Cabriolet

Con il termine cabriolet si intende un’automobile berlina priva del tetto in metallo, sostituito da un modulo pieghevole in tela (soft top) oppure in metallo o plastica (hard top). Le cabriolet non vanno scambiate con le spyder (o roadster), vetture d’impostazione generalmente più sportiva e dalle caratteristiche meno funzionali: l’abitacolo è infatti configurato per ospitare solo due occupanti, mentre la capacità del bagagliaio è di solito più contenuta. Il peso va inoltre considerato quale elemento di discrimine: le spyder nascono in quanto tali oppure traggono origine da modelli più sportivi, mentre le cabriolet vengono sottoposte ad incisive modifiche riguardanti la struttura e si dimostrano quindi più pesanti.

I tecnici delle aziende automobilistiche intervengono modificando l’arco del tetto ed irrobustendo il telaio, mentre la taratura di molle ed ammortizzatori viene rivista per ovviare al maggior peso. Tali accorgimenti giustificano il diverso comportamento stradale delle cabriolet, automobili votate alla guida rilassata ed incapaci di restituire il medesimo feeling garantito dalle omologhe varianti berlina o coupé. La prima cabriolet risale al 1922. In quell’anno Ben P. Ellerbeck realizzò il primo hard top retrattile, apribile e richiudibile in forma manuale ed applicato ad una coupé Hudson. L’auto tuttavia non giunse mai in produzione. La prima vera cabriolet risale al 1935 e venne costruita da Peugeot.

Si chiama 402 Éclipse Décapotable, fu messa a punto dal carrozziere francese Marcel Pourtout ed utilizzava addirittura un motorino elettrico. Questa nicchia va espandendosi negli anni ’30 e ’40 e dal decennio successivo raccoglie un successo globale, per effetto dell’arrivo di nuove interpretazioni. Le cabriolet si affinano e rifiniscono anno dopo anno. La svolta giunge però nel 1996, quando Mercedes lancia un modello spyder con capote ripiegabile in metallo. E’ la SLK, vettura che introduce una soluzione tecnica destinata ad essere ‘copiata’ da numerose concorrenti.

Ultime notizie