Il termine SUV (Sport Utility Vehicle) indica una tipologia d’automobile ad assetto rialzato, generalmente a quattro ruote motrici e dalla vocazione fuoristradistica limitata, senza ridotte e con finiture interne non meno curate di un’auto tradizionale. E’ diventato d’uso comune a partire da fine anni ’90, quando Mercedes, Lexus e BMW hanno lanciato – a poco tempo l’una dall’altra – vetture dal notevole successo commerciale. I libri di storia automobilistica indicano la Range Rover quale prima esponente della categoria. Tale indicazione è solo in parte esatta, dal momento che già nel 1946 venne introdotta un’automobile a metà fra una station wagon ed un fuoristrada.
E’ la Jeep Wagon (o Willys Wagon), pratica e funzionale come una giardinetta ma dallo specialistico telaio a longheroni, che sarebbe giunta – di evoluzione in evoluzione – fino ad inizio anni ’90. La Wagon rimase tuttavia un unicum finché Land Rover non introdusse la Range. È un modello decisamente raffinato e particolare, vero e proprio ibrido: lo stile e l’abitacolo sono decisamente ricercati, ma il telaio adotta la soluzione dei longheroni e la trazione è quanto mai raffinata. Negli anni ’80 giunse poi la Lada Niva, seguita dalle Jeep Grand Cherokee (1993) e da alcune vetture di segmento inferiore: sono le Kia Sportage (1993) e Toyota RAV4 (1994), antesignane dei SUV di segmento medio.
Il 1997 va tuttavia indicato quale anno zero. Mercedes porta all’esordio la ML, automobile alternativa alla più rude e spartana Classe G e destinata a raccogliere un successo difficilmente auspicabile. Nel 1997 arriva anche la Lexus RX, seguita dalla prima BMW X5 (1999). Da questo momento arrivano proposte di taglia ancora superiore – l’Audi Q7 misura ad esempio 5.09 metri – o di stazza più contenuta, modelli ad altissime prestazioni e di tagli sportiveggiante: BMW è stata infatti la prima a lanciare una vettura (la X6) con padiglione tagliato in stile coupé.