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Citroen Méhari: la vettura sinonimo di estate

Auto ‘spiaggina’ per antonomasia, la Citroen Méhari è tra i modelli più gettonati nel mondo delle vetture d’epoca, perché da sempre ideale per la più bella stagione dell’anno


Il 16 maggio del 1968, presso il campo da golf di Deauville, fu svelata la Citroen Méhari, disegnata da Roland De La Poyle. L’auto fu presentata come Dyane 6 Méhari, in quanto condivideva il motore bicilindrico 600 raffreddato ad aria da 33 CV con la Citroen Dyane. La denominazione Méhari, invece, derivava dal dromedario Mehar, diffuso in Nord Africa e Sahara. Tra le caratteristiche della vettura figuravano la lunghezza di circa 350 centimetri, la massa di soli 550 kg, la capacità di carico pari a 400 kg di portata e la velocità massima di 105 km/h. Tuttavia, la caratteristica principale della Citroen Méhari era la carrozzeria in plastica ABS – acronimo di Acrilonitrile Butadiene Stirene – tinta in massa e composta da soli otto pannelli. Inoltre, aveva gli interni resistenti all’acqua ed il parabrezza era richiudibile sul cofano motore. Gli pneumatici “Mud and Snow” da 15 pollici, invece, consentivano la circolazione sulla sabbia. Per quanto riguarda le tinte della carrozzeria, la Citroen Méhari era disponibile nei colori beige Kalahari o Hoggar, verde Tibesti o Montana, arancio Kirghiz e rosso Hopi.

Le prime novità sopraggiunsero nel 1970, con l’alloggiamento dei fari anteriori ridisegnati, abbinati agli indicatori laterali di direzione rotondi. Nel 1971, invece, adottò le portiere. La Citroen Méhari fu sottoposta al restyling di metà carriera nel 1978 e, per l’occasione, furono introdotte le seguenti modifiche: calandra ridisegnata, cofano motore modificato, indicatori di direzione rettangolari, cruscotto condiviso con la utilitaria LN e freni a disco anteriori. Nel 1979 debuttò la novità più interessante, vale a dire la versione 4×4 a trazione integrale. Esteticamente, la Citroen Méhari 4×4 era riconoscibile per la ruota di scorta sul cofano motore, il paraurti anteriore con parasassi, il tappo del carburante sul lato destro, le luci posteriori rettangolari, l’altezza da terra di 24 cm (contro i 15,5 della declinazione standard) e la colorazione Jaune Atacama. A livello meccanico, la Citroen Méhari 4×4 era dotata del differenziale posteriore – bloccabile meccanicamente mediante l’apposita leva – che consentiva di affrontare anche pendenze del 60%. Inoltre, la vettura era dotata di quattro freni a disco, albero trasmissioni in tre pezzi e sospensioni a bracci longitudinali rinforzate.

Dopo circa 1.300 esemplari prodotti, la Citroen Méhari 4×4 uscì di produzione nel 1983, anno in cui debuttarono le versioni speciali Plage per il mercato spagnolo e Azur per Francia, Italia e Portogallo. La Citroen Méhari Azur era caratterizzata dal corpo vettura bicolore, con la carrozzeria di colore bianco abbinata alla tinta blu di porte, calandra, capote in tela e profili dei fari, nonché dotata di interni bicolore a righe in spugna. Inizialmente, la Méhari Azur doveva essere prodotta solo in 700 esemplari, ma poi restò in commercio fino al mese di dicembre del 1987, quando la Citroen Méhari uscì definitivamente di scena dopo esser stata assemblata in circa 145.000 unità.

La Citroen Méhari è stata protagonista del film “Una ragazza a Saint Tropez”, ma soprattutto dei raid Liegi-Dakar nel 1969, Parigi-Kabul nel 1970 e Parigi-Persepoli nel 1971. Inoltre, è stata utilizzata in Francia anche per l’esercito e il corpo di polizia. Dalla Méhari sono state derivate altre vetture, come la Baby Brousse, la Pony, la Dalat, la Faf, la Fiberfab Sherpa e la Teilhol Tangara, tutte caratterizzate dallo stile ‘spiaggina’ della carrozzeria. Quando debuttò sul mercato italiano, nel 1968, la Citroen Méhari costava 895.000 Lire, pari a circa 9.000 euro di oggi. La Citroen Méhari è molto diffusa in Italia, soprattutto nelle località balneari. Al contrario della Germania, dove non fu venduta ufficialmente, perché la carrozzeria in plastica ABS era considerata facilmente infiammabile. In compenso, l’imprenditore tedesco Mario Malzkorn di Dusseldorf propone la replica della spiaggina francese come El Cid con il brand MM Kit Cars.