GM dichiara guerra a FCA
Detroit lancia un’accusa di corruzione del sindacato dei metalmeccanici americano
Guai per FCA. Il Gruppo italo-americano, dopo lo sposalizio con PSA, è costretto a difendersi dalle dure accuse di General Motors. Da Detroit è stata infatti lanciata una causa che accusa FCA di aver interferito e corrotto il processo di contrattazione con la United Auto Workers, il sindacato dei metalmeccanici americano.
Crollo in borsa. Il primo effetto delle accuse di GM contro FCA si è visto in borsa, con la caduta questa mattina dei titoli in apertura, con un calo del 3,9%. Dopo il tonfo FCA ha cominciato a recuperare, risalendo grazie anche alla comunicazione ufficiale arrivata dall’azienda.
La risposta di FCA. La nota ufficiale di FCA annuncia infatti una difesa totale contro le accuse rivolte dal marchio Nordamericano, considerandole una ”Sconcertante manovra, un tentativo senza basi di distogliere l’attenzione dalle sfide proprie di quella società”. Nella nota si legge:
“Fca si occuperà di questo straordinario tentativo di creare un diversivo nei modi dovuti e continuerà a concentrarsi sul produrre risultati record e realizzare la sua entusiasmante visione del futuro dell’industria automobilistica. Fca ha fiducia che prevarrà nel difendersi da queste accuse in tribunale e intende avvalersi di tutte le tutele disponibili in risposta a questa causa senza fondamento”
Mike Manley, amministratore delegato di FCA, ha intanto tranquillizzato tutti i dipendenti con una lettera ufficiale che dice:
“Manteniamo alto il nostro livello di prestazioni perché ha chiaramente preoccupato alcuni dei nostri concorrenti. La denuncia rimaneggia un insieme di salaci accuse pubbliche su questioni legali in sospeso a Detroit e a una prima analisi, al di là di insostenibili speculazioni, non presenta alcuna nuova accusa documentata”