Lancia Delta: il mito compie 40 anni
Tutta la storia della prima generazione della Lancia Delta, nata come compatta premium nel 1979 e prodotta come HF integrale 16V Evo fino al 1995, dopo aver dominato nel campionato mondiale di rally.
Esattamente quarant’anni fa, al Salone di Francoforte del 1979, fu presentata la Lancia Delta che condivideva il pianale con la Fiat Ritmo e la raffinata meccanica con la Lancia Beta. Inizialmente, la gamma prevedeva le motorizzazioni a benzina 1300 da 75 CV di potenza con il cambio manuale a quattro marce e 1500 da 85 CV di potenza con il cambio meccanico a cinque marce. Accolta subito con grande favore dal pubblico, fu eletta “Auto dell’Anno” nel 1980, quando debuttò la gemella Saab 600 per il mercato svedese.
Il primo aggiornamento per la Lancia Delta sopraggiunse nel 1982, quando debuttò l’allestimento LX con i cerchi in lega, i vetri atermici, gli alzacristalli anteriori elettrici, il divanetto posteriore sdoppiato e gli interni in panno Zegna color cammello. Inoltre, il propulsore 1500 fu abbinato anche al cambio automatico a tre rapporti, mentre la potenza del motore 1300 fu incrementata fino a 78 CV. Lo stesso anno debuttò la seconda serie, disponibile anche nella versione GT con l’unità 1600 da 105 CV di potenza. Nel 1983, invece, fu la volta della declinazione HF con la motorizzazione 1600 turbo da 130 CV di potenza, proposta anche nella speciale configurazione Martini del 1984.
Nel 1985 fu introdotta la Lancia Delta S4, prodotta in soli 250 esemplari per poter partecipare al Gruppo B del campionato mondiale di rally. Tra le caratteristiche di questa vettura figuravano la carrozzeria in kevlar e fibra di carbonio e la trazione integrale, nonché la doppia sovralimentazione con compressore volumetrico e turbocompressore per il motore 1800 da 250 CV di potenza. Nel 1986, invece, la gamma della Lancia Delta tradizionale fu allargata alla motorizzazione 1100 da 64 CV di potenza, ma solo per i mercati di Grecia e Portogallo.
Molte novità furono introdotte sempre nel 1986, in concomitanza con la terza serie della Lancia Delta. Tra queste figuravano la rediviva versione LX, le declinazioni GT da 109 CV di potenza ed HF da 140 CV di potenza entrambe ad iniezione elettronica, più l’unità a gasolio 1.9 turbo ds da 80 CV di potenza. Tuttavia, la novità più importante era rappresentata dalla versione sportiva HF 4WD, con il motore 2.0 i.e. turbo da 166 CV della Lancia Thema abbinato alla trazione integrale – con la ripartizione 56/44 tra avantreno e retrotreno – della Lancia Prisma 4WD, ma dotata del differenziale posteriore Torsen a slittamento limitato. Nel 1987, invece, debuttò la sportiva declinazione HF integrale da 181 CV di potenza.
Nel 1989 debuttò la quarta serie della Lancia Delta, disponibile anche nella configurazione Europa dotata di marmitta catalitica. Inoltre, fu introdotta la versione sportiva HF integrale 16V da 196 CV di potenza e la ripartizione 47/53 della trazione integrale, grazie al sistema a tre differenziali con il centrale epicicloidale Ferguson dotato di giunto viscoso e il posteriore Torsen antislittamento. Nel 1990, invece, l’unica novità fu la versione speciale Personalizzata. Nel 1991 furono aggiornate le declinazioni LX, GT ed HF con specifiche innovazioni, ma proseguì anche l’evoluzione della configurazione HF integrale 16V con l’introduzione del cosiddetto modello ‘Evo’ da 205 CV di potenza.
Altre novità risalgono al 1992, con la Lancia Delta ‘unificata’ mossa dal motore a benzina 1.6 i.e. da 90 CV di potenza e le speciali declinazioni Martini 5, SSN (anche nella versione depotenziata a 177 CV) e Martini 6 della HF integrale 16V ‘Evo’. Nel 1993 debuttò la cosiddetta ‘Evo 2’, nella versione catalizzata da 211 CV di potenza, proposta anche come Edizione Speciale con la carrozzeria color Giallo Ginestra. La prima generazione della Lancia Delta è uscita definitivamente di scena nel 1995, subito dopo la Edizione Finale da 250 esemplari destinati unicamente al mercato giapponese. Questa vettura ha dominato anche nel campionato mondiale di rally dal 1987 al 1992, con quattro titoli piloti e sei titoli costruttori.