Peugeot 405 T16: una youngtimer di razza
Sportiva, ma senza rinunciare al comfort, la Peugeot 405 T16 rappresenta l’ideale antenata del Concept 508 Peugeot Sport Engineered da 400 cavalli
La Peugeot 405 T16 è una youngtimer che occupa un posto nel cuore di molti appassionati. Questa declinazione sportiva della nota berlina francese ha una tempra forte, che piace agli amanti del motorsport, nel cui territorio si è avventurata in modo luminoso prima del debutto commerciale.
Il focus degli ingegneri, nella progettazione del modello, si era orientato sull’efficienza e sul piacere di guida, strettamente connesso al DNA del marchio del leone, che oggi cerca di interpretarlo in forma nuova, nell’era della transizione energetica, per applicarlo sulle auto elettrificate. Un esempio concreto giunge dalla nuova Peugeot 508 Sport Engineered, concept proiettato al futuro che rappresenta un vero e proprio laboratorio viaggiante del nuovo concetto di sportività in salsa francese. Ma ai tradizionalisti come me piace il romanticismo della “vecchia” Peugeot 405 T16 di inizio anni ’90.
Quella “belva”, dotata di trazione integrale permanente con giunto viscoso Torsen (ripartizione 53% all’avantreno e 47% al retrotreno), godeva della spinta di un motore di due litri, sovralimentato con turbocompressore Garrett, in grado di erogare la ragguardevole potenza di 196 cavalli, che salivano però fino a 220 per qualche decina di secondi grazie alla funzione overboost, che aumentava temporaneamente la pressione di sovralimentazione. La velocità massima toccava quota 235 km/h. Notevole l’accelerazione, con un passaggio da 0 a 100 km/h in soli 7 secondi.
Lo sbarco sul mercato della Peugeot 405 T16 avvenne nel 1993. Questa vettura aveva una sigla che rimandava a quella della leggendaria 205 Turbo 16, anche se l’architettura era sostanzialmente diversa, trattandosi di una berlina comoda anche se molto graffiante, per soddisfare gli sfizi di guida dei conducenti dallo spirito più racing, cui concedeva entusiasmanti emozioni, con il supporto di una meccanica davvero sopraffina per l’epoca. Contenuti gli interventi estetici, per non dare troppo nell’occhio e custodire la preziosa eleganza della 405, in un quadro dove la sportività emerge comunque in modo molto chiaro, non soltanto per la presenza dello spoiler posteriore a tutta larghezza. Il modello sbocciò in soli 1.046 esemplari.
Ricordiamo che la Peugeot 405 turbo 16 (qui scritto per esteso) prese il via alla Parigi-Dakar vincendola con Ari Vatanen per due volte, nel 1989 e 1990, prima ancora che la versione stradale 405 T16 fosse messa in produzione. L’anno prima questa creatura fece sua anche la Pikes Peak, segnando con lo stesso pilota finlandese un record assoluto che rimase imbattuto per ben 5 anni.