Rover SD1: la storica fastback del gruppo British Leyland

La storica Rover SD1 fu proposta in numerose declinazioni. identificate da varie numerazioni, senza dimenticare le esclusive versioni Vitesse e Vanden Plas.

Di Dario Montrone
Pubblicato il 22 mar 2020
Rover SD1: la storica fastback del gruppo British Leyland

Nel 1982, la Rover SD1 fu sottoposta al restyling di metà carriera. Per l’occasione, furono introdotte motorizzazioni destinate soprattutto al mercato italiano, vale a dire il propulsore a benzina 2000 a quattro cilindri da 101 CV di potenza e il motore turbodiesel di pari frazionamento 2400 SD da 93 CV, quest’ultimo fornito dalla specializzata azienda italiana VM Motori e proposto l’anno successivo anche con la più ‘spartana’ versione 2400 D. Tuttavia, il 1983 sarà ricordato per l’ampliamento della gamma della Rover SD1 alla sportiva declinazione Vitesse, mossa dall’unità 3500 V8 da 192 CV di potenza che consentiva alla vettura inglese di raggiungere la velocità massima di 218 km/h. Dopodiché, la Rover SD1 imboccò il viale del tramonto ed uscì definitivamente di scena nel 1987, l’anno seguente al debutto della sostituta Serie 800 (sviluppata in sinergia con Honda) e dopo esser stata prodotta in più di 300.000 esemplari.

Alcune curiosità legate alla Rover SD1

Suo malgrado, la Rover SD1 è diventata tristemente famosa per la morte di Mike Hailwood, avvenuta nel 1981. Il leggendario pilota motociclistico, infatti, perì in un incidente stradale al volante delle vettura inglese. A livello sportivo, invece, la Rover SD1 è stata una delle protagoniste del campionato Touring Car Championship con il team TWR di Tom Walkinshaw, in cui fu impiegata la versione da gara Vitesse da 345 CV di potenza che, tra il 1985 e il 1986, conquistò undici vittorie. Infine, molti non sanno che la Rover SD1 continuò ad essere prodotta e commercializzata sul mercato indiano come Standard 2000, equipaggiata con lo specifico motore 2.1 da 83 CV di potenza.

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