Honda Accord Tourer 2.2 i-DTEC: il test di Autoblog
Honda Accord Tourer 2.2 i-DTEC, il test di Autoblog sulla station wagon giapponese da 150 CV e 350 Nm.
Un’auto non è niente se non è un piacere guidarla. Questa era la filosofia che ispirava Soichiro Honda ed è una caratteristica che ogni automobile dovrebbe possedere. Dopo aver macinato una discreta quantità di chilometri, durante il nostro periodo di prova, possiamo dire che tale affermazione può ritenersi valida anche per la Honda Accord Tourer. Dalla prima generazione, lanciata nel lontano 1976, a quella attuale vi è stata una notevole evoluzione, molto evidente soprattutto sotto il profilo estetico.
L’attuale design pur ammiccando ai gusti tipicamente europei mantiene una marcata connotazione orientale che la contraddistingue e la rende una valida alternativa rispetto a rivali blasonate prodotte nel vecchio continente. Nello specifico, abbiamo testato la versione equipaggiata con il propulsore diesel di 2.2 litri, da 150 CV e 350 Nm, abbinato al cambio automatico a cinque rapporti. Anche se risulta piacevole da guidare la verve sportiva non è comunque il piatto forte di questo modello.
La giapponese dà il meglio di sé viaggiando in relax grazie alla buona insonorizzazione, all’assetto confortevole con rollio limitato, alla posizione di guida rilassante e ben sostenuta dai sedili in pelle con regolazione elettrica e alla ricca dotazione tecnologica a servizio del conducente piuttosto intuitiva nell’utilizzo. L’unica nota stonata è rappresentata dal navigatore satellitare, al di sotto delle aspettative. Si tratta comunque di un peccato veniale a cui la Casa può rimediare facilmente e velocemente.
Design & Interni
Il look della Accord è caratterizzato anteriormente dall’interessante disegno dei gruppi ottici e dall’ampia griglia centrale cromata sulla quale svetta una grossa “H”. Il posteriore, invece, sfoggia un lunotto particolarmente inclinato, fari dalle grosse dimensioni e un portellone dotato di apertura e chiusura automatica attivabile tramite un pulsantino presente sia sulla chiave della vettura sia all’interno dell’abitacolo. Nel complesso ha una linea filante e moderna che riesce a mascherare con successo le dimensioni generose della macchina. Soffermiamoci un momento su quest’ultime per poi passare all’abitabilità. L’Accord misura 4,7 m in lunghezza, 1,8 m in larghezza, 1,4 in altezza e ha un passo di 2,7 m.
Salendo a bordo la prima sensazione che si ha è quella di un’auto accogleinte e spaziosa. Si respira una particolare, e piacevole, atmosfera generata dalla raffinatezza e dall’eleganza dei sedili in pelle, dalle buone rifiniture con inserti lucidi e dall’illuminazione blu che ti accoglie appena apri la portiera.
Il posto di guida, avvolgente e confortevole, grazie alle molteplici regolazioni permette anche alle persone più alte di trovare la propria posizione ideale in breve tempo. Una volta trovata, quest’ultima, si può anche memorizzare. Alla guida, la visibilità risulta buona sia davanti sia lateralmente mentre quella posteriore a causa delle notevoli dimensioni non è sempre ottimale. In soccorso dell’automobilista ci sono però i sensori di parcheggio abbinati all’utile telecamera posteriore.
Quanto detto vale anche per il passeggero a lato conducente che viaggia in assoluta comodità e ha tutti i comandi d’infotainment a portata di mano. Entrambi i sedili, inoltre, sono dotati di poggiatesta attivi: se il veicolo viene tamponato con violenza, i passeggeri con la cintura di sicurezza (allacciata) sono spinti verso lo schienale e il poggiatesta si sposta automaticamente in avanti.
Quest’azione riduce la distanza fra il poggiatesta e la testa del passeggero per attutire colpi di frusta, ferite al collo e alla parte superiore della spina dorsale. Dulcis in fundo entrambi i sedili anteriori sono dotati di riscaldatori, una funzionalità che si apprezza nei mesi più freddi. L’apposito pulsante dispone di due differenti modalità, HI e LO. Se posizionato sul primo il sistema si spegne quando il sedile si è riscaldato e si riaccende quando la temperatura diminuisce. Sulla posizione LO, invece, funziona ininterrottamente.
Ad aumentare il comfort ci pensa il bracciolo centrale. All’interno di esso troviamo anche una presa AUX, un connettore USB, una presa 12 V e la possibilità di tenere al fresco delle bevande grazie alla modalità frigorifero. Lo spazio posteriore è ampio anche per chi siede direttamente dietro il guidatore. Bisogna aggiungere poi che il sedile è sdoppiato e quando non si viaggia in tre si può abbattere la parte centrale ed usufruire di un bracciolo dotato anche di porta bevande.
La capacità di carico del baule è notevole ed è in grado di soddisfare ampiamente le esigenze dello shopping settimanale e della vacanza di una famiglia media. Quando poi si abbattono i sedili lo spazio incrementa ulteriormente e permette di trasportare anche oggetti dalle grandi dimensioni. L’unico problema che potreste incontrare in questi casi è rappresentato dai due restringimenti laterali che possono interferire con le dimensioni dei carichi voluminosi. Un accessorio comodo, soprattutto quando il baule è pieno, è la rete di carico che può essere utilizzata sia quando gli schienali posteriori sono in posizione verticale sia quando sono ripiegati verso il basso.
La plancia è caratterizzata da una porzione superiore realizzata in plastica morbida e piacevole al tatto. Buona anche la qualità della porzione inferiore con inserti lucidi e dei pannelli portiera con parti in pelle traforata. Da notare inoltre la cura dei particolari e la bontà dell’assemblaggio: gli interni e il cruscotto sono realizzati come detto con una plastica di buona fattura, priva di viti a vista, e con un accoppiamento ideale fra le varie parti.
Sulla consolle centrale troviamo molti pulsanti, in pieno stile nipponico, che comandano i principali comandi di bordo come la climatizzazione, l’impianto audio e il sistema di navigazione. Tutti sono ergonomici, hanno la giusta dimensione e risultano facili da individuare anche quando si è impegnati alla guida e non si può distogliere lo sguardo per molto tempo dalla strada. Salendo un po’ più in alto con lo sguardo s’incontra il display, integrato nel cruscotto, che grazie all’ampia palpebra al di sopra di essa e la possibilità di regolare la luminosità attraverso l’apposito comando garantisce sempre una visibilità ottimale.
Un elemento che si apprezza particolarmente su questa vettura appositamente ideata e realizzata per le famiglie è la presenza di molteplici vani portaoggetti sparsi nell’abitacolo, sempre molto utili, soprattutto quando ci si muove in tanti. Il cassettino a lato guida, inoltre, può aumentare la propria capienza in quanto il ripiano presente al suo interno si può estrarre rapidamente e facilmente.
Parliamo ora dell’impianto audio, un elemento importante, anzi, importantissimo soprattutto per chi percorre molti chilometri da solo. Sul modello della nostra prova è presente il sistema Audio Premium dotato di lettore (e caricatore) CD MP3, ingresso AUX e USB. In tutti i casi il suono prodotto, in grado si sopportare alti volumi senza risentirne in qualità, è di buona fattura. L’impianto dispone inoltre di un sistema di compensazione del volume a seconda della velocità (SVC) tenuta.
Il sistema monitorizza la velocità del veicolo e cambia il volume del veicolo con il cambiare della velocità. A un incremento di quest’ultima corrisponde un aumento del volume mentre a una diminuzione corrisponde un calo. I livelli di compensazione disponibili sono quattro: bassa, madia, alta e disattiva. Infine, le principali funzioni dell’impianto si possono comandare anche dal volante. Sempre su di esso sono presenti anche i comandi per gestire il computer di bordo, il telefono e una serie di sistemi ausiliari di guida che analizzeremo nelle prossime righe.
Veniamo ora all’unica nota stonata della Accord, il navigatore: la grafica risulta decisamente superata e le mappe non sempre aggiornate. E’ vero che dispone anche dell’utile servizio di informazione su traffico e viabilità ma questo non basta per farlo risultare all’altezza delle aspettative e dalla qualità complessiva dell’auto.
La Guida
Durante la nostra prova su strada abbiamo potuto testare il 2.2 litri diesel, in grado di erogare un potenza di 150 CV e una coppia massima di 350 Nm a 2000 giri/minuto, che nella maggior parte delle situazioni riesce a farti dimenticare il peso a secco (1761 Kg) dell’auto. A questo propulsore è abbinato un cambio automatico che in controtendenza rispetto a molte case costruttrici rivali adotta cinque rapporti. L’Accord, a seconda delle proprie esigenze, si può guidare in modalità completamente automatica (D), sportiva (S) oppure sequenziale. Nel complesso il passaggio fra una marcia e l’altra risulta sempre veloce e adeguato.
In modalità automatica, molto comoda da utilizzare quando si è imbottigliati in una delle tante code che caratterizzano le caotiche città odierne, lavora in modo fluido e dolce e, se serve, riesce anche a garantire delle buone accelerate per effettuare dei sorpassi in piena tranquillità. Quanto detto vale anche per la modalità S. In questo caso però vengono velocizzate leggermente le cambiate e si può sfruttare il motore, che risulta più brioso, fino al limite massimo di giri consentiti. La modalità più divertente è quella sequenziale che ti permette di giocare con i paddle al volante, che garantiscono una risposta immediata.
Dotata di uno sterzo che rappresenta un buon compromesso tra manovrabilità e precisione l’Accord si fa notare nella guida allegra per le buone doti di tenuta e stabilità. Solamente quando la si porta al limite emerge una certa propensione al sottosterzo che penalizza gli inserimenti in curva e l’agilità nel guidato. Anche in questi casi però il comportamento è sincero in quanto prima di raggiungere il punto di non ritorno c’è sempre un discreto margine di preavviso. Come detto in precedenza, però, bisogna ricordare che la vena sportiva non è il fiore all’occhiello di quest’auto che offre il meglio quando viene impiegata in lunghi tragitti.
In queste occasioni grazie alla buona silenziosità del motore e all’azzeccata taratura delle sospensioni che assorbono al meglio le asperità stradali si può viaggiare in un’atmosfera ovattata e priva di rumori maligni. Veniamo ora ai consumi. La Casa per questa versione dichiara 8,3 litri/100 Km nel percorso urbano, 5,3 litri/100 Km nell’extraurbano e 6,4 litri nel combinato. I valori riscontrati risultano leggermente più elevati. Bisogna tener conto anche del piede del conducente, e il mio è tutto fuorché leggero…
Parliamo infine dei sistemi ausiliari di guida. All’inizio bisogna abituarsi all’idea che l’auto in certe situazioni fa tutto da sola. Una volta superata questa fase, ogni momento è quello buono per utilizzarli. Incominciamo con il LKAS (Lane Keeping Assist System): una volta inserito, tramite l’utilizzo di una telecamera posta sulla parte superiore del parabrezza identifica le linee della segnaletica orizzontale, il sistema interviene agendo sullo sterzo in caso di sbandamento non segnalato dagli indicatori di direzione e quindi giudicato come non voluto come ad esempio un colpo di sonno.
L’ACC (Adaptive Cruise Control), invece, è un evoluto cruise control dotato di radar che consente di mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che precede. Il CMBS (Collision Mitigate Brake Sistem), infine, aiuta a evitare collisioni e impiega gli stessi strumenti di rilevazione dell’ACC: quando ci si avvicina troppo a un veicolo inizialmente avvisa con un segnale acustico, poi viene attivata una lieve frenata automatica, che mano a mano s’intensifica, e le cinture di sicurezza vibrano e vengono tensionate. Con queste informazioni termina la recensione di un auto che è riuscita a colpirci positivamente. Navigatore a parte, ovviamente.