Jaguar Supercharged Academy: in pista a Vallelunga con XKR e XFR
Jaguar porta in pista i suoi modelli sportivi XKR e XFR con la Supercharged Academy
R come rabbia. Basta una sola lettera a distinguere la gamma sportiva Jaguar dai più tranquilli modelli su cui si basa. Le creature di Coventry hanno ritrovato negli ultimi anni quella cattiveria che deve far parte del carattere di un giaguaro particolarmente atletico. E giustamente la casa ha pensato di esaltare il lato più dinamico delle sue supercar nella Supercharged Academy, scuola di guida sportiva che permette di apprezzare XKR e XFR sul terreno dove possono esprimere il massimo delle loro potenzialità: la pista.
Dopo aver assaggiato i corsi dell’Academy in occasione del primo appuntamento dell’anno all’Autodromo di Franciacorta, siamo tornati a incontrare le Jaguar volumetriche per la chiusura della stagione 2011, che è avvenuta a Vallelunga. Tre le parti in cui si dividono le attività didattiche: si comincia con il necessario briefing teorico e poi si passa subito alla parte più gustosa, quella della guida. Spartita a sua volta in due sezioni: una dedicata ad utili esercizi pratici (che sull’autodromo romano si sono svolti sull’attrezzato Centro di Guida Sicura ACI-Sara), l’altra ai giri veloci in pista al volante di XKR ed XFR.
Al Centro di Guida Sicura si sono svolte tre diverse attività: prova di slalom tra i birilli su asfalto asciutto, steering pad bagnato per affinare il controllo del sovrasterzo di potenza, e in conclusione la famigerata “piastra”, di cui vi parliamo più avanti. Venite a scoprire tutti i dettagli della nostra giornata in pista al fianco degli istruttori della casa inglese.
Jaguar Supercharged Academy: in pista a Vallelunga con XKR e XFR
LE LEZIONI PRATICHE AL CENTRO DI GUIDA SICURA
Lo slalom
Il primo esercizio studiato per sfruttare al meglio la dinamica di un’auto sportiva in pista, come si diceva, è lo slalom su asfalto asciutto. Il coefficiente di difficoltà di questa prova non è di per sé particolarmente elevato, ma c’è comunque bisogno di una certa perizia per affrontarlo al meglio. A disposizione degli allievi c’era in questo frangente una Jaguar XK Cabrio.
L’obiettivo in questa prima fase è quello di affinare il coordinamento tra sterzata e accelerazione: per serpeggiare tra i birilli il più rapidamente possibile il primo semplice “trucco” è quello di dare gas solo dopo aver riaperto completamente lo sterzo. Il rischio, in caso contrario, è quello di innescare un controproducente fenomeno di sottosterzo, tanto più dannoso in questo contesto, dove i birilli affrontati ad andatura sostenuta si susseguono ad un ritmo che richiede grande tempismo.
Come la maggior parte dei motori di serie, anche il V8 aspirato della scoperta inglese è un’unità che non può offrire la rapidità di un motore da competizione nel salire e scendere di giri. Per quanto molto potente -come nel nostro caso-, un propulsore stradale ha necessariamente un’erogazione fluida, caratteristica che in un’attività del genere si tramuta in un ostacolo da aggirare in qualche modo.
Per non portare una velocità eccessiva in curva a causa del relativo ritardo di risposta al comando del gas, bisogna dunque lavorare col piede destro come se sotto ci fosse un interruttore on/off: una decisa accelerazione nel breve tratto rettilineo tra un cambio di direzione e l’altro, e un altrettanto rapido rilascio per ridurre il più rapidamente possibile il regime di rotazione e, di conseguenza, la velocità di inserimento.
Abituare il cervello ad impartire questo comando inusuale e contemporaneamente coordinare con precisione l’angolo di sterzo con l’apertura del gas non è un esercizio naturale e necessita impegno, ma quando si comincia a migliorare la soddisfazione per l’appassionato della bella guida è assicurata. E attenzione, perché tutto quanto appreso qui si trasforma in una maggiore efficacia in pista, con evidenti benefici per il tempo sul giro.
Il controllo del sovrasterzo di potenza
Superato il primo ostacolo, si passa al secondo “livello”. E qui cominciamo a divertirci sul serio: il liscio steering pad letteralmente inondato d’acqua simula il coefficiente d’attrito offerto da una superficie in neve battuta e rappresenta il terreno ideale per fare numeri da circo. Non serve certo una supersportiva per dare spettacolo qui: bastano i 190 CV e i 450 Nm della nuova XF 2.2 D per innescare scenografici sovrasterzi e imparare (spassandosela).
Le danze partono quando, imboccata la corsia a bassissima aderenza, si schiaccia brutalmente il gas per mettere in crisi l’equilibrio dinamico della vettura: reazione repentina del retrotreno e macchina a spazzola. La prima manovra da fare in questo frangente è quella di agire il più velocemente possibile sullo sterzo per recuperare la corretta direzionalità del muso.
Nella seconda fase della gestione di questa situazione critica viene la parte più complicata: la difficoltà nella percorrenza del pad sta ancora una volta nella ricerca del coordinamento ideale tra volante e acceleratore. Dare gas in una fase così delicata e su una superficie così infida è davvero illuminante: le reazioni della vettura sono amplificate al massimo e la modulazione del pedale destro è una questione di millimetri: a farsi sfuggire la situazione di mano ci si mette un istante. Per fare i “tondi” ci vuole dunque tanta sensibilità nel piede e altrettanta precisione nella gestione del volante, per operare il controsterzo nella maniera più efficace e proficua.
La piastra
Il terzo e ultimo esercizio è senza dubbio il più complicato della sequenza. Al volante di una XJ 3.0 D V6 ci si avvicina a velocità costante (circa 45 km/h) ad uno spiazzo che presenta le stesse difficoltà dello steering pad: superficie liscia completamente inondata d’acqua. Appena prima di quest’area è sistemata una piastra mobile: quando l’auto passa davanti ad un rilevatore ottico il dispositivo si prepara all’imminente transito, e nel momento in cui le ruote posteriori passano sulla piastra, quest’ultima scatta come una molla in un movimento trasversale al senso di marcia.
Il risultato è un sovrasterzo talmente brusco e improvviso da risultare virtualmente incontrollabile al primo passaggio: davvero difficile capire cosa stia succedendo alla nostra berlinona, che inizia a dimenarsi scivolando a destra e a sinistra come un animale ferito su una pista da pattinaggio. Tutto succede in una frazione di secondo: primo forte trasferimento di carico laterale, contraccolpo e avvio di un effetto pendolo micidiale, che si conclude con un inevitabile testacoda.
Impressionante la velocità con cui si consuma la spettacolare acrobazia: prima di aver potuto fare una sola correzione col volante ci si trova con le ruote ferme e il muso dalla parte sbagliata, dopo aver sfondato un paio di muri d’acqua. Gestire una situazione di vera emergenza come questa su strada, è un’operazione che richiede concentrazione, esperienza, rapidità d’esecuzione e nervi saldi.
Le armi che abbiamo a nostra disposizione in un caso come questo sono poche, ma possiamo comunque provare a difenderci. Il primo segreto è quello di mantenere lo sguardo sul punto dove vogliamo direzionare l’auto. Il secondo è quello di avere la prontezza di agire sullo sterzo con una rapidità inaspettata per la nostra normale abitudine: dopo aver provato e riprovato ci si rende conto che tutto sta nella rapidità d’esecuzione. Solo così si riesce, in capo a qualche tentativo, a domare la nostra XJ fino al completo arresto.
Terzo e ultimo suggerimento? Mantenere la concentrazione per tutta la fase di recupero: il secondo movimento del pendolo è ancora più brusco del primo e fin quando i movimenti inerziali del corpo macchina non hanno esaurito la propria energia, non si è fuori dalla fase critica. Le chiacchiere talvolta un po’ moraliste sulla sicurezza stradale non rientrano tra le nostre prerogative come sa chi ci legge, ma capirete come un’esperienza del genere come minimo sconsigli sigaretta e telefonino al volante.
L’ultimo tentativo si fa con i controlli elettronici inseriti: lo scopo è quello di dimostrarne la fondamentale, imprescindibile utilità su strada. Con l’ESP inserito si riesce al primo colpo a non essere disarcionati. Piccola chicca per gli appassionati, il gusto di sentire il sistema che lavora frenando questa o quella ruota per ristabilire la corretta traiettoria dell’auto.
I GIRI VELOCI IN PISTA
Nemmeno a dirlo, la parte più emozionante della giornata viene quando si arriva al paddock e l’odore di freni e gomme masticati a dovere inizia a farsi inebriante. Entri nel box, metti su casco e sottocasco ignifugo e non aspetti altro che andare a farti la posizione di guida. Le auto a disposizione dei corsi sono come detto i tre modelli della gamma R: XFR, XKR Coupé e XKR Cabrio. Vetture con potenze del genere si trovano a loro perfetto agio su un autodromo con le caratteristiche di Vallelunga, dove possono lasciare libero sfogo ai loro 510 CV.
Due gli aspetti che abbiamo particolarmente apprezzato nell’ambito della nostra sessione in pista: il primo è stato l’abbinamento a due soli istruttori, uno per modello. In questa maniera si riesce a far sì che un allievo familiarizzi con il suo tutor e la sua modalità di fornire indicazioni, e d’altra parte che l’insegnante stesso possa valutare al meglio i progressi compiuti e gli aspetti su cui insistere con i suggerimenti.
Oltre a questo, va sottolineato come gli organizzatori siano riusciti a far sì che le sessioni di hot laps fossero abbastanza lunghe da giustificare il “prezzo del biglietto”, che non è per niente a portata di tutte le tasche (qui sul sito ufficiale della Supercharged Academy trovate le indicazioni precise al riguardo). Nell’arco di mezza giornata si arriva ad effettuare una trentina di giri, suddivisi in stint da tre tornate ciascuno: non sono tanti i corsi di guida che garantiscono altrettanto. E il pericolo di andare via con la sensazione di aver “fatto poco” è assolutamente scongiurato.
Affiancati da istruttori che in molti casi provengono dalle fila dell’automobilismo professionistico, ci si può così calare in una giornata a dir poco particolare, che regala una serie di soddisfazioni semplicemente libidinose per gli impallinati come noi. Staccare via via un metro più in là, imparare a tenere la corda fino alla fine in un tornantone ad ampio raggio, inserire al momento giusto per poi sfruttare tutto il cordolo in uscita fino al primo pelo di erba sintetica, sentire la macchina che scivola leggermente sui curvoni veloci percorsi con il piede destro che non dà retta alla prudenza. Meglio fermarsi così, altrimenti ci torna una voglia…
GLI SVILUPPI FUTURI DELL’ACADEMY
La Jaguar Supercharged Academy è un’iniziativa che non coinvolge solamente la filiale italiana della casa, ma che interessa anche gli altri principali mercati europei. Naturalmente le modalità della scuola differiscono leggermente tra i vari paesi, ognuno dei quali presenta proprie specificità. La casa confermerà le attività dell’Academy anche per il 2012, anno in cui introdurrà importanti novità per renderla ancora più attraente.
Per la prossima stagione, come ci ha anticipato la casa, è infatti previsto il debutto nelle attività “sportive” delle versioni ristilizzate di XFR ed XKR, oltre a quello della punta di diamante della gamma, la XKR-S. Jaguar sperava inizialmente di introdurre quest’ultima proposta già nell’ultimo appuntamento del 2011, ma ha poi preferito rimandare all’anno venturo.
Proprio la XKR-S e la Supercharged Academy rappresentano nell’offerta dell’alto di gamma Jaguar due proposte dagli interessanti sviluppi futuri. La più cattiva delle sportive britanniche sarà una vera e propria fuoriserie dalle nostre parti, dal momento che la casa si aspetta volumi di vendita nell’ordine dei 20 esemplari in Italia.
I fortunati che ne entreranno in possesso saranno messi al centro di un rapporto del tutto esclusivo con la casa, che gli riserverà un trattamento per così dire “one-to-one”. Questo avvicinamento tra cliente e prodotto, spiegano in Jaguar Italia, è l’obiettivo che si vuole perseguire proprio tramite iniziative come l’Academy, e avrà importanti ricadute sul processo di vendita e post-vendita delle auto: la casa sta valutando la creazione della figura del Jaguar Concierge, un punto di riferimento per il cliente, non solo nei segmenti più elevati dell’offerta ma in tutta la gamma.