Toyota GT86 Academy: le impressioni dei rappresentanti dei forum invitati all’evento di Vallelunga – Parte 1
Alla fine di settembre Autoblog.it e Toyota Motor Italia, nell’ambito della giornata dedicata al primo appuntamento della GT86 Academy, hanno invitato sul Circuito Internazionale di Vallelunga alcuni fra i forum automobilistici italiani fra i più conosciuti in rete. Un’occasione per far conoscere la nuova sportiva Toyota ad una platea ampia e variegata di forumisti, nella maggior parte dei casi, guidatori di auto più o meno sportive e più o meno simili alla GT86.
Una giornata architettata per presentare le interessanti iniziative della GT86 Academy: un’organizzazione fatta da appassionati per appassionati, che non vuole configurarsi esclusivamente come un “semplice” corso di guida sportiva, ma come un’occasione di incontro per tutti gli appassionati delle quattro ruote, a prescindere dal marchio inciso sul cofano della loro auto. Un punto di incontro dove parlare di tecniche di guida, itinerari suggestivi da percorrere con la propria auto, godendosi, perché no, le specialità enogastronomiche dello Stivale. Ma questa è un’altra storia, su cui non mancheremo di aggiornarvi al più presto…
Cediamo quindi la parola ai forumisti che hanno gentilmente risposto al nostro invito e, arrivando da tutta Italia, ci hanno omaggiato con la loro presenza a questa festa all’insegna della guida sportiva e di GT86…
Le impressioni di Giulio Caneschi, di MX5Italia
Ecco un estratto del simpatico “toscanaccio” del gruppo, fiero possessore di Miata e forumista di punta di MX5italia.com
…dopo decine e decine di prove/test su strada e pista, non c’è volta che NON trovi un difetto per ogni auto avuta tra le mie grinfie, ma oggi il divertimento provato tra i cordoli della pista guidando la nuova coupé nipponica ha acceso in me. Il tasto giusto delle EMOZIONI, quindi non posso fare a meno di esternarlo!
Certo, bisogna considerare che non stiamo parlando di una supercar: in passato ho recensito pure automobili assolutamente prestazionali come Ferrari F430 Scuderia, Porsche 991 Carrera S o Caterham Superlight R300, quindi so bene di cosa si tratta, ma il divertimento della guida non è argomento esclusivo, riservato a ricconi impomatati che sfoggiano il proprio status appoggiati al loro costoso giocattolo mentre sorseggiano l’aperitivo davanti al locale “cool” del centro, ed io QUESTO l’ho sempre ribadito! La mia amata MX-5 1.600 del 1991 sa vestirmi la faccia di sorrisi soddisfatti quando percorro la Futa/Raticosa o le fantastiche strade della Val d’Orcia!
Sorrisi che in passato ho ritrovato con automobili come Lotus Elise e Opel Speedster, piuttosto che su auto pesanti come barconi oscillanti, tenuti in carreggiata da infiniti chip presenti dentro le centraline elettroniche di qualsiasi automobile tradizionale moderna. Sto parlando di un’automobile SI’ moderna, ma PURA e godereccia come poche oggi sono: 200cv spostano i 1240kg aiutati da un fantastico autobloccante Torsen ed un cambio 6 marce diretto e preciso, pure lo sterzo è piacevole e ben calibrato. Sì, i controlli ci sono perché devono esserci, ma il sottoscritto li ha sempre esclusi (tranne durante le prime prove quando gli istruttori seguivano precise disposizioni dall’alto… eheheheh) ed il piacere di guidarla è stato veramente considerevole!
Per gli utenti meno intraprendenti, la possibilità di gestire l’elettronica con i due tasti presenti sul tunnel centrale è comunque possibile e ben studiata, ma toccando questi argomenti non mi considero il soggetto ideale per commentarli! Mettendola alla frusta, il comportamento si rivela abbastanza neutro e la GT86 lascia scegliere il pilota se farla scorrere pulita o farsi tentare da spettacolari traversi. Il motore ha un discreto tiro sotto, ma ovviamente il meglio lo si tira fuori nella parte alta del contagiri, limitatore tarato a 7.400, si può tirare tranquillamente fino a poco prima dell’entrata. Il cambio è secco, deciso, con una rapportatura giusta e ben manovrabile, lo stesso dicasi dello sterzo, preciso e ben calibrato.
In staccata l’auto si punta con l’anteriore, i freni rispondono bene grazie ai quattro dischi di adeguate dimensioni (anteriori 294mm, posteriori 290mm) e l’inserimento è preciso e ben gestibile, ma nella prima fase della curva bisogna stare puliti per non dar spazio ad un lievissimo sottosterzo iniziale. E’ solo un attimo il pericolo di imbatterci, poiché subito dopo puoi scegliere se uscire veloce e pulito, o se preferisci dipingere qualche strisciata nera sull’asfalto gestendo facilmente spettacolari sovrasterzi degni del miglior capitolo di Fast and Furious…
Le impressioni di Marco Bigioni, di Nissan GT Club
“Marcus”, forumista di Nissan GT Club Italia, ci descrive la GT86 dal punto di vista di un nissanista…
Eccomi a descrivervi un pò questa nuova Toyota. Devo dire che mi è molto piaciuta. Quando mi è arrivato questo invito ero un pò perplesso e prevenuto. La Toyota era tanti anni che non produceva una trazione posteriore seria (si parla dei tempi della MR2 e ancora prima della AE86) e pensavo che magari fosse un esperimento per cercare nel tempo di arrivare a qualcosa di buono. Una sorta di Celica a cui avevano spostato la trazione. Bene… Toyota e Subaru si sono messi di impegno ed hanno creato una sportiva come si deve. Il telaio è ottimo, a Vallelunga l’ho spremuta per bene e la macchina non tradisce mai, anzi una volta che trova l’appoggio in curva la si lascia scorrere in tutta naturalezza. Nei sovrasterzi di potenza ho trovato delle similitudini con la 350Z per quanto riguarda la facilità nel gestirli ma un agilità che purtroppo noi per via del peso ci sogniamo (la gt86 pesa circa 1200kg contro i nostri 1520kg!).
Uno dei punti di forza di quest’auto è l’ingresso in curva, ha un anteriore molto preciso e si riescono a mettere sempre le ruote dove si vuole. Oggi le auto vengono prodotte appositamente con assetti regolati in modo da far sottosterzare l’auto, la Gt86 ha un assetto neutro già da stock, forse pecca leggermente per la morbidezza (rolla e beccheggia leggermente troppo) ma sicuramente la facilità con cui si gestisce è anche dovuto a questo motivo… Si sente proprio che il telaio e le sosprensioni lavorano bene sotto di noi. Il motore è un 4 cilindri boxer in stile Subaru. Essendo un aspirato con un alto regime di rotazione credevo che sotto coppia fosse un pò pigro, invece (complice anche qui il peso) il motore spinge bene anche sotto. Forse ha solo un piccolo calo di coppia tra i 3000 e i 4500 giri. Per l’uso in pista per come siamo abituati noi, manca qualche cavallo. Si sente soprattutto in uscita di curva. Per questo motivo, quando si comincia a conoscere bene l’auto, ci si ritrova a percorrere la curva sempre sul filo del sovrasterzo per non perdere troppa velocità.
Il cambio ha un ottima consistenza ma ha una spaziatura a cui bisogna abituarsi. In particolare mi riferisco a quando in certe curve lente con la seconda si arriva subito a limitatore e con la terza il motore è un pò troppo giù di giri. Ovviamente lo stesso problema lo ha nel drift… seconda imballata o terza moscia?!? Cheesy
Gli interni sono ben curati, la macchina è venduta in un unico allestimento che a quanto ho avuto modo di vedere è già molto completo. In conclusione posso dire che la GT86 mi è piaciuta molto, probabilmente non ha l’esoticità e la desiderabilità della Z, è un auto che però riesce a entusiasmare e divertire senza avere una cavalleria esagerata. E’ una sportiva con impostazione vecchio stile, motore anteriore e trazione posteriore con cui qualunque pilota può divertirsi… Per i neofiti della trazione posteriore è l’auto adatta per imparare.
Considerando il periodo storico credo anche che non esistono moltre altre auto sotto la soglia dei €30.000, con la trazione posteriore e sotto la soglia del superbollo con cui ci si possa divertire di più. Questa macchina si potrebbe ritagliare un piccolo segmento tutto suo… le carte in regola le ha tutte. Peccato non ci abbia ancora pensato Nissan a creare un prodotto così, ma non è da escludere che in un futuro neanche troppo lontano ci possa essere un prodotto analogo anche nella gamma Nissan considerate le notizie che cominciano a circolare su una possibile futura Z con motore 4 cilindri turbo. Per noi potrebbe diventare un prodotto interessante da acquistare o da temere al volante della nostre Z quando uscirà e se uscirà la versione turbo. Su quest’auto 250 cavalli (veri) sarebbero la potenza perfetta.
La GT86 secondo Edoardo Silvino, di Autopareri.com
A partecipare per il noto autopareri.com è “Edolo”, che nella sua recensione della GT86 non ha esitato a sviscerare la filosofia di GT86, cercando di comprenderla in tutte le sue numerose sfaccettature…
Eccola la Mission di Toyota: far emergere quella passione che è già naturalmente insita nell’automobilista. In mezzo a tante “sportive” che ti comunicano “se vuoi puoi”, ma dove alla fine conta più se il touchscreen della radio sia capacitivo o resistivo, la GT86 invece ti dice “devi!”… e tu non puoi esimerti, devi guidarla come si deve, perché subentra anche una sorta di riverenza nei confronti di una sportiva vera che, sebbene nata da pochi mesi, sembra molto più anziana. Sembra far parte di tutt’altra generazione, quella delle eterne rimpiante dagli appassionati di motori, quelle che si beatificano appena disassemblata la linea di produzione. Quasi incredibile che tutto ciò arrivi proprio da Toyota, la stessa delle Prius autoguidate tramite le mappe di Google, quasi volesse tranquillizzare con questo modello gli appassionati del volante. Beh, direi che c’è riuscita bene, perché come ho già detto in intervista a Vallelunga, GT86 è il nuovo nome da inserire nella strettissima lista delle sportive accessibili ai comuni mortali, in cui praticamente va ad affiancarsi alla sola MX-5 con la gemella BRZ. Così anche noi Autopareriristi avremo una risposta secca quando leggeremo “vorrei un’auto divertente da guidare, che non costi uno sproposito in acquisto ed in gestione, che possa fungere anche da unica auto”.
Parlavo con Fabio Di Giuseppe, Product Marketing Manager Toyota, che mi conferma la GT86 essere un’auto per tutti i giorni. Non avendo le capacità né l’esperienza per poter confrontare il tempo sul giro di questa rispetto alle rivali (ma poi a chi importa?), me la sono studiata per bene proprio da questo punto di vista, cioè dal punto di vista del cittadino del ventunesimo secolo: la GT86 è una reale 2+2, non di quelle che ti offrono spazio per sedere e spalle, ma quello per le gambe devi portartelo da casa, e sebbene non col massimo del comfort, riesce a trasportare 4 persone, purché per tragitti limitati. Ha su tutto il necessario e anche parecchio di più (da bluetooth e cruise control, agli xeno con diurne a LED), ma grida a più non posso “statemi alla larga” a tutti i fanatici delle plastiche morbide, dei pannelli portiera, delle plafoniere a LED, delle cappelliere, dei prosciutti e di tutti vari feticismi che compaiono nei topic frequentati troppo a lungo senza avere niente da dire. Per chi avesse anche solo il mezzo dubbio di soppesare questa con una TT, la questione non si pone nemmeno: la percezione quando si sale dentro è realmente quella di un’auto di una o due generazioni fa e diciamocelo, non fa neanche tanta bella figura in doppia fila davanti al winebar.
Il coupettaro premium si ferma qui e guarda altro. Il cliente che Toyota cerca invece da qui ci parte, anche perché dentro l’abitacolo ci sale solo dopo aver guardato sotto la vettura, essersi studiato le caratteristiche dell’auto e del tracciato. Dove il tizio di prima vedeva plastiche dure e modanature cheap, il cliente di GT86 percepisce tanti kg in meno; dove il primo vedeva un volgare cambio manuale, senza neanche il selettore Sport/Comfort/Eco, il secondo sente degli innesti di una precisione micidiale e dal sound di cambiata così piacevolmente secco da passare in secondo piano solo rispetto a quello del 4 cilindri boxer a 7000 giri. Ho letto molte lamentele sui vuoti in basso di questo motore. Onestamente mi chiedo: con cosa lo confrontiamo? Con i turbo di potenza massima analoga? Con i nobilissimi aspirati di 370Z e Cayman S? Questa Toyota non è né l’una né l’altra: la GT86 è la GT86, un nuovo riferimento per il mercato delle sportive. Personalmente ho trovato piacevolissima la rapidità nel salire di giri, enfatizzata da quel sound agguerrito, il tutto abbinato ad un cambio che finalmente riesce a dimostrarsi preciso senza essere contemporaneamente duro e soprattutto severo in caso di azionamento distratto.
Trazione dietro. Molti diranno “ovviamente”. A me la cosa lascia tutto sommato indifferente. Mi sono divertito come un bambino a driftare con la GT86 sul fondo a scarsa aderenza, ma non sono queste le cose che determinano la validità di un progetto. Un’auto concepita come questa, con seduta a terra, peso ridotto, motore veloce a cilindri contrapposti ed una risposta così naturale allo spostamento dei carichi, sarebbe stata divertente qualunque fossero state le ruote motrici. Toyota ha fatto la scelta più demagogica e poi ci ha messo sopra la ciliegina: una di quelle trovate semplicemente geniali che ti fanno domandare “ma perché diavolo non ci ho pensato io?”. Per i neofiti della guida sportiva e della trazione posteriore, c’è il differenziale a slittamento limitato: il sistema consente all’auto un sovrasterzo di 3°-4° prima di riprendere il controllo della vettura, facendo divertire sui tornanti anche i meno esperti rischiando nulla. Complessivamente l’auto non scontenta davvero nessuno, almeno nessuno di coloro che badano alla sostanza: è un’auto che si compra per il piacere di guidare, su questo non ci sono dubbi, ma che non ti chiede di maledire per 350 giorni l’anno l’essenzialità di una Elise o la rata di una Cayman. Ciò nonostante ancora non ho dato una risposta alla domanda: per chi è quest’auto?
Il suo ambiente naturale è la pista, contesto che compete ad un hobby ormai tanto costoso da far impallidire un golfista. L’impressione che ho avuto a Vallelunga da parte dei pistaioli abituali è stata quella di considerarla una bella sportivetta, senz’altro piacevole e ben progettata, ma che tutto sommato fosse un po’ troppo “etta” per un amante delle domeniche tra i cordoli. Il che si inserisce perfettamente nella situazione economica italiana, dove la nicchia di coloro che possono regalarsi uno sfizio da 30mila euro viene sempre più schiacciata, da un lato da coloro che lo sfizio (a 6 cifre) se lo concedono con i patrimoni dei nonni, dall’altro dalla massa crescente di coloro che con l’importo di un set di gomme ci devono pagare la rata del mutuo o l’università dei figli. La mission di Toyota è comunque quella di dare il massimo a quella nicchia: chi prende una GT86 viene automaticamente certificato come vero appassionato e meriterebbe la consegna delle chiavi da parte del presidente Watanabe in persona; ciò che oggi, all’alba del 2013, può spingere ad un italiano a lavorare 49 settimane l’anno per concedersi come unico passatempo la guida di una sportiva, tra gli oneri della pista e del panorama automobilistico in generale, è passione purissima, distillata al 100%.
L’opinione di Paolo Colucci, di BMWPassion Club Italia
Fra gli invitati all’evento non poteva mancare Paolo Colucci, Presidente del famoso forum BMWPassion, punto di riferimento per tutti gli amanti delle vetture dell’Elica monacense. Ecco un estratto delle sue impressioni…
E’ un’auto concettualmente molto diversa dallo stile bavarese, ma c’era sicuramente un punto in comune non indifferente che accomuna la GT86 con le BMW: la trazione posteriore. A questo punto anche un confronto diventa più equo soprattutto se dobbiamo parlare di piacere e dinamica di guida evitando scontri diretti su qualità dei materiali, assemblaggio, navigatori e tecnologia superflua per lo scopo. Alla fine dell’articolo non leggerete se in definitiva è meglio una BMW o una Toyota. Il meeting si è tenuto il 28 settembre scorso sulla pista di Vallelunga; la mattina siamo stati accolti da personale della Toyota inclusi gli istruttori di guida che ci hanno fatto un breve briefing sulla GT86 e illustrato le principali tecniche di guida (in effetti questo era un vero e proprio corso di guida sportiva).
Grande ospite d’eccezione: Jarno Trulli. Sicuramente curve e traiettorie spiegate da lui hanno un altro sapore. Dopo poco ci hanno subito trasferito in pista per “passare al dunque”, visto che le belle parole servono fino ad un certo punto. Ed ecco di fronte a noi una schiera di GT86. Dovendo parlare di estetica l’auto si presenta molto aggressiva e con un frontale tagliente: proprio uno stile “giappo” direbbero molti, ma comunque di carattere e con una buona dose di personalità. Insomma non vuole passare inosservata. I cerchi e gommatura sono volutamente non extralarge quasi a voler dimostrare che l’auto è capace di tenere la strada grazie a doti fisiche naturali senza l’ausilio di gomme formato F1. Abbiamo degli penumati 225/45 montati su cerchi da 17” su cui dovremo fare affidamento. Interni ben curati dall’impronta hi-tech, ma senza sembrare di stare in una navicella spaziale.
Troverete ancora la frizione e un bel cambio manuale a 6 rapporti (a richiesta automatico) come da vecchia scuola. Troverete anche quel tastino tanto caro ai drifter che permette di staccare tutti i controlli. A questo punto iniziano diversi test come quello di affrontare un muro d’acqua all’improvviso con l’asfalto effetto ghiaccio a mettere a dura prova la nostra reattività. O ancora riuscire a completare un anello driftando senza abbattere i birilli laterali.Sicuramente prove che da BMWista amante della trazione posteriore mi hanno fatto sentire a casa anche se mentre guidavo avevo difficoltà a trovare un termine di paragone con un modello della casa tedesca.
In teoria una competitor dovrebbe essere una coupè e quindi una serie 3. Ma per l’indole particolarmente sportiva della GT86, la nostra Serie 3 ha un impostazione più da gentleman. Potrebbe essere allora una Z4 Coupè (ma la penultima versione E86) un’ipotetica sfidante per l’impostazione più corsaiola e il basso baricentro. Ma è una 2 posti secchi. O ancora, se volessimo proprio trovare la stessa tipologia di coupè 2+2, si potrebbe pensare alla Serie 1 coupè…. Le rimanenti impressioni le potete trovare qui, su BMWPassion.com