Benzina: la Crisi riporta i consumi a prima degli anni ’60
Benzina: la Crisi riporta i consumi a prima degli anni ’60
Con buona pace degli Auguri di Natale, scopriamo che la crisi ha fatto tornare l’Italia a prima del boom economico degli anni Sessanta: i consumi petroliferi sono infatti diminuiti dell’11.4% sfiorando i livelli di più di cinquant’anni fa. I dati emersi dal preconsuntivo 2012 dell’Unione Petrolifera mostrano infatti una situazione preoccupante, con una continua diminuzione dei consumi ma un innalzamento della fattura petrolifera che sfiora i 35 miliardi di euro, 450 milioni in più del 2011. Il gettito fiscale sui prodotti petroliferi è quasi arrivato a quota 42 miliardi di euro, un incremento del 10% rispetto al 2011 con 3.8 miliardi in più. L’Unione petrolifera sottolinae che questo dato sia il più alto mai fatto registrare con le accise che gravano per ben 3.3 miliardi di euro.
I consumi di carburante in Italia sono tornati a 63 milioni di tonnellate, lo stesso valore minimo fatto registrare negli anni ’60 prima della motorizzazione di massa del nostro Paese. Con la diminuzione della domanda anche gli impianti di raffinazione hanno dovuto diminuire la produzione, arrivando ai livelli più bassi degli ultimi venti anni. Ad inizio 2012 sono state raffinate 103 milioni di tonnellate di greggio, il 5.7% in meno del 2011 con un tasso di utilizzo diminuito di 8 punti percentuali, dal 78 al 70%. Il continuo calo dei consumi porterà le raffinerie a diminuire ancor di più la produzione fino a 90 milioni di tonnellate, con la possibile chiusura di almeno 6.000 o 7.000 impianti eccedenti.
Il surplus produttivo tuttavia non è unicamente un fatto italiano, l’offerta supera di gran lunga la richiesta di carburanti e l’eccesso di produzione di benzina e gasolio è paragonabile a quanto già visto negli anni Ottanta. A causare la diminuzione dei consumi, oltre alle varie manovre statali, come tasse, bolli ed assicurazioni, che rendono sempre più caro l’utilizzo degli automezzi, anche l’innalzamento del costo medio del petrolio. Con una media di 646 euro per tonnellata, il greggio non è mai stato così caro, nemmeno nel 2008, anno in cui si fecero registrare i picchi massimi del costo dei barili di petrolio. Il calo fatto registrare negli ultimi dodici mesi rappresenta la metà della diminuzione dei consumi avvenuta nel decennio 2001-2010, dato che riflette in maniera significativa l’attuale crisi.
Non resta che dire… buon 2013 a tutti.