Storia di una Triumph Spitfire
Rubrica Amarcord: Storia di una Triumph Spitfire
La Rubrica Amarcord lascia spazio a un nostro lettore che ci ha inviato la propria “Storia di una Triumph Spitfire ”, corredata da alcune immagini. Se volete partecipare anche voi a questa piccola macchina del tempo, inviateci i vostri scatti e i vostri ricordi all’indirizzo suggerimenti@autoblog.it con oggetto email “Rubrica Amarcord”. Non importa marca o modello ma il cuore con il quale scriverete. Vi lasciamo al simpatico racconto di “the Fox”, che ringraziamo per la disponibilità dimostrata.
Salve Autoblog,
Sono un appassionato di auto storiche e nella mia piccola collezione di auto d’epoca la vettura a cui sono legato di più è una “speciale” Triumph Spitfire 1500. Questo esemplare di 1500 versione America è arrivato nel vecchio continente grazie a un facoltoso uomo d’affari statunitense che si trasferì in Francia e portò con sé la sua amata vettura. Dopo la sua morte gli eredi decisero di venderla innescando così un valzer di compravendite che la fecero arrivare in Italia. Quando la acquistai era messa davvero male, trascurata e lasciata ammuffire in un vecchio capannone. Oggi dopo un lungo lavoro di restauro sono riuscito a rimetterla in sesto e farla tornare la vettura british affascinate e carismatica di un tempo. Sulla sua coda ho ripristinato e mantenuto la placca Rosenthal che indica il nome di un concessionario americano dei tempi…
Questa è l’auto ideale per chi vuole avere una spider storica senza spendere cifre da capogiro e non vuole impazzire a trovare i pezzi di ricambio. Il suo rapporto fra qualità e prezzo è molto equilibrato e i costi di esercizio sono relativamente contenuti. Volendo si posso fare anche dei viaggi con percorrenze medio-lunghe senza grossi problemi. Il rombo del motore è piacevole, la posizione di guida distesa e il cambio vicino al volante ha innesti rapidi e precisi.
Da buon inglese la Spit vanta una serie di raffinatezze fra cui la ruota di scorta (posizionata nel baule) avvolta in una guaina in modo da non sporcare le valigie e gli oggetti che si caricano. La Spitifire è anche l’auto ideale per le persone appassionate di meccanica che vogliono fare da soli la maggior parte delle operazioni di manutenzione. I ricambi si trovano tutti e la sua meccanica è facile da riparare. L’ampio cofano motore anteriore, inoltre, agevola al massimo le varie operazioni. Ovviamente per fare tutto ciò bisogna avere una gran voglia di dedicarle attenzioni frequentemente. In parole semplici: ci vuole tanta passione!
the Fox
Vi ricordiamo che la Triumph Spitfire nasce dalla penna del grande Giovanni Michelotti. Verso la fine degli anni cinquanta la Casa inglese affida all’italiano il compito di disegnare una nuova berlina, la Herald. Michelotti non si limita a disegnare quest’ultima bensì realizza anche una variante a due posti, inizialmente snobbata dalla Triumph. Le cose cambiano quando nel 1960 la società riprende in mano il progetto e decide di dare vita alla spider. Nel 1965 avvengono i primi ritocchi che danno vita alla Mk2.
Nel 1967, invece, con la nuova generazione viene adottato un nuovo motore di 1296 cc in grado di sviluppare 75 CV. A livello estetico, poi, la Mk3 si distingue dalla precedente generazione per il paraurti anteriore più alto, un’inedita capote, maniglie a pulsante e il quadro strumenti rivestito in legno. Arriva il 1970 e la Triumph decide di chiamare ancora Michelotti per dare una rinfrescata alla Spit e far nascere l’ Mk4. Infine, l’elegante e sportiva vettura inglese termina la propria carriera nel 1980.
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Per chi si fosse perso le scorse puntate, abbiamo parlato di:
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