare 440 cavalli a 7.000 giri al minuto, con coppia massima di 490 Nm a 4.750 giri al minuto. Tale unità propulsiva, si dimostrava elastica e pastosa ma anche cattiva e corsaiola, soprattutto agli alti regimi, quando regalava allunghi perentori capaci di coinvolgere fisicamente ed emotivamente il guidatore.
Ad esaltare la qualità dell’esperienza concorreva il magnifico sound, reso più entusiasmante dallo specifico impianto di scarico che elargiva le migliori melodie all’apertura della paratia interna comandata dal tasto Sport sulla plancia.
Il suo stile è quello spettacolare partorito dalla vena creativa di Pininfarina che, ancora una volta, ha consegnato agli appassionati delle forme sinuose e dinamiche capaci di esprimere un’eleganza dinamica che non teme gli effetti del tempo.
Ancora più grintose la Sport e la MC Stradale, quest’ultima indirizzata alla clientela dal piede più pesante, non solo per gli oltre 450 cavalli di potenza. Qui una serie di interventi mirati rendevano tagliente l’azione della vettura, sigillando in chiave più estrema la magia della GranTurismo, che ora si congeda dal mercato con la Zéda, destinata al museo Maserati. Gli appassionati ricorderanno con affetto questo modello, curiosi di scoprire la fisionomia e l’architettura dell’auto chiamata a prenderne il posto nel 2020.