Nissan chiude lo stabilimento di Barcellona
La Casa giapponese stacca la spina all’agonizzante fabbrica catalana. Fu la prima del marchio giapponese in Europa
Nissan ha confermato oggi ufficialmente al Ministero dell’Industria spagnolo la chiusura del suo stabilimento di Barcellona. Questa operazione implicherà il licenziamento di 3.000 lavoratori diretti e circa 20.000 indiretti. La decisione è stata comunicata dal consigliere delegato di Nissan, Makoto Uchida.
Rifiutato il piano spagnolo
In risposta il Ministero spagnolo ha espresso la sua opposizione alla misura della Casa giapponese:
“È stata proposta alla presidenza Nissan la creazione di un gruppo di lavoro per studiare scenari alternativi che avrebbero potuto garantire la continuità dell’attività industriale, mediante il piano presentato qualche mese fa ed elaborato in maniera congiunta dal Ministero dell’Industria e il governo catalano, con l’appoggio del Comune di Barcelona e del Consorzio della Zona Franca”.
Già questa settimana il Governo spagnolo, tramite il Ministero dell’Industria, aveva sottolineato ufficialmente che a Nissan sarebbe costato 1 miliardo di euro chiudere lo stabilimento di Barcellona, a fronte, invece, di un investimento da 300 mln per trasformarlo in un centro di produzione di una nuova elettrica che avrebbe garantito la sua continuità e occupazione.
L’ultimo grande presidio Nissan in UE
La fabbrica di Nissan nella Zona Franca alle porte di Barcellona, la più importante della Casa giapponese in UE (esclusa ormai Sunderland in UK), già aveva diminuito drasticamente i suoi volumi produttivi nell’ultimo anno fino ad arrivare a un 30% della sua capacità, oltre ad aver attuato un piano di 600 pre-pensionamenti a fine 2019.
Molto probabilmente la produzione dello stabilimento di Barcellona sarà trasferita in Francia.