Great Wall viene fondata nel 1976 ed è un’azienda statale, impegnata “nell’allestimento e nella modifica di mezzi a motore”. Il nome Great Wall è balzato agli onori delle cronache nel 2006, quando FIAT intentò una casa e bloccò parzialmente il destino commerciale della Peri. Di questo episodio parleremo comunque in seguito. Ora ci dedichiamo alla genesi di un marchio ambizioso e per certi versi misterioso, la cui storia ci è in parte sconosciuta. Sappiamo che a metà anni ’90 l’azienda venne ristrutturata e diede avvio alla produzione in larga serie del pick-up Deer, vettura che permise a Great Wall di conquistare il primato nella classifica cinese di vendite.
I vertici prendono atto di questo successo ed aumentano gli investimenti in ricerca e sviluppo. Nel 2000 viene dunque fondata una sezione dedicata ai motori termici, che nel 2006 realizzerà il primo motore a gasolio dai natali cinesi: e’ un 2.8, con iniezione common rail, capostipite di una famiglia composta anche da un 1.3 ed un 1.5. Nel frattempo Great Wall aveva introdotto il primo SUV (2002) e nel 2007 lancerà l’Hover, vettura destinata al mercato italiano (insieme al pick up Steed). Nel 2010 Great Wall ha investito oltre 400 milioni di dollari per realizzare uno stabilimento in Bulgaria, destinato a sfornare 4 vetture.
Fra queste non ci sarà la Peri. L’utilitaria riprende (in modo più che smaccato…) alcune linee della Fiat Panda ed ha quindi suscitato il risentimento dell’azienda italiana, che ha intrapreso due azioni legali e ne ha ottenuto il blocco delle importazioni in Europa. La Great Wall Peri resta comunque disponibile in Cina.