Audi: tecnologie di illuminazione sempre più connesse e personalizzate
Lo sviluppo dei sistemi automotive lighting procede di pari passo con l’evoluzione della microelettronica: nel futuro i gruppi ottici raggiungeranno ulteriori step di “intelligenza” e capacità di percezione dell’ambiente esterno.
Stile, sicurezza, comunicazione. Tecnologie in continua evoluzione. L’importanza della digitalizzazione, e per le prossime generazioni di veicoli uno sviluppo che andrà di pari passo con l’integrazione con i sistemi di auto connessa. Ecco, in estrema sintesi, come si trasformano i sistemi di illuminazione automotive. Un settore che, da quando esiste l’automobile, si muove insieme ad essa, ne asseconda le forme e le necessità, concretizza le esigenze di una mobilità sempre più capillare ed alla ricerca di sicurezza. Dall’acetilene dei primordi dell’auto ai fari Matrix Led non è trascorso molto tempo, relativamente ai millenni di evoluzione del genere umano: poco più di un secolo. E però, le funzioni sono le stesse di sempre: permettere a conducenti e passeggeri di vedere al meglio oltre il parabrezza; e, soprattutto, farsi vedere.
Ciò che nel tempo si è evoluto, sono le modalità con le quali i sistemi di bordo operano. Questo vale per tutti i componenti dell’autoveicolo, e quindi riguarda i sistemi di illuminazione. Del resto, è facoltà concessa all’essere umano il poter captare le informazioni dall’esterno in maniera più rapida con i propri occhi (è una legge fisica elementare: la propagazione della luce avviene più velocemente rispetto a quella del suono). Ragion per cui, si tende a far assumere ai fari dell’auto una “sensibilità” sempre più vicina a quella dell’occhio umano. Anche dal punto di vista della sicurezza e dell’emozionalità. Personalità, dunque; e distinzione, unite ad un continuo processo di ricerca che abbraccia diversi rami della tecnologia automotive: dalla digitalizzazione alla connettività.
I tecnici Audi, a questo proposito, invitano a riflettere su come, in meno di un ventennio, l’automotive lighting ha conosciuto un sostanziale progresso, che dalle convenzionali lampade alogene è passato allo Xeno, ai Led e, ai sistemi Lex Matrix e Laser e, ora, agli OLed (ovvero con diodi luminosi a materiale semiconduttore organico) per la fanaleria posteriore.
Dai fari alogeni al Laser
“On” e “Off”. Acceso e spento. Queste sono state, per lungo tempo, le uniche due funzioni disponibili per le luci di parcheggio, di posizione, anabbaglianti ed abbaglianti. Difficilmente, fino alla prima metà degli anni 90, si riusciva a concepire il faro del veicolo come un mezzo che potesse offrire ulteriori potenzialità che non fossero quelle, essenziali, di vedere e farsi vedere. Lo sviluppo di sorgenti luminose via via più piccole e sottili ha aperto la strada a stilemi più individuali e distintivi. Se le lampade alogene consentirono, in prima battuta, la possibilità di ampliare la fantasia nel disegno dei fari, le lenti chiare (policarbonato) apparse verso la seconda metà degli anni 90, e successivamente le lampade allo Xeno ed i sistemi a Led, hanno nel tempo contribuito notevolmente a rendere l’”espressione” delle vetture sempre più simile a quella dell’occhio umano. In parallelo, è andato aprendosi un nuovo interessante segmento di opportunità commerciali nel settore dell’automotive lighting, e maggiori opportunità di “aggancio” fra il settore di mercato della Casa costruttrice ed il progresso tecnologico.
Nel caso specifico di Audi, da tempo le firme grafiche di illuminazione sottolineano le dimensioni del veicolo mediante linee orizzontali distintive e dettagli che accentuano il corpo vettura: una interazione di stile e tecnologia che concorre alla formazione della carrozzeria ed alla personalità estetica del veicolo.
Processi di evoluzione continua
In questo senso, il 1994, il 2003, il 2004 ed il 2008 sono stati anni cruciali nello sviluppo delle tecnologie di automotive lighting per Audi. Il ricorso ai fari allo Xeno di seconda generazione per Audi A8, il sistema di illuminazione adattiva (portato in dote, anche in quel caso, dalla “ammiraglia” A8) e la tecnologia a Led hanno introdotto a loro volta ulteriori step tecnologici. Nel 2013 si ricorda, ad esempio, l’adozione dei fari Matrix Led per Audi A8, il cui funzionamento può avvenire singolarmente, per mezzo di una telecamera ed insieme all’impianto di navigazione, in modo da evitare l’abbagliamento per gli altri utenti della strada. La stessa A8 ha, nel 2017, adottato i gruppi ottici anteriori Led HD Matrix con sistema Laser insieme alla fanaleria posteriore OLed. Il sistema Laser era stato introdotto, nel 2014, per Audi R8 LMX: ogni faro integra una coppia di moduli formati da 16 diodi luminosi, e che emettono un fascio di luce (ovviamente modulabile in base alle istantanee condizioni di marcia) a partire da 70 km/h e fino a 600 m di profondità di illuminazione.
Micromirror: l’ultima evoluzione abbraccia la mobilità elettrica
L’attuale gamma Audi 2020 viene interamente equipaggiata, di serie (ad eccezione di Audi A1) di tecnologia a Led nelle sue varie evoluzioni di sistema. Su Audi e-tron, primo modello ad alimentazione 100% elettrica di Ingolstadt, nel 2019 ha debuttato la tecnologia Led Matrix digitale con dispositivo Micromirror. Ogni elemento comprende un piccolo chip che integra ben 1,3 milioni di “specchietti” ciascuno dei quali misura pochi decimi di millimetro per lato e può inclinarsi singolarmente, fino a 5.000 volte al secondo. A seconda della posizione, la luminosità prodotta da tre Led ad alte prestazioni raggiunge il processore. Il fascio luminoso sulla strada si serve di una serie di lenti oppure di un assorbitore. Si produce, indicano i tecnici Audi, una sorta di “tappeto luminoso” davanti al veicolo, evidente soprattutto durante la marcia in autostrada. Dalla sua impostazione tecnologica, derivano varie tipologie di azione: una brillante illuminazione della corsia, un preciso dinamismo (che si rivela utile, ad esempio, quando il conducente si sposta di corsia, a tutto vantaggio della sicurezza); l’esatta percezione visiva della vettura da parte di tutti gli altri utenti; e, in abbinamento alla funzione opzionale Night Vision Assist, rileva la posizione dei pedoni vicino alla carreggiata e li avvisa con un dettagliato cono di luce. Non più, dunque, soltanto sistemi che forniscono illuminazione, ma mezzi attraverso i quali l’utente è in grado di sperimentare nuovi livelli di comunicazione con l’esterno.
Pensiamo anche ai “fanalini di coda”
In parallelo al raggiungimento di un elevatissimo livello di sviluppo per la tecnologia dei gruppi ottici anteriori, anche la fanaleria posteriore è al centro di una rapida evoluzione. Dal sistema a Led adottato nel 2011 da Audi A6 (sistema che ha contribuito ad un concreto passo in avanti in termini di sicurezza: rispetto alle “tradizionale” lampadine ad incandescenza, il diodo luminoso porta il conducente del veicolo che segue a reagire con più rapidità alle manovre di emergenza), nel 2012 fu la volta degli indicatori di direzione dinamici, che debuttarono a bordo di Audi R8 (anche qui per ragioni di maggior percezione dei segnali da parte degli altri automobilisti, specialmente da lontano ed al buio). Un ulteriore passo in avanti venne compiuto, nel 2016, con il ricorso alla tecnologia OLed per Audi TT RS. Ultimo capitolo in ordine di tempo, la digitalizzazione delle luci posteriori, adottata nel 2020 da Audi Q5 e che offre ai clienti la possibilità di scegliere fra tre firme luminose. A prescindere dalla grafica adottata, il posizionamento degli OLed su diciotto segmenti e la presenza di una funzione di indicazione attiva di avvicinamento aiuta a migliorare la sicurezza nel traffico: quanto il veicolo (in questo caso, appunto, Audi Q5) è fermo ed un altro veicolo vi si approssima ad una distanza inferiore a due metri, tutti i segmenti OLed vengono attivati. Ne consegue un ingrandimento dell’area visibile e dunque una migliore percezione.
Il futuro: materiali flessibili
Il prossimo step evolutivo delle tecnologie di illuminazione vede i tecnici di Ingolstadt rivolti verso un continuo miglioramento dei sistemi di più recente sviluppo in ordine di tempo, fra i quali gli stessi gruppi ottici Led Matrix digitali con dispositivo Micromirror. Contestualmente, si segue anche l’evoluzione della fanaleria posteriore OLed, su una ancora più capillare diffusione (a medio termine, prevede Audi, i sistemi OLed conteranno su più di 60 segmenti, ciascuno dei quali potrà essere controllato in maniera individuale ed in grado di emettere avvisi luminosi relativi ad improvvise situazioni di rischio) e potrà contare su una innovativa tecnologia digitale flessibile. In luogo del materiale di supporto, ultrasottile (appena 7 decimi di millimetro) ma rigido, si punta al ricorso a substrati flessibili, come vetro sottile, pellicole in materiale plastico o lamine metalliche, pieghevoli nelle direzioni volute. Questa nuova possibilità, osservano i tecnici dei “Quattro Anelli”, offre più ampi percorsi espressivi per la definizione dello stile dei gruppi ottici posteriori. Il tutto, mantenendo il peso ridotto degli attuali display OLed bidimensionali.
Fari “ad personam” grazie alla connettività
In tema di personalizzazione, il progresso tecnologico dei sistemi di connettività e di illuminazione potrà portare, indicano i tecnici del marchio dei “Quattro Anelli”, ad un ambiente che accompagni le esigenze del singolo utente. Ad esempio, tramite l’MMI si potrà far sì che ogni proprietario sia in grado di scegliere il proprio “stile” preferito attingendo ad un ampio catalogo di firme luminose. Un primo passo è già stato compiuto: attraverso la App myAudi, ad esempio, i clienti di e-tron hanno già la possibilità di prenotare funzioni di illuminazione aggiuntive anche dopo aver acquistato la propria auto, in qualsiasi momento e con notevole flessibilità.
Lo sviluppo delle tecnologie di illuminazione in Audi
- 1994: seconda generazione dei fari allo Xeno per Audi A8
- 2003: gruppi ottici Audi Adaptive Light a sistema di controllo automatico e dinamico per Audi A8
- 2004: luci diurne a Led per Audi A8 V12
- 2007: luci diurne sistema “String of Pearls” (Stringa di perle) per Audi A4
- 2008: gruppi ottici Full Led per Audi A8 e disponibili per tutte le lineup di modelli
- 2010: gruppi ottici a Led con sistema di fascio luminoso adattivo per Audi A8 e sistema di connettività dei fari con l’impianto di navigazione
- 2011: fanaleria posteriore a Led visualmente omogenea per Audi A6
- 2012: indicatori di direzione dinamici per Audi R8
- 2013: gruppi ottici anteriori Full Led per Audi A3. Nello stesso anno, il marchio dei “Quattro Anelli” riceve la certificazione UE come eco-innovazione per la tecnologia a Led e debuttano i gruppi ottici Audi Matric con abbaglianti adattivi per A8
- 2014: esordisce la disponibilità dei fari abbaglianti Laser per Audi R8 LMX
- 2015: viene inaugurato il “Lighting Assistance Center” con un “light tunnel” da 120 m di lunghezza
- 2016: debutta la fanaleria posteriore OLed per Audi TT RS
- 2017: la fanaleria anteriore a tecnologia HD Matrix Led con sistema Laser viene introdotta nella dotazione di fari abbaglianti per Audi A8. Evoluzione degli scenari di illuminazione dinamica: nuove funzioni Leaving Home-Coming Home per Audi A8
- 2019: gruppi ottici anteriori a tecnologia Digital Matrix Led (DML) per Audi e-tron ed Audi e-tron Sportback
- 2020: nuove firme digitali per le luci diurne a bordo di Audi A3. Tecnologia digitale OLed per Audi Q5.