Peugeot 208: il long test drive di Autoblog
Oltre 5.000km percorsi in pochi mesi e su ogni tipo di strada a bordo della nuova Peugeot 208, rappresentano uno dei migliori banchi prova per testare oggi un’auto. Un “long run test” che parte dalla pista passando per il traffico delle grandi metropoli, le autostrade o gli stretti tornanti montani. Una convivenza approfondita che ci ha permesso di apprezzare a pieno le doti della piccola francese nei più diversi tipi di utilizzo.
Guidando una delle auto più interessanti del segmento B, quale è la Peugeot 208 oggetto del nostro “long test drive”- non si può non sottolineare come alcune auto dell’ultima generazione abbiano compiuto passi avanti enormi proprio in merito ad aspetti fondamentali di un’auto, come l’abitabilità, il comfort e la tenuta di strada. In particolare alcune auto del segmento B, quello che genera gran parte dei volumi del nostro mercato e che si rivolge ad un pubblico quanto mai vasto, ha visto negli anni un progressivo incremento dei volumi esterni associato ad una minuziosa e attentissima gestione degli spazi interni.
La formula del “long test drive” in particolare è una prova che ha tra le sue modalità il fatto che l’auto viene testata per un tempo molto ampio, una percorrenza chilometrica molto più ampi in modo da evidenziare alcuni aspetti come le prestazioni e il comportamento a lungo raggio, eventuali piccole anomalie o variazioni del comportamento dell’auto all’aumentare dei chilometri. Tutto questo permette un livello di approfondimento e studio del mezzo inevitabilmente superiore a quanto avviene normalmente, per questo sarà inevitabile suddividere la nostra prova in più articoli, ciascuno chiamato a approfondire temi o aspetti diversi di questo modello di auto.
Tornando invece alla presentazione della 208, e calandola nel rispettivo segmento di appartenenza, continuiamo a notare come questa tipologia di auto nel tempo sia stata dotata di sospensioni più solide e ben studiate, di ruote sempre più grandi che gli regalano così una stabilità ed una precisione di guida superiore e del tutto sconosciuta alle rispettive qualche anno fa. Su questa 208 ciò che balza immediatamente all’occhio è la voce comfort così come la qualità della vita a bordo, senza trascurare l’intrattenimento ed i dispositivi elettronici installati. Una Fiat Uno, una Renault 5 o una Peugeot 205 di qualche anno fa, erano certamente auto molto più leggere, ma risultavano decisamente insicure in caso di incidente, così come dal punto di vista del comfort attivo. Fare un viaggio Roma Milano in autostrada, magari in quattro persone, significava per i passeggeri confrontarsi con fastidiosi fruscii aerodinamici ed un’insonorizzazione mediocre; con posizioni sacrificate per gli occupanti e con qualità stradali (in particola modo il lavoro delle sospensioni) lontane anni luce dalle berline dei segmenti D e E.
Anche senza andare tanto lontano nel tempo la situazione non era totalmente rosea neanche su modelli di una o due generazioni fa. Oggi invece tale forbice di differenza (o Spread se preferite il termine…) tra alcune segmento B e le vetture di più alto lignaggio è enormemente diminuita, così come è diminuita anche la differenza in termini di sicurezza attiva e possibilità di allestimenti e dispositivi offerti di serie. Ormai è possibile dotare una vettura di segmento B di quasi tutti gli optional presenti su una vettura di categoria superiore, mentre gli allestimenti appaiono già molto completi di serie. Questo nonostante la differenza tra i vari segmenti in termini di prezzo sia rimasta praticamente identica.
Merito della crescita dei volumi, dei miglioramenti dei processi industriale in grande serie, della diminuzione di costo di tutte le apparecchiature elettroniche; ma anche della crisi economica. Paradossalmente, quest’ultima ha infatti spinto i costruttori dapprima ha mettere in campo prodotti sempre più validi, completi e competitivi; poi ha innescato un processo di “corsa al ribasso” nei prezzi pur di salvare i volumi che continuavano a scendere.
Questo in teoria sarebbe dovuto andare a tutto vantaggio del cliente finale; se non fosse che la crisi ha colpito anche quest’ultimo che vede diminuire costantemente il proprio potere di acquisto, ribilanciando così i vantaggi sopra elencati. Tutto questo piccolo “fuori tema” è stato innescato proprio dal nostro test della Peugeot 208, tra gli ultimi arrivi del segmento B, che si propone come un esempio di ottima evoluzione per la “propria specie”. Prende il testimone della 207 e lo trasporta verso un importante salto generazionale, sia dal punto di vista del design che dei contenuti. La nuova Peugeot 208 viene offerta con la versione di accesso che sfrutta la recente motorizzazione a tre cilindri da 1.000cc e 68cv. Il prezzo dell’auto offerta in promozione in questo periodo è decisamente interessante e si attesta sui 9.950 euro. L’oggetto della nostra prova però è la versione, sempre a tre cilindri, ma da 1.200cc e 82CV, che si propone ad un prezzo di base di 13.200 euro nella sua versione a 5 porte.
Estetica e Design
Intrigante dal design moderno, capace di una forte personalità estetica la 208 riesce a riunire e amalgamare al meglio, una forma estetica tendenzialmente tondeggiante ad elementi più spigolosi disseminati lungo la carrozzeria che le donano un profilo più netto e caratteristico.
Diminuiscono gli sbalzi della carrozzeria sia anteriore (- 6 cm rispetto a 207) che al posteriore (- 1 cm), inoltre, le dimensioni generali, specie la larghezza (-2 cm rispetto a 207) e l’altezza (-1 cm). La riduzione dei pesi ha portato al risultato finale che la 208 pesa 110 chili in meno della 207 dotata dello stesso motore 1.4 HDi, e ben 173 kg in meno di quella equipaggiata con il benzina d’ingresso gamma di analoga potenza.
La 3 e la 5 porte hanno fiancate differenti: quelle della 3 porte sono più incavate, come sulla concept-car SR1 del 2010 che, cronologicamente parlando, è stata disegnata in contemporanea a 208. Un altro dettaglio interessante è che la forma e il movimento del montante posteriore della 3 porte rimandano a quelli della 205, un’icona della storia del Marchio.
L’ecoprogettazione è un altro campo in cui 208 si distingue. Con l’integrazione del 25% di « materiali verdi » sui 170 kg di polimeri (esclusa la gomma) presenti sul veicolo (contro il 7% di 207), questa Peugeot supera una nuova tappa in termini di eco progettazione.
In particolare, l’utilizzo di un paraurti posteriore interamente in materiali riciclati (è una novità mondiale per questi materiali fino ad oggi utilizzati per le parti non visibili) permetterà di risparmiare 1600 tonnellate di petrolio l’anno.
I materiali verdi sono impiegati anche nella costruzione di altre parti di 208, quali interno del passaruota, elementi insonorizzanti, rivestimento del bagagliaio, volante, sedili, schermo di protezione del motore, filtro dell’aria.
Interni: forme curate e Touch Screen da 7 pollici
Il posto guida è completamente riproggettato rispetto al passato come evidenzia la conformazione particolare della plancia. Spicca da subito la forma degli aeratori ai lati della plancia a forma di occhio di felino, o dei numerosi elementi « sfaccettati » che richiamano alcuni elementi esterni, come calandra, tetto, taglio del bagagliaio.
Il raggruppamento di tutti i comandi audio sul Touchscreen ha permesso anche di semplificare l’interfaccia « uomo-macchina » con la riduzione consistente del numero dei pulsanti e dei comandi, a tutto vantaggio di un design puro e moderno.
Numerosi e razionali i vani portaoggetti posti all’interno, come l’ampio alloggiamento ricavato davanti alla leva del cambio o gli ampi vani portaoggetti nelle portiere.
L’abitacolo è stato migliorato anche in termini di acustica e di comfort vibrazionale. Analogamente a quanto fatto sulla 508, in cui sono stati identificati i rumori alla fonte (« incapsulamento acustico dei gruppi motopropulsori»), la silenziosità a bordo di 208 è stata migliorata in modo significativo rispetto a 207 con interventi che hanno contribuito anche alla riduzione della massa del veicolo.
I sedili ergonomici e ben sagomati mostrano un ottimo tessuto di rivestimento, sviluppato e realizzato in collaborazione con l’italiana Alcantara.
Il sistema Touchscreen raggruppa in un’unica interfaccia: radio, musica, navigazione (in opzione), computer di bordo, parametraggio delle funzioni del veicolo come illuminazione ambiente, tergi-lava lunotto automatico in retromarcia, ecc. dispone di uno schermo touch-screen a colori da 7” ad alta risoluzione (800×480) dotato di una avanzata interfaccia uomo-macchina (Human Machine Interface) e di un processore grafico ad elevata potenza.
Il dispositivo grazie alla connessione con la rete della vettura CAN (Car Area Network) è in grado di fornire le principali informazioni del veicolo direttamente dal display, con accesso completo alla diagnostica e al trip computer.
L’interfaccia entertainment e full multimedia dispone innanzitutto di una Radio AM/FM dotata di 3 sintonizzatori con funzione phase diversity: un sintonizzatore è dedicato alla ricezione delle informazioni sul traffico TMC (Traffic Message Channel), mentre gli altri due sintonizzatori – usufruendo di due antenne dedicate – si alternano nel ricevere e fornire al sistema il miglior segnale radio possibile, riducendo disturbi e interferenze dovute a riflessioni, generando quindi alla fine una migliore qualità dell’audio.
Sempre in ambito “entertainment e full multimedia”, il Touchscreen ha una porta USB che consente la gestione di dispositivi come iPodTM / iPhoneTM, la lettura di musica in formato multimediale e la visualizzazione di immagini. Il sistema è inoltre dotato della funzione “cover flow” che consente di visualizzare sullo schermo le copertine degli album e dei brani musicali riprodotti dal sistema. Sulla versione alto di gamma è possibile anche disporre di una seconda porta USB.
Completa la dotazione multimediale un audio jack che abilita ulteriormente la connessione a dispositivi audio e multimediali portatili. E’ prevista infine la possibilità di acquistare un lettore CD esterno compatibile con il sistema.
Per quanto riguarda la connessione Bluetooth 2.0, il sistema permette la comunicazione in viva voce “hands free” e l’audio streaming. Touchscreen può essere associato fino ad un massimo di 5 telefoni cellulari, con la possibilità di importare i contatti e i dettagli delle rubriche.
La tecnica: 3 cilindri intelligenti
La gamma dei 3 cilindri benzina per 208 è attualmente composta dal 1.0 12V VTi con potenza di 50 kW (68 CV) e una coppia di 95 Nm, il 1.200 invece dispone di una potenza di 60 kW (82 CV) e una coppia di 118 Nm, entrambi equipaggiati con cambio manuale a 5 marce vantano emissioni di CO2 rispettivamente di 99 e 104 g/km.
Le numerose tecnologie applicate a queste unità motrici hanno permesso a questo motore di poter registrare ben 52 brevetti, proponendo soluzioni interessanti sulla testata, con elementi interni totalmente integrati, i pistoni con spinotto disassato per ridurre gli attriti, catena di distribuzioni in umido, pompa dell’olio a assorbimento variabile, albero ausiliario antivibrazione, tutto per migliorare contemporaneamente sia l’affidabilità del veicolo che i consumi di carburante.
Infatti rispetto a un 4 cilindri di potenza equivalente, la massa del 3 cilindri 1.2 VTi è stata ridotta di 21 kg, mentre i suoi consumi ed emissioni di C02 sono inferiori del 25%.
Inoltre le Le perdite per attrito ono state ridotte del 30% grazie all’impiego di diverse tecnologie:rivestimento Diamond Like Carbon su perni dei pistoni, fasce elastiche e punterie; cinghia di distribuzione umida integrata in un carter, che contribuisce alla silenziosità di funzionamento e dunque alla durata di vita, pari a quella della vettura;
disassamento delle canne dei pistoni.
La combustione è stata ottimizzata con il miglioramento dell’aerodinamica della camera di scoppio (condotti di aspirazione, teste dei pistoni) e con l’adattamento dell’accensione ad un funzionamento con elevato tasso di gas residui (IGR).
La testata, in lega di alluminio, ha 4 valvole per cilindro, un sistema di iniezione indiretta multipoint e un sistema di distribuzione a fasatura variabile (VVT). Inoltre, la testata è prodotta col sistema PMP – Processo con Modello Perduto – che lo stabilimento di Charleville è uno dei pochi ad attuare. Tale procedimento industriale riduce il numero dei componenti e il volume di tutto l’insieme; sui motori EB, il collettore di scarico, il modulo del terminale di raffreddamento e il supporto del motore sono integrati nella testata.
Nel corso del 2013, la gamma 208 sarà completata da una versione 1.2 VTi Stop & Start, equipaggiata con un cambio robotizzato, caratterizzata da emissioni di CO2 ridotte a 95 g/km. In seguito interverranno altri sviluppi, come la sovralimentazione e l’iniezione diretta. Infatti, sin dall’inizio del loro sviluppo, questi motori sono stati concepiti alla luce delle norme future, a partire dalle Euro 6.
Questo motore è già stato oggetto di un nostro approfondimento e di un interessante test al banco prova potenza che vi proporremo nelle prossime settimane.
La guida: sospesi… tra comfort e stabilità
Nella prima parte del nostro articolo abbiamo parlato della necessità di poter effettuare un test piuttosto lungo e intenso con l’auto in prova, e al contempo della esigenza di testare parallelamente altri tipi di auto simili e non per non perdere la vena critica e per poter tarare i propri giudizi in funzione del livello tecnologico raggiunto dalle auto in quel periodo.
Bene altro aspetto fondamentale nel giudizio di un’auto per un buon collaudatore sono le impressioni al primo impatto, un po’ come il buon intenditore di vini che annusa intensamente il calice prima ancora di iniziare a bere. La fase del primo approccio svela moltissimi aspetti fondamentali di un’auto e ci aiuta a posizionarla correttamente sia nella nostra scala di valori, sia nel percepirne il carattere e gli aspetti salienti, come quelli del suo DNA che più la caratterizzano rispetto alla concorrenza. Nel caso della 208 i focus principali sono legati in modo indissolubile al suo design, pulito ma ricercato, personale e tagliente, con una carrozzeria moderna e a tratti futurista associata a un design degli interni che non passa sicuramente inosservato e che avvolge il guidatore proprio come accade su molte auto di categoria superiore.
Una volta al volante si apprezza la posizione di guida “ben inserita” nella vettura, con ampia visibilità su tutti i lati; ottima l’ergonomia dei sedili, molto contenitivi anche dal punto di vista laterale, associati ad un volante inaspettatamente piccolo, dal diametro sportivo e di dimensioni minori rispetto allo standard. Questo migliora la sensazione di controllo e fa apparire l’auto più manegeovole e reattiva ai comandi del guidatore. Il propulsore tre cilindri di nuova concezione non vibra troppo e dai medi regimi in poi garantisce un comfort confrontabile con quello di un quattro cilindri. I suoi principali vantaggi risiedono nel peso contenuto, nel numero di componenti ridotto al massimo e in consumo decisamente basso.
Nel nostro test durato circa 5.000km abbiamo registrato una percorrenza media che varia dai 5.6 ai 7.1 litri per 100km: ovviamente il massimo dell’efficienza si ottiene nei percorsi extraurbani mentre i valori più alti si raggiungono facendo ruotare il motore verso i regimi più elevati. Operazione quest’ultima tutt’altro che rara perchè il piccolo tre cilindri lavora molto bene anche quando i giri tendono a salire e raggiunge facilmente la zona rossa, soprattutto nelle marce basse.
L’auto si dimostra sincera e reattiva, facile da condurre e dimostra un limite elevato in termini di aderenza laterale ed una buona stabilità anche alle alte velocità, nonostante l’assetto tendenzialmente morbido volto all’assorbimento delle asperità. Forzando il ritmo il sottosterzo sopraggiunge in modo leggero e mai fastidioso e l’auto continua a mantenere un buon rigore direzionale, merito dell’assetto ben tarato tra idraulica e parte elastica e del peso contenuto. Un po’ spugnoso invece il cambio, dagli innesti un pelo lunghi e non troppo rapidi. Ottimo invece il comportamento dei freni sempre puntuali ed incisivi anche nelle decelerazioni più impegnative.
Dalla 205 ad oggi: tra storia e ricordi fino alla nuova GTI
Nel 1978 comincia il progetto per la sostituzione della Peugeot 104. Denominato “M24”, prevede una vettura di dimensioni leggermente più grandi, per favorire abitabilità e capacità di carico, ma che rimanga ugualmente nel settore delle utilitarie. Il modello, che doveva inizialmente chiamarsi 105 per sottolineare la continuità con la sua antenata, debutta invece con il nome di 205. Siamo nel gennaio 1983: quando la prova su strada, la stampa internazionale rimane colpita dalla sua agilità e dalla sua eccezionale maneggevolezza.
La linea della 205, ideata dal Centro Stile di Peugeot diretto da Gérard Welther, è accolta in modo positivo dal mercato: l’immagine trasmessa è infatti gradevole, fresca, dinamica. La vettura ha fin da subito successo presso il pubblico femminile, ma presto ha presa anche su quello degli appassionati sportivi grazie all’arrivo della GTI, dapprima nella versione da 115 CV poi in quella da 130 CV. Ad essa si affianca ben presto la versione cabriolet disegnata e realizzata da Pininfarina. Sarà però la versione 205 T16, prodotta in 200 esemplari stradali, col suo motore turbo e le quattro ruote motrici, a far sognare molti della generazione degli attuali quarantenni.
La 205, denominata il “numero sacro”, rimane un capolavoro del marchio del Leone e coi suoi oltre 5,4 milioni di esemplari prodotti in varie parti del mondo si ritaglia il ruolo di World Car. La nuova 208 GTI che debutta nel 2013 utilizza un motore benzina 1.6 16 V THP 200 CV si fa sentire. Associato a un cambio meccanico a 6 rapporti ravvicinati, il motore trae la quintessenza da questo telaio. Con una coppia massima di 275 Nm e una potenza massima di 147 kW (200 CV), 208 GTi ha riprese e accelerazioni di primissimo ordine. Percorre da 0 a 100 km/h in meno di 7 secondi, da 0 a 1000 m in 27 secondi. Le riprese sono allo stesso livello, 208 GTi passa da 80 a 120 km/h in meno di 7 secondi in quinta marcia.
Leggera, con un peso di soli 1160 kg, 208 GTi compie una vera prodezza perché emette solo 145g di CO2/km. I pneumatici hanno dimensioni di 205/45, i cerchi in Carbone da 17’’ diamantati, con vernice Storm* e vernice opaca*, ospitano i dischi ventilati anteriori da 302 mm e posteriori da 249 mm.
Pregi e Difetti
Piace
Estetica e cura dei particolari
Sedili comodi e ben rifiniti
Ergonomia interna e studio delle forme
Navigatore e interattività
Consumi parchi
Bagagliaio e Abitabilità
Tenuta di strada
Spinta agli alti regimi
Non Piace
Volante che interferisce leggermente con la strumentazione
Cambio dalla corsa lunga
208: Premi importanti e traino nelle vendite
Il 2012, anno del debutto sul mercato della nuova 208, si è chiuso con numerosi risultati importanti per la piccola due volumi francese. Infatti ha fatto sua il premio UIGA (Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive) come migliore auto europea 2012, premio che viene assegnato da una giuria specializzata, alla migliore vettura prodotta in almeno 10.000 esemplari (1.000 per le sportive) nei ventisette Paesi dell’Unione Europea e commercializzata fra il primo settembre e il 31 agosto dell’anno immediatamente precedente. Il premio è stato assegnato il 13 ottobre 2012 e in questo caso ha cercato di premiare un modello che abbia un elevato rapporto qualità/prezzo, un design piacevole e caratteristiche ergonomiche e innovative, associate a ridotti consumi, risponda coerentemente alle aspettative del mercato.
Sotto i buoni auspici di questo premio da li ad un mese la 208 ha ottenuto un altro importante successo, questa volta dal punti di vista delle vendite facendo registrare risultati record nel mese di ottobre e confermandosi come vero motore trainante di tutto il marchio Peugeot. Infatti, mentre il mercato totale italiano è calato del 12,4% nel decimo mese dell’anno, Peugeot, in controtendenza, ha incrementato le immatricolazioni delle sue autovetture di oltre il 7% rispetto all’analogo periodo 2011, conquistando una quota del 6,03% (quarto Marchio del mercato). Risultato legato chiaramente ai numeri di 208 che ha fatto segnare a ottobre un numero di immatricolazioni pari a 3780 unità sulle 7053 unità complessive vendute da Peugeot.
In novembre, infatti, la giovane leoncina ha totalizzato 2750 immatricolazioni, spingendo le vendite complessive del
Marchio ad un + 5,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso, a fronte di una contrazione del mercato del 20%.
In totale sono 18.000 le 208 immatricolate dal lancio. Un notevole contributo a questi risultati è venuto dalle versioni equipaggiate con il nuovo motore tre cilindri 1.2 VTi cc 82 CV che, per caratteristiche tecniche e prestazionali, si colloca nella fascia più importante del mercato del segmento B.
L’altro premio ottenuto da 208 a pochi mesi dal suo debutto invece risale a giugno quando Il suo grande Touchscreen che gestisce sia il navigatore che la parte comunicazione e intrattenimento, è stato premiato con il titolo di “Comfort Innovation of the Year”, consegnato a Stoccarda da una giuria internazionale di giornalisti del settore auto, in occasione del Salone Automotive Interiors.
Expo. Di serie dal secondo livello di allestimento (quello Active) e installato sul 90% delle 208 vendute, questa interfaccia raggruppa funzioni finora volte separate tra loro come: radio, musica, navigazione (in opzione), computer di bordo, parametraggio delle funzioni del veicolo come illuminazione ambiente, tergi-lava lunotto automatico in retromarcia, ecc.
Il Touchscreen offre all’utilizzatore una continuità tra l’automobile e le sue attività personali o professionali. Grazie alla presa jack, USB o al Bluetooth, si può collegare 208 ad un dispositivo mobile (telefono, tablet, lettore multimedia) navigando attraverso il Touchscreen o i comandi al volante e ascoltare musica, visualizzare immagini, ricevere o effettuare delle chiamate.Il Touch Screen è stato realizzato da Peugeot in stretta collaborazione con la italiana Magneti Marelli.
Tanti chilometri per capire meglio un’auto
I test più veri sono quelli che durano di più, quelli in cui percorri realmente più chilometri con un’auto, entrando in parte in simbiosi con essa, imparando con il tempo ad apprezzarne i pregi o riconoscerne i difetti. Lo sanno bene gli addetti ai lavori ma anche un po’ tutti i lettori delle nostre pagine, che probabilmente conoscono ogni singolo dettaglio della loro amata quattro ruote.
“Però c’è un però”: è tanto giusto entrare in sintonia con l’oggetto della propria prova, così come è fondamentale mantenere sempre un certo distacco critico; perchè con il tempo è facile abituarsi ai suoi piccoli difetti e smettere di notarli, tenendoli poco in considerazione. Lo stesso discorso vale per i pregi, ai quali è ancor più facile abnegare il proprio spirito di assuefazione.
Per non rischiare la contaminazione dei propri giudizi quindi, un collaudatore attento e meticoloso può adottare una metodologia di valutazione estremamente veritiera: quella di continuare a scendere e salire dall’auto in esame, utilizzando parallelamente anche altri modelli di pari categoria o, addirittura, di categoria superiore. Questo aiuta e non poco a valutare numerosi aspetti che vanno sempre considerati nell’ambito del segmento di appartenenza del veicolo e confrontati con la diretta concorrenza, tenendo a mente i valori tecnologici messi in capo in quel particolare periodo storico.
Il confronto con mezzi di diversa tipologia inoltre aiuta molto nel “fittare” al meglio la propria valutazione, rapportandola ai diversi valori in gioco, che aiutano a “delimitare il campo”: ad esempio in tema di insonorizzazione aerodinamica o vibrazioni del motore, confrontare l’auto con un veicolo al top sotto questi aspetti (anche se di categoria superiore) aiuta a capire al meglio il lavoro svolto dai progettisti nel migliorare continuamente e in chiave turistica dei prodotti destinati principalmente ad un utilizzo a breve e medio raggio.
Per quanto riguarda il nostro test, l’auto continua a macinare chilometri e dopo la boa dei 5.000 km cercheremo di offrirvi oltre ad un approfondimento sui consumi e sui valori di coppia e potenza rilevati al banco prova, anche una analisi sul comportamento e le caratteristiche dell’auto una volta raggiunta la soglia dei 10.000km, cercando di monitorare anche differenze nei consumi, nel comportamento del motore e dello stato di freni e sospensioni dopo questo primo traguardo chilometrico.
Scheda Tecnica
Listino completo per tutte le versioni
Sono quattro gli allestimenti per Peugeot 208: Access, Active, Business e Allure. In comune per tutte le versioni sul fronte sicurezza attiva e passiva viene offerto abs + ref + afu, esp
accensione automatica luci d’emergenza, appoggiatesta anteriori e posteriori, airbag conducente, passeggero, laterali e a tendina, 2 fissaggi isofix alle sedute laterali posteriori, kit di riparazione pneumatici (esclusa versione business)e fari diurni. A questo si aggiunge chiusura centralizzata porte con comando a distanza a 3 pulsanti, sedile conducente regolabile in altezza, servosterzo elettrico, volante regolabile in altezza e profondità, alzacristalli anteriori elettrici, retrovisori esterni con indicatori di direzione integrati, chiusura automatica delle porte in marcia, computer di bordo e gsi (gear shift indicator) per le versioni cambio manuale.