Suzuki: il Tribunale dell’Unione Europea non rende esclusivo l’utilizzo della sigla GTI. Volkswagen sconfitta
Si risolve la querelle fra Suzuki e Volkswagen sull’usufrutto della sigla GTI
Il Tribunale dell’Unione Europea ha formulato una sentenza in merito alla battaglia legale fra Suzuki e Volkswagen, relativa all’usufrutto della sigla GTI che il marchio tedesco rivendica come esclusivo. Suzuki vince così una maratona giudiziaria iniziata nel 2003 con l’allora Swift GTi. Questa vettura rappresentò il pomo della discordia e suscitò le ire della controparte, secondo cui l’unica GTI sarebbe dovuta essere e rimanere la Golf. La presenza di più GTI avrebbe poi rischiato di confondere gli acquirenti.
Nel 2004 Volkswagen contestò il parere espresso l’anno prima dall’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (UAMI), che rese lecito l’utilizzo della sigla GTI purché Suzuki la abbinasse al nome Swift. Otto anni dopo il Tribunale Europeo si è espresso in materia e precisa che “non sussiste il rischio di confusione tra tale marchio e i marchi anteriori GTI detenuti dalla Volkswagen”, che risulta titolare delle tre lettere sul mercato tedesco ed internazionale. Come scrive l’agenzia ANSA “qualsiasi somiglianza di tali marchi alla luce della combinazione delle lettere ”gti”, intuitivamente percepita come riferentesi a talune caratteristiche tecniche di un’autovettura o del suo motore, sarebbe ampiamente, o addirittura completamente, controbilanciata dal nome di fantasia del modello Swift figurante nella parte iniziale del marchio richiesto”.
L’UAMI ritiene inoltre che l’acquirente medio in Svezia, nel Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo), in Germania, in Francia, in Italia ed in Austria sia cosciente del fatto che i veicoli, i pezzi di ricambio e gli accessori non provengano da un solo costruttore nonostante la presenza del nome GTI. Questo principio rende nullo il rischio di confusione. Volkswagen ha già minacciato di appellarsi alla Corte Europea di Giustizia. Suzuki intanto gongola…