Batterie per veicoli elettrici: la strategia sostenibile secondo Mercedes
Diritti umani, attenzione all’ambiente, estrazione di litio e cobalto esclusivamente da siti certificati: una strategia che rientra in pieno nel programma “Ambition2039”.
La definizione di “mobilità elettrica new gen” è quanto mai ampia: entrano in gioco progetti industriali, strategie di sensibilizzazione nei confronti dei mercati, programmi di sviluppo che vanno oltre la “semplice” produzione di veicoli. Siti produttivi carbon neutral, catene di fornitura eco friendly, attenzione all’utilizzo delle fonti rinnovabili, accordi con pubbliche amministrazioni e società private per l’implementazione delle tecnologie e delle reti di ricarica, costante sviluppo tecnologico nell’impiego delle materie prime per i sistemi di accumulo.
Questi non sono che alcuni dei molteplici aspetti sui quali gioca la mobilità di un futuro sempre meno “prossimo” e sempre più “presente”. Gli stessi big player del comparto automotive sono da tempo attivi in prima persona nello studio di come si intende evolvere il comparto in un’ottica non soltanto a breve e medio, ma anche a lungo termine.
Approccio olistico per lo sviluppo hi-tech
Mercedes annuncia, in questo senso, la definizione di un approccio “a tutto tondo” per l’intera catena tecnologica delle batterie da destinare all’alimentazione dei veicoli elettrici: un programma “olistico” che, rivelano i dirigenti di Stoccarda, va dalla ricerca e sviluppo alla produzione in serie.
Nello specifico, i riflettori vengono puntati sulle materie prime delle batterie: cobalto e litio. Un nuovo capitolo dell’”offensiva” elettrica Daimler AG che fa capo al maxi-progetto “Ambition2039”, che su un arco ventennale si propone di riscrivere il futuro sostenibile secondo la “vision” di Stoccarda.
I punti-chiave della strategia
Il programma “Ambition2039” si basa su una serie di cardini evolutivi rivolti a definire l’identità che il “colosso” di Stoccarda assumerà nei prossimi vent’anni.
- Realizzare entro il 2039 una lineup di modelli complessivamente carbon neutral
- Entro il 2030, il proposito è che almeno la metà delle vendite sia costituita da vetture ad elevata elettrificazione (modelli ad alimentazione elettrica ed ibrida plug-in)
- Ampliare l’elettrificazione e la propulsione eco friendly ai settori Van e Truck&Bus anche attraverso un continuo transfer tecnologico fra le varie Divisioni e le diverse tipologie di alimentazione (mobilità elettrica a batteria ma anche celle a combustibile e studi sugli e-fuel)
- Sviluppare contestualmente le performance della produzione 100% elettrica a fronte di una riduzione dei costi
- Ampliare costantemente i servizi di mobilità per favorire la diffusione dei veicoli a zero emissioni allo scarico
- Proseguire in tutti i siti di produzione europei il percorso di bilancio carbon neutral (anche mediante l’utilizzo di energie rinnovabili) avviato di recente per la “Factory 56” di Sindelfingen (dove fra l’altro avviene la produzione di Mercedes EQC) con attenzione altresì ai processi di riciclaggio delle materie prime ed alla sensibilizzazione dei fornitori per il ricorso a misure efficaci di riduzione del diossido di carbonio nella “supply chain”
- Incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per le reti di ricarica, come già avviene con il servizio Mercedes me Charge.
Procedimenti responsabili
Nel dettaglio, i tecnici della “Stella a Tre Punte” guardano alle celle, “cuore” dei sistemi di accumulo, come strumenti fondamentali per lo sviluppo ad impatto neutrale di CO2: averne la piena competenza sulla relativa composizione chimica risulta dunque essenziale. In questo senso, un aspetto della massima importanza deriva dal rispetto e dalla tutela dei diritti umani e dell’ambiente, dalla miniera al prodotto finito. In buona sostanza: le basi per una lineup sostenibile di veicoli elettrici vengono fornite da processi responsabili di estrazione e lavorazione delle materie prime.
L’obiettivo principale
Ed ecco il contenuto di primo piano che contribuirà a far avanzare Daimler verso la definizione di una mobilità pienamente sostenibile:
- aumentare in maniera significativa la gamma di batterie facendo leva sul costante progresso in tema di densità energetica
- sviluppare la maturità produttiva delle future generazioni delle batterie
- diminuire in maniera significativa i tempi di ricarica
- ridurre ulteriormente l’uso di materiali critici.
- utilizzare, nelle prossime generazioni di batterie per veicoli elettrici, cobalto e litio provenienti esclusivamente da fonti rinnovabili.
Meno cobalto e severi standard di sostenibilità
Nelle tecnologie di accumulo che andranno ad equipaggiare le future serie di modelli elettrici, spiegano i dirigenti della Stella a Tre Punte, “Il contenuto di cobalto è già ridotto a meno del 10% – osserva Markus Schafer, membro del CdA di Daimler AG e Mercedes-Benz, responsabile della Divisione Research di Daimler e direttore operativo Mercedes – secondo un ruolo pionieristico mediante un approccio globale che promuove l’estrazione socialmente adeguata ed ecologica di cobalto e litio”. “L’azienda – prosegue Schafer – insiste sull’utilizzo di standard rigorosi in materia di sostenibilità”.
Supply chain virtuosa
Questo riguarda anche il ricorso allo “Standard for Responsible Mining” redatto da IRMA-Initiative for Responsible Mining Assurance come punto fermo nella scelta dei fornitori e dei relativi contratti all’interno delle catene di approvvigionamento delle materie prime. Più nel dettaglio, spiegano i vertici della Stella a Tre Punte, nei contratti stipulati con l’azienda i partner “Si impegneranno per rifornirsi esclusivamente da fornitori di materie prime che sono controllati in conformità con lo standard minerario IRMA”.
Difesa dei diritti delle persone che abitano nei Paesi ad alto rischio
Il regolare controllo delle catene di approvvigionamento delle materie prime riguarderà anche le Nazioni dall’asset politico e sociale più complesso. Le quali non vengono escluse a priori; al contrario, evidenzia una nota diffusa da Mercedes, l’approccio adottato dalla nuova strategia sostenibile è rivolto anche al miglioramento delle condizioni per le persone che vi operano ed al rafforzamento dei loro diritti. Più che ritirarsi dai Paesi ad alto rischio, Mercedes sceglie di seguire le indicazioni che arrivano da Organizzazioni non governative, Governi ed altri gruppi pertinenti. Il traguardo è rivolto a valorizzare le economie locali e, nello stesso tempo, garantire standard più elevati nel delicato tema di protezione dei diritti umani.
Rifornirsi soltanto da siti minerari certificati
L’attenzione posta da Daimler in questo senso si attua su un controllo delle supply chain per la flotta di veicoli elettrici “In linea con le indicazioni OCSE, fino alla miniera, anche se non ci riforniamo direttamente di cobalto – continua Markus Schafer – in base alle informazioni acquisite, istruiremo i nostri fornitori di batterie a fonte solo cobalto e litio da siti minerari certificati in futuro”.
No alle violazioni dei diritti umani
Questo è un altro aspetto fondamentale per lo sviluppo sostenibile dei sistemi di accumulo. È necessario, e Mercedes lo indica a chiare lettere, che i prodotti (nella fattispecie, appunto, le batterie) vengano realizzati esclusivamente con materie prime estratte e prodotte senza che alcun diritto umano sia stato calpestato. Business sostenibile in cui, osserva Renata Jungo Bràngger, membro del Consiglio di amministrazione di Daimler AG e Mercedes-Benz, responsabile per Integrity e Legal Affairs, “Qualora ci giungano delle indicazioni di rischio, procediamo con un’ulteriore accurata analisi della catena dei fornitori. Questo ci permette di andare oltre i fornitori diretti e di creare trasparenza, se necessario fino alla miniera”.
Accurata selezione nella catena di fornitura del cobalto
I dirigenti di Stoccarda osservano che già nel 2018 l’azienda aveva incaricato la società di revisione e consulenza RCS Global di redigere un report di analisi di trasparenza sulle complesse supply chain del cobalto da impiegare nelle batterie di alimentazione dei veicoli elettrici, con l’obiettivo di verificarne in ogni fase la conformità alla Due Diligence dell’OCSE. Su oltre 120 fornitori e dopo una sessantina di audit susseguenti alla valutazione del rischio, Mercedes rende noto che allo stato attuale “Non esistono miniere di cobalto certificate in conformità con lo standard di IRMA per l’estrazione responsabile”.
Il progetto in fase di sviluppo nel Congo
La strategia intrapresa da Mercedes è dunque chiara: operare, insieme a IRMA ed RCS Global, per l’approccio graduale rivolto ad affrontare situazioni locali particolarmente complesse”. È il caso, ad esempio, della Repubblica Democratica del Congo, dove tale approccio verrà adottato per alcune miniere di cobalto, che saranno verificate in relazione ad una serie di requisiti indicati dall’Initiative for Responsible Mining Assurance. Gli standard IRMA prevedono, oltre agli aspetti relativi ai diritti umani, anche le modalità di estrazione delle materie prime rispettosa dell’ambiente e l’attenzione sulle conseguenze dell’estrazione industriale.
Estrazione sostenibile anche per il litio
Relativamente all’utilizzo del litio, anche in questo caso l’impegno dei vertici Mercedes è rivolto a far sì che la materia prima venga estratta secondo modalità sostenibili, e che lo standard dell’Initiative for Responsible Mining Assurance venga sancito nei contratti di fornitura. Contestualmente, e proprio per migliorare la situazione nelle aree minerarie, Daimler AG mantiene contatti con agenzie di sviluppo ed Ong per possibili progetti locali.
I traguardi futuri
A medio ed a lungo termine, questa strategia si propone l’obiettivo di determinare realistiche aspettative nei fornitori, in modo da favorire pratiche sempre più responsabili e venire incontro alle aspettative Daimler sulle supply chain sostenibili; e si pongono le basi per un programma di continuo miglioramento.