La “jeep” di Papa Francesco è una Mercedes
La “jeep” di Papa Francesco è una Papamobile Mercedes
Papa Francesco a bordo di una “jeep”? Molti quotidiani italiani sono caduti nella mezza bufala: la Papamobile è una Mercedes.
La scorsa settimana, nella serata di mercoledì 13, al quinto scrutinio del conclave arrivava la fumata bianca che eleggeva il nuovo Papa. Dopo una lunga attesa i fedeli hanno potuto salutare Jorge Mario Bergoglio, gesuita settantaseienne arcivescovo di Buenos Aires, che per il suo pontificato ha deciso di chiamarsi Francesco.
Durante la prima uscita ufficiale in un bagno di folla in piazza San Pietro, per celebrare la cerimonia di inaugurazione del pontificato, Papa Francesco oltre a generare tanta emozione e felicità da parte dei fedeli ha causato inconsapevolmente un primo errore di cronaca riportato da note testate giornalistiche sui loro rispettivi siti web. In molti hanno infatti riportato che il Papa era a bordo di una “jeep” bianca. Con il nuovo Papa è arrivata un altro fornitore di auto? Falso: basta osservare le foto per accorgersi che si tratta della classica “Papapamobile” Mercedes.
Prendiamo la palla al balzo per ricordarvi che la casa automobilistica con la quale il Vaticano ha avuto, e ha tutt’ora, maggiori rapporti è proprio la Mercedes. Prima di spendere doverosamente due parole sulla Classe M del Pontefice accendiamo la nostra macchina del tempo per raccontarvi delle Papamobili passate…
Nel 1870 Napoleone III viene sconfitto dalle truppe prussiane a Sedan. In contemporanea con il crollo del Secondo Impero anche il presidio francese a Roma viene meno. Si spiana così la strada verso la città per le truppe italiane: il 20 settembre i reparti dell’esercito nazionale attraversano Porta Pia e pongono fine al potere temporale dei papi. A questo punto Pio IX si ritira in Vaticano e si rifiuta di riconoscere il nuovo status quo.
La situazione si sblocca nel 1929, anno in cui i Patti Lateranensi sanciscono il reciproco riconoscimento tra il Regno d’Italia e lo Stato della Città del Vaticano. Non appena il Pontefice incomincia a spostarsi le Case automoblisitche fanno a gara per realizzare un apposito modello da regalargli. La prima Papamobile della storia viene donata a Papa Pio XI dal senatore Giovanni Agnelli, il nonno del grande Avvocato.
Nello specifico si tratta di una FIAT 525M consegnata in Vaticano dal pilota Felice Nazzaro. A essa si susseguirono una serie di vetture fra cui la Tipo 8A dell’Isotta Fraschini, l’americana Graham-Paige 837 e la Lictoria Sex. Con il passare degli anni, a partire dall’inizio del pontificato di Giovanni Paolo II, si avverte l’esigenza di utilizzare una vettura panoramica in grado di offrire maggior visibilità al Papa. Papa Wojtyla fin dai sui primi viaggi internazionali effettuati nel 1979 nella Repubblica Domenicana e in Messico si siede infatti a fianco degli autisti dei grandi autobus quando si accorge che la propria vettura non offre un contatto visivo soddisfacente con la gente.
In seguito all’attentato subito da Giovanni Paolo II – pochi minuti dopo essere entrato in piazza San Pietro, il 13 maggio 1981, a bordo della sua Fiat Campagnola fu ferito gravemente da due proiettili sparati da Mehmet Ali Ağca- nasce la prima Papamobile di concezione moderna ovvero una vettura blindata in grado di mettere in piena sicurezza il Pontefice anche quando si trova in mezzo alla folla. Le prime due auto panoramiche blindate vengono realizzate dalla British Leyland in Gran Bretagna. A esse si affianca ben presto un nuova coppia di Papamobli realizzate dalla Range Rover. Molti Paesi costruirono autonomamente ulteriori versioni di Papamobili che tutt’ora si trovano in vari musei del mondo a testimoniare il passagio di una visita papale.
La casa automobilistica con la quale il Vaticano ha avuto, e ha tutt’ora, maggiori rapporti è di sicuro la Mercedes. L’impegno della Casa della Stella con il lo Stato Pontificio inizia con la consegna a Pio XI, nel 1930, della Nurburg 460 pullman limousine. Successivamente negli anni ’60 fu consegnata una 300d automatica e decappottabile a Giovanni XXII mentre Paolo VI utilizzò una Mercedes-Benz 600 Pullmann Landaulet e più tardi una 300 SEL. Avvicinandoci ai tempi nostri Giovanni Paolo II ha poi viaggiato a bordo di Classe G e della Classe M che oggi viene sostituita con una versione rinnovata consegnata a Papa Benedetto XVI.
La nuova Papamobile risulta più bassa di alcuni centimetri, rispetto al precedente modello, per consentire più agevolmente il trasporto aereo. Al suo interno presenta numerose tecnologie innovative volte a rendere ancora più efficiente l’impianto di climatizzazione e di illuminazione così come la comunicazione tra il guidatore e la ‘cupola’ posteriore. Dulcis in fundo, la carrozzeria è, come da tradizione, bianca madreperla. Per passare dal progetto della nuova Papamobile alla realizzazione del modello stesso ci sono voluti nove mesi.
Concludiamo con il riportarvi le parole del Presidente Daimler AG, Dieter Zetsche, al momento della consegna: “E’ per noi una gioia poter accompagnare Sua Santità Benedetto XVI nei suoi viaggi. Un impegno importante che portiamo avanti con passione da tanti decenni per sentirci sempre al fianco del Santo Padre ed abbracciarlo ovunque egli sia”.
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Per gli appassionati di auto storiche, nella nostra rubrica “Amarcord” abbiamo parlato di:
- Lancia Dedra
- Fiat 125
- Ford Puma
- Opel Ascona
- Renault Avantime
- BMW serie 6 (E24)
- Fiat Multipla
- Triumph Spitfire
- Citroën GS
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