C1
Ormai non fa più parte del listino del “double chevron”, ma il suo passaggio ha lasciato traccia. La Citroen C1 è un’auto piccola e maneggevole. Sorella della Peugeot 108 e della Toyota Aigo, questa city car ha un design giovanile. Le 4 stelle ottenute nei crash test dell’Euro NCAP confermano la buona resistenza strutturale del modello. Nessuna alternativa alla scelta delle motorizzazioni a benzina. Parchi i consumi, interessante l’autonomia. Gli interni sono pratici e colorati.
Scheda tecnica
- Marca Citroën
- Modello C1
- Carrozzeria City car
- Prezzo minimo 10.750 €
- Prezzo massimo 14.750 €
- Alimentazione Benzina
- Pro
- Buona autonomia
- Contro
- Bagagliaio
La Citroen C1 è stata per anni la piccola della casa automobilistica del “double chevron”. Nella prima serie prese forma a partire dal 2005, anno in cui avvenne il suo lancio al Salone di Ginevra. Questa vettura di segmento A fu il frutto della partnership di PSA con Toyota ed ebbe delle sorelle nella Peugeot 107 e nella Toyota Aygo.
Novità Citroen C1
La seconda serie della Citroen C1 fu presentata nel 2014. Piccola e maneggevole, si caratterizza per il design frizzante, che sprizza simpatia. Anche in questo caso il progetto era condiviso con Peugeot (108) e Toyota (nuova Aygo).
Le tre citycar, nella rinnovata veste, continuavano ad essere prodotte nello stabilimento TPCA di Kolín, Repubblica Ceca. Condividevano le piattaforme e una parte significativa della meccanica e degli interni, declinando però lo spirito e l’estetica in base all’identità di marca. Buona la sicurezza passiva, testimoniata dalle 4 stelle ottenute nei crash test dell’Euro NCAP.
Dimensioni
La Citroen C1, offerta sia nella versione a 3 che in quella a 5 porte, è lunga 3.465 millimetri, larga 1.615 millimetri e alta 1.460 millimetri. Il passo è di 2.340 millimetri. Il bagagliaio, per i vincoli volumetrici connessi alla sua natura di auto a matrice prevalentemente urbana, non regala molto spazio: offre 196 litri di capienza con i sedili posteriori in posizione regolare, ma abbassando gli schienali si raggiungono i 780 litri. Buona l’accessibilità al baule.
Esterni
L’auto del “double chevron” si caratterizza per le forme giovanili e piacevoli, che conferiscono un piglio dinamico e sbarazzino alla carrozzeria. Molto singolari i gruppi ottici anteriori, di taglio ovale, sormontati da luci longilinee, che si raccordano al profilo, dando un carattere molto specifico alla proposta.
Le linee sono plastiche e votate alla morbidezza espressiva, con un’armonia generale che aggiunge gradevolezza all’insieme. Alcune nervature snelliscono la parte laterale, aggiungendo note di tensione ad un quadro dominato dalle rotondità.
Dietro spicca il grande cristallo, che in pratica riveste tutto il portellone, come sulla serie precedente. I fanali posteriori sono forse l’elemento meno intonato alla trama, anche se non stonano. Questo look è il frutto dell’ultimo restyling, dopo che la francesina aveva già cambiato aspetto, con ritocchi di piccola chirurgia estetica, nel 2007. Il canto del cigno.
Interni
Una delle caratteristiche della Citroen C1 era la sua versatilità, che si ritrovava anche nell’allestimento dell’abitacolo della vettura, pensata per la mobilità accessibile. Le note della sua freschezza esteriore tornavano a ripetersi negli spazi interni, con tanti elementi colorati e dal design vivace e fuori dagli schemi.
I tasti della plancia, le modanature ed altri dettagli erano coinvolti nell’intrigante gioco cromatico. Le dimensioni esterne compatte, tipiche di una citycar, non andavano a detrimento dell’abitabilità, che stupiva favorevolmente sia davanti che dietro. Numerosi i vani disseminati nell’abitacolo, per riporre gli oggetti.
Motori
Le motorizzazioni erano inizialmente due, entrambe a benzina: quella da 1.0 litri a tre cilindri da 69 cavalli di potenza, firmata Toyota, e quella da 1.2 litri a tre cilindri da 82 cavalli, firmata Peugeot-Citroen, in grado di ridurre sia i consumi sia le emissioni di C02.
Poi l’unità più piccola, rimasta l’unica disponibile, crebbe a 72 cavalli: una potenza sufficiente per muovere le danze di una vettura pesante 915 chilogrammi.
Allestimenti
La Citroen C1 era proposta, all’avvio del cammino commerciale, nelle versioni Live, Feel e Shine. La prima era quella di accesso alla gamma, quindi la più scarna. Il climatizzatore manuale di questa lasciava spazio a quello automatico della Feel, la cui dotazione comprendeva anche la radio DAB MP3, i sensori di parcheggio, i fendinebbia, il Touch Pad da 7″ con funzione Mirror Screen, che permetteva di duplicare le funzioni principali dello smartphone.
Sulla Shine c’erano, di serie, il Pack Auto e l’Active Safety Brake. Per gli amanti del vento tra i capelli, era disponibile anche la versione Airscape, con tetto apribile elettrico. Fra le diverse serie speciali, vanno segnalate la Urban Ride e la Millenium.
Consumi
L’unica motorizzazione disponibile, a fine carriera, per la Citroen C1, il 1.0 VTi da 72 cavalli, garantiva una buona percorrenza, grazie al serbatoio da 35 litri e al consumo medio nel ciclo combinato di 3,9 litri di benzina ogni 100 chilometri.