Porsche 959: un’auto storica molto tecnologica
Una vettura ricca di elettronica, che ha messo a frutto il know-how di casa Porsche: un ricordo della 959
La Porsche 959 è una delle auto più note di tutti i tempi. Dal 1986 al 1988 sono stati costruiti solo 292 esemplari di questa supercar, presentata nel 1983 come studio del Gruppo B. Per i cultori della casa tedesca è una vera icona, che ha segnato grandi processi di innovazione.
La massiccia dose di elettronica in essa presente, per parecchi anni, non ha trovato riscontro nei modelli di produzione successiva. Un vero concentrato di tecnologie, spinto da un motore boxer a 6 cilindri di 2.9 litri con 450 cavalli di potenza, sovralimentato da una coppia di turbocompressori, per una velocità massima abbondantemente superiore ai 300 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3″7.
In una versione speciale realizzata dal reparto corse la 959 vinse anche la Parigi-Dakar. Fu quella l’ennesima dimostrazione della sua versatilità. Oggi non può mancare nel garage di ogni collezionista Porsche che si rispetti, anche se pochi sono in grado di sostenere il prezzo di acquisto, ammesso di trovare un esemplare in vendita.
Fra le caratteristiche della Porsche 959, meritano una citazione il sofisticato sistema di trazione integrale PSK (Porsche-Steuer Kupplung) e le innovative sospensioni a controllo elettronico, perfettamente inserite in un quadro ad alto tenore tecnologico, che ha fatto scuola. Nel suo progetto, gli ingegneri della casa di Stoccarda tennero conto delle specifiche richieste per l’omologazione nel Gruppo B, come la produzione di un numero di esemplari non inferiore alle 200 unità.
L’aspetto esteriore ricorda quello di una 911, ma è anabolizzato, in linea con la sua tempra caratteriale. Alla versione standard, denominata Comfort, si affiancava quella battezzata Sport, con sospensioni convenzionali e dal peso inferiore di circa una tonnellata, ottenuto anche grazie a finiture interne meno pregiate e più leggere, per dare al modello una grinta dinamica ancora maggiore.