Opel Astra OPC: arriva l’Astra più “cattiva” di sempre.
Opel Astra OPC è l’Astra più potente di sempre. 280 cavalli e 250 km/h di velocità massima: caratteristiche tecniche e prova su strada
L’Opel Astra OPC è l’Astra più potente di sempre. Turbo benzina 2.0 litri da 280 cv, 400 Nm di coppia, 250 km/h di velocità massima, freni Brembo e sedili anatomici ad alte prestazioni, tutto senza rinunciare al comfort.
Opel Astra OPC, ovvero come trasformare una tranquilla auto da famiglia in una delle più “cattive” segmento C. Il segreto utilizzato dall’Opel Performance Center c’è, ma a Francoforte sono più che disponibili a rivelarci ogni dettaglio.
Appena giri la chiave di accensione il rombo ti avvolge e ti chiedi cosa diavolo ci sia sotto il cofano. Presto detto, si tratta del due litri da 280 cv ad iniezione diretta. Ci dicono che la coppia massima sia di 400 Nm e che per passare da zero a 100 km/h servano soli sei secondi e che la velocità massima sia di 250 km/h. In pratica, in OPC hanno preso il 2 litri benzina da 250 cv e sono riusciti ad aggiungerne altri 30. Mica male, oltretutto quando si pensa che la potenza è di 140 cv per litro mentre nella versione precedente si parlava di “soli” 120 cv/litro.
Adesso arriva il bello, perchè se molti di voi avranno già in mente un “non ci vuole molto” ecco i numeri che non ti aspetti: consumi ridotti del 12%, emissioni di CO2 ridotte del 14%. Dati alla mano, Opel dichiara che le emissioni di CO2 di Astra OPC sono scese da 221 g/km a 189 g/km ed i consumi da 9,2 l/100 km a 8,1 l/100 chilometri.
Opel Astra OPC: motore e telaio
Avere più potenza, molta, e meno consumi. Possibile? A Francoforte ci spiegano che uno dei “trucchi” è da ricercare nel nuovo sistema di aspirazione dell’aria. E’ stato progettato per alimentare il turbocompressore con la massima quantità di aria possibile. A questo si aggiunge lo scarico, che è stato ottimizzato per migliorare il flusso dei gas in uscita ed incrementare così le prestazioni del motore. Lo stesso turbocompressore è stato inoltre migliorato con l’utilizzo di nuovi componenti, per resistere alla superiore pressione di sovralimentazione.
Non solo motore, ovviamente. Per questa Astra OPC, gli ingegneri tedeschi hanno creato un telaio ad alte prestazioni particolarmente efficiente in termini di dinamica laterale. Il team OPC ha inoltre impostato il telaio secondo gli standard OPC, ovvero modificando gli ammortizzatori e irrigidendo molle e boccole.
Per il miglioramento della dinamica di guida della vettura sono stati utilizzati montanti ad alte prestazioni (HiPerStruts) sulla sospensione anteriore, telaio meccatronico FlexRide ed differenziale autobloccante meccanico a dischi multipli. Menzione particolare per i freni Brembo, potentissimi e bellissimi quando si intravedono dietro ai cerchi in lega da 19”.
Il telaio FlexRide permette la personalizzazione della reattività del gruppo sospensioni, sterzo e acceleratore. E’ quindi possibile effettuare tre tipi di scelta: Standard, Sport e OPC. Come intuibile la modalità Standard è indicata per situazioni di guida quotidiane. Garantisce prestazioni equilibrate, ma attenzione che siamo pure sempre su una OPC, con un occhio in più al comfort. Quando ci si vuole divertire senza esagerare basta premere il pulsante e selezionare la modalità Sport: magia dell’elettronica. Le sospensioni si irrigidiscono, aumenta l’agilità riducendo il rollio e lo sterzo diventa più diretto. E finalmente arriviamo alla modalità adatta a chi vuole spremere tutto da questa Astra. In modalità OPC lo sterzo diventa ancora più diretto, l’acceleratore maggiormente reattivo e il telaio tende a fornire le massime prestazioni.
A queste tre modalità si aggiungono le tre opzioni per l’ESP. Anche qui si parte da una modalità Standard per arrivare alla modalità Competitive, che alza la soglia di intervento dei sistemi automatici. L’ultima modalità è ovviamente quella che consente di disattivare l’ESP.
Sull’asse anteriore Astra OPC monta un differenziale meccanico autobloccante a dischi multipli che contiene numerosi dischi della frizione e contribuisce a ridurre lo slittamento delle ruote, ideale quando si vuole guidare la vettura in circuito. Il coordinamento tra differenziale e coppia statica garantisce un passaggio fluido tra carico e sovraccarico, elimina le influenze sullo sterzo ed il comportamento autosterzante durante il sovraccarico mentre garantisce riserve di trazione in caso di carichi estremamente variabili sulle ruote.
Per l’impianto frenante è stato scelta una soluzione a supporto dei freni da 18” con dischi più grandi, da 355 x 32 mm, ventilati, dotati di raffreddamento aggiuntivo e forati trasversalmente, con pinze a 4 pistoncini all’anteriore e pastiglie per i freni ad alte prestazioni.
Provata su una normale strada tedesca, ovviamente rispettando i limiti di velocità, non è facile distinguere le differenze di comportamento passando in successione dalla modalità standard a salire. Quello che invece è evidente è il “salto” tra la modalità Standard e quella OPC, tutta un’altra musica. In OPC il motore spinge, spinge, spinge, il rombo è evidente ad ogni cambiata e si apprezza ancora di più il comportamento della vettura.
Controllo della vettura ottimo, immediatezza e confidenza nel mezzo sono le prime sensazioni. Precisione dello sterzo, che in modalità OPC si deve usare ricordando che basta un piccolo movimento per inserirsi nelle curve e non il classico “giro” del volante.
L’Astra OPC si comporta bene sul misto ed è un piacere fisico affrontare le colline che circondano Francoforte. Potrebbe dare ancora di più la nostra OPC, e subito l’immaginazione corre alla possibilità di scatenarla senza pudore su strade chiuse al traffico. Una belva quasi al guinzaglio, su strade normali, che aspetta solo l’occasione giusta per andare in pista e dimostrare quanto sa fare…
Opel Astra OPC: design
Se questa OPC è l’Astra più potente di sempre, è anche la più aggressiva nello stile. Lo vediamo subito grazie ai paraurti anteriori, con la particolare conformazione della zona dei fendinebbia, e di quelli posteriori. A questo si aggiungono le minigonne laterali, lo spoiler aerodinamico sul tetto e i due scarichi di forma trapezoidale. Cerchi in lega di serie da 19”, ma sono disponibili anche cerchi forgiati in lega da 20”.
Internamente, il volante a fondo piatto ha un diametro di 10 mm inferiore rispetto a quello delle altre Astra, per fornire una sensazione di sterzata ancora più precisa, sportiva e diretta. I nuovi sedili anteriori hanno seduta più bassa ed un maggiore sostegno laterale, ma quello che sorprende è la personalizzazione: è possibile scegliere fino a 18 impostazioni diverse. C’è quasi da perdersi tra le varie regolazioni.
Prestazioni si, ma senza compromettere il comfort. Sempre presente il climatizzatore automatico, in grado di abbassare la temperatura di qualche grado in pochi minuti, così come l’impianto audio già predisposto per iPod/iPhone, oltre a leggere mp3 dai supporti USB.
Conclusioni
L’abbiamo scritto e lo ripetiamo, l’Opel Astra OPC è cattiva, cattivissima. Forse un po’ più di sobrietà stilistica sarebbe stata preferibile, ma è anche vero che chi guida una vettura di questo genere non ama passare inosservato.
Precisione di sterzo e grande tenuta di strada permettono una grande confidenza. La potenza è tanta ed i 280 cavalli sotto il cofano si sentono. Con l’elettronica presente domarli è semplice, ma lasciarli “sfogare” è ciò che si dovrebbe fare, percorsi chiusi al traffico o pista che sia.
Unica preghiera: non compratela per andarci al bar, secondo noi sarebbe una violazione al codice etico OPC…