Citroen 2CV: trent’anni fa l’uscita di scena
L’ultimo esemplare di oltre 5,1 milioni della Citroen 2CV fu prodotto il 27 luglio 1990, presso l’impianto portoghese di Mangualde
Trent’anni fa, il 27 luglio del 1990, l’impianto portoghese di Mangualde assemblò l’ultimo esemplare della Citroen 2CV. Presentata ufficialmente al Salone di Parigi del 1948, entrò in produzione nel corso dell’anno seguente. La Citroen 2CV rappresentava l’evoluzione del prototipo Toute Petite Voiture, fortemente voluta dal direttore generale Pierre Boulanger e progettata dall’ingegnere André Lefebvre, nonché prodotta nel 1939 in circa 250 unità.
Esteticamente, la Citroen 2CV era riconoscibile per la carrozzeria a quattro porte e il tetto avvolgibile in cotone impermeabile. Sotto al cofano, invece, era alloggiato il motore bicilindrico 375 boxer da 9 CV di potenza che consentiva di raggiungere la velocità massima di 70 km/h. La Citroen 2CV è stata aggiornata più volte, con l’introduzione della variante Fourgonette del 1951, il debutto della declinazione 2CV6 mossa dal propulsore 602 – anch’esso bicilindrico boxer – da 29 CV di potenza e 113 km/h di velocità massima del 1970 e l’adozione dei freni anteriori a disco nel 1981.
Tante versioni speciali per la 2CV
La Citroen 2CV è stata prodotta in numerose versioni speciali come la Spot con il colore Orange Teneré del 1976, la Charleston del 1981 con la carrozzeria bicolore bordeaux e nero o giallo e nero o nelle due tonalità di grigio, la France3 commercializzata anche sul mercato italiano nel 1983 con la denominazione Transat, la Dolly del 1985, la Cocoricò del 1986 con la carrozzeria tricolore e la Spécial Perrier – dotata di frigobar integrato – introdotta nel 1988, quando terminò l’assemblaggio presso lo stabilimento francese di Levallois. In 41 anni di commercializzazione, la Citroen 2CV è stata prodotta in circa 5,1 milioni di esemplari, ovvero 3.868.680 unità più 1.246.335 Fourgonette.