Renault: la ricarica induttiva in movimento per le elettriche
Tutte le tecnologie di ricarica all’avanguardia della Casa francese
Intelligente, bidirezionale e induttivo: così Renault definisce il suo nuovo sistema di ricarica per auto elettriche che in inglese, visto che si tratta di un progetto eurpeo INCIT EV a cui partecipano 30 soci, si chiama Plug and Charge.
Ricarica bidirezionale
L’obiettivo di questa tecnologia è che l’utente di un’auto elettrica Renault possa collegarsi a una stazione di ricarica pubblica minimizzando al massimo le azioni, visto che il sistema di controllo si incarica di identificare l’auto e permette il pagamento in forma automatica, mediante un protocollo criptato che garantisce la sicurezza e senza la necessità di utilizzare alcun tipo di carta di credito.
Per quanto riguarda la ricarica intelligente bidirezionale, questa permette che il flusso di energia vada dalla rete all’auto, per la ricarica, ma anche in senso contrario, dall’auto alla rete, per contribuire al suo funzionamento. La funzione è quindi doppia: medioambientale visto che promuove l’elettricità con basse emissioni di carbonio ed economica, visto che permette di abattere i costi rendendo l’energia facilmente disponibile.
Attraverso questa ricarica se un’auto Renault è connessa a un stazione di ricarica pubblica o al domicilio del proprietario, la batteria si ricaricherà o scaricherà in tempo reale per aiutare a equilibrare l’offerta e la domanda di energia della rete elettrica, a scala nazionale o locale. Inoltre, quando è disponibile o quando il livello di consumo è basso, l’auto immagazzina l’elettricità proveniente da fonti rinnovabili, soprattutto di tipo solare ed eolica.
Ricarica per induzione
Questa tecnologia si basa sul principio dell’induzione elettromagnetica: facendo passare la corrente elettrica attraverso una bobina, si crea un campo magnetico la cui azione genera altra corrente elettrica in una seconda bobina, trasferendo così l’elettricità senza contatto fisico. E visto che l’unica condizione per la ricarica è che il caricatore e il dispositivo ricettore dell’elettricità siano vicini l’uno all’altro, basta parcheggiare l’auto elettrica con una bobina ricettiva installata sotto l’auto, sopra all’altra bobina emittente, installata sotto al suolo.
Induzione dinamica
Ma la vera novità – in realtà in studio già dal 2012 – riguarda la ricarica induttiva dinamica, sarebbe a dire in movimento. Con questa tecnologia all’avanguardia l’auto elettrica recupera l’energia elettrica generata per induzione mentre si guida, passando sopra le bobine installate direttamente sotto il manto stradale. Il che permetterebbe di ridurre la necessità di usare batterie ad alta capacità o dipende da altre tecnologie di ricarica.
Nel 2017, nell’ambito del progetto europeo FABRIC, Renault aveva realizzato delle prove sulla pista di Satory (Francia) che aveva permesso a due Kangoo Z.E. di ricaricare le batterie circolando in maniera simultanea a una velocità di 100 km/h con ua potenza di carica fino a 20 kW.
E per il 2022 l’isola di Gotland, in Svezia, potrà contare su un itinerario con ricarica induttiva dinamica della lunghezza di circa 1,6 km, che somministrerà energia elettrica agli autobus e ai camion lettrici che si muoveranno tra l’aeroporto e il centro di Visby, la capitale dell’isola.