Costruttori cinesi in difficoltà in Cina e casi di amianto sulle auto
Casi di amianto sulle auto cinesi in Australia
Tutti i mesi su Autoblog pubblichiamo i dati sulle immatricolazioni di automobili in Italia. Abbiamo visto un crollo di vendite in Francia, un aumento in Brasile ed un sostanziale pareggio in Giappone.
In Cina, sono invece i costruttori locali sono in difficoltà nelle vendite interne. Negli ultimi due anni infatti, le auto cinesi hanno perso un quarto delle loro vendite con i clienti che hanno preferito acquistare vetture d’importazione, soprattutto del gruppo General Motors e Volkswagen. La scarsa qualità delle vetture e l’estetica non sempre curatissima hanno portato i clienti a non voler acquistare auto cinesi: lo scorso luglio solo il 37% delle auto vendute in tutto il paese era Made in China.
All’estero invece non sembra che le auto cinesi se la vedano meglio: in Australia è stata infatti vietata la vendita di oltre 23 mila esemplari di Chery e Great Wall a causa della presenza di amianto nelle guarnizioni del motore e nello scarico. Pare infatti che l’amianto sia legalmente utilizzabile in Cina, ma che i costruttori non lo utilizzino nella auto che verranno poi esportate, limitandone l’uso alle sole vetture per il mercato interno. Non sono stati riscontrati casi di presenza di amianto sulle vetture importate dalla Cina in Europa ed i costruttori hanno subito messo le mani avanti, sostenendo che la consegna in Australia di auto con amianto sia stato solo un errore.
Come sarà quindi il futuro delle aziende automobilistiche cinesi? Attualmente sono presenti 171 marchi, ma alcuni specialisti hanno previsto la chiusura della metà di essi entro tre anni. L’arrivo dei marchi esteri leader mondiali potrebbe affossare parte della produzione interna e pian piano i clienti cinesi potrebbero iniziare a chiedere gli standard elevati, soprattutto in termini di sicurezza, tipici delle vetture europee.