Fiat punta sul GPL, non sulle auto elettriche. Ecco perché
Le ragioni per cui la Fiat ha deciso di restare alla finestra riguardo alle auto elettriche spiegate da Stefano Re Fiorentin
Che la Fiat abbia deciso di mettere temporaneamente in secondo piano gli investimenti sui motori elettrici per le proprie auto, a differenza di quanto fanno molte delle case costruttrici concorrenti, è cosa nota. Non più tardi di qualche mese fa Sergio Marchionne aveva spiegato che questo tipo di tecnologia, sebbene sia la più promettente per il futuro, ad oggi è ancora troppo costosa e troppo poco pratica per dedicare la maggior parte degli sforzi di ricerca e sviluppo ai propulsori a batterie.
I tempi correnti richiedono però necessariamente che ogni grande costruttore automobilistico scelga almeno un carburante alternativo su cui puntare. Elettrico, diesel, etanolo, ibrido o gas non è più possibile ignorare le problematiche legate alla benzina, non solo dal punto di vista dei costi. Ecco così che l’azienda torinese ha fatto la sua scelta, investendo con forza sui gas come metano e GPL. E’ soprattutto a questo che sta lavorando il Centro Ricerche Fiat di Orbassano con i suoi 1.000 dipendenti tra cui 600 ingegneri.
La tecnologia per il GPL è economica e già disponibile. Questo tipo di carburante, oltre ad avere disponibilità residue per oltre 100 anni, è anche il 23% più pulito in termini di emissioni di CO2 ed offre sostanzialmente le stesse prestazioni ad un prezzo molto minore. Per questo la Fiat sta studiando come ottimizzare i serbatoi per massimizzare l’autonomia delle sue auto. Un altro tema importante è stabilire se la scelta della doppia alimentazione sia effettivamente la più valida.
Come ulteriore vantaggio, la scelta del gas richiede poche modifiche ai motori già esistenti. Per questo i costi di sviluppo sono molto minori, dato che è possibile utilizzare tecnologie già esistenti e testate. Un problema con questo tipo di carburante è legato alla mancanza di un numero sufficiente di stazioni di rifornimento, soprattutto negli Stati Uniti.
Su EETimes abbiamo letto le parole di Stefano Re Fiorentin, responsabile ricerca di Fiat. Il manager ha spiegato le ragioni per cui la casa costruttrice abbia scelto il GPL ed il gas in generale rispetto all’elettrico nella corsa ai carburanti alternativi del futuro e le ragioni che motivano il lavoro del CRF. «Gli italiani amano le auto e di conseguenza molti giovani ingegneri amano lavorare sulle auto – ha affermato – L’integrazione dell’elettronica nei motori è una grande parte del nostro lavoro». Gli obiettivi principali del centro e delle sue sedi di Bari, Trento, Foggia ed Udine restano comunque legati allo sviluppo di nuovi motori.
Sempre sulla stessa fonte Re Fiorentin ha spiegato le ragioni per cui la casa costruttrice abbia scelto il GPL ed il gas in generale rispetto all’elettrico nella corsa ai carburanti alternativi del futuro:
«Stiamo lavorando per far evolvere le caratteristiche delle vetture e per migliorare le prestazioni […] Le auto elettriche hanno ancora problemi di sostenibilità, non dal punto di vista ambientale, ma da quello sociale ed economico. L’autonomia è ancora troppo ridotta, i tempi di ricarica sono troppo lunghi ed i costi sono troppo alti. La sfida è di rimanere competitivi su un mercato che è diventato sempre più aggressivo. Abbiamo bisogno di persone di grande talento, che conoscano la propria materia e sanno come integrarla con le altre».