Home Mitsubishi 3000 GT: 30 anni per la tecnologica auto giapponese

Mitsubishi 3000 GT: 30 anni per la tecnologica auto giapponese

Sono passati sei lustri dal debutto della Mitsubishi 3000 GT, una vettura sportiva giapponese che seppe guadagnare il rispetto sul campo

Per chi non poteva permettersi le costose supercar del tempo, la Mitsubishi 3000 GT poteva rappresentare un’interessante alternativa, dal costo più accessibile. Questa grossa coupé, lanciata nel 1990, vantava doti tecnologiche e prestazionali di primo livello, che le fecero guadagnare una buona reputazione sul mercato.

La spinta era affidata a un motore V6 di 3 litri di cilindrata che, grazie al doppio turbocompressore, sviluppava una potenza massima di 286 cavalli: un dato non troppo lontano da quello di alcuni mostri sacri di quel periodo. Ciò si traduceva in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5″7 e in una velocità massima di 250 km/h.

Venduta come Dodge Stealth negli Stati Uniti d’America e come GTO in Giappone, la Mitsubishi 3000 GT portava in dote il meglio del know-how e della ricerca della casa madre, con una scheda tecnica di primissimo livello, che ne faceva una delle perle hi-tech dell’epoca, insieme alla Porsche 959.

La sportiva giapponese aveva infatti la trazione integrale con differenziale viscoso a slittamento limitato e quattro ruote sterzanti, grazie alla possibilità delle ruote posteriori di girare in fase con quelle anteriori, sopra i 60 km/h, per aumentare la velocità di percorrenza in curva. 

Sul piano estetico, i tradizionali elementi espressivi della cultura automobilistica giapponese si coniugavano con gli stilemi europei e statunitensi, per un look vistoso e aggressivo, che guadagnava gli sguardi con il flusso delle sue contaminazioni, senza però raggiungere l’equilibrio estetico delle auto italiane, giusto per fare un esempio.

Il lungo cofano anteriore mordeva l’asfalto e si imponeva nel profilo laterale, chiuso in coda dall’alettone posteriore regolabile elettricamente, per assecondare la causa della deportanza. Molto alta la sicurezza attiva e passiva del modello, che si è ritagliato uno spazio nella fantasia di molti, specie negli anni ’90. La seconda serie del modello fu affinata in diversi aspetti e vide crescere la potenza massima a quota 320 cavali.