Aston Martin DB9
Raffinata, elegante, sofisticata, in pratica…sprecata! Quando l’Aston Martin presentò prima la DB4, poi la DB5 e poi la DB6, tirò 3 schiaffoni a tutti i concorrenti dai quali non fu facile riprendersi. Quando poi il mago Zagato tirò fuori dal cilindro la DB4 GT , opportunamente commissionatagli dai lungimiranti inglesi, non ce ne fu più
Raffinata, elegante, sofisticata, in pratica…sprecata!
Quando l’Aston Martin presentò prima la DB4, poi la DB5 e poi la DB6, tirò 3 schiaffoni a tutti i concorrenti dai quali non fu facile riprendersi.
Quando poi il mago Zagato tirò fuori dal cilindro la DB4 GT , opportunamente commissionatagli dai lungimiranti inglesi, non ce ne fu più per nessuno: KO secco e tutti a casa.
Ora, ma con questa DB9 gli inglesi d’America di casa Ford, a chi credono di far paura?
E’ bella si, (ma per metà, dietro è proprio insignificante…), ma ci mancherebbe anche altro: come si fà nel 2004 con iper-tecnologie e schiere di designer a disposizione, a fare un’automobile brutta?
Dentro è un trionfo di radica e pelle della migliore qualità…è così dagli anni 40, solo che allora quelle automobili avevano un’anima e pelle e radica erano quasi le uniche soluzioni adottabili per rivestire un interno; ora sanno tanto di lusso a buon mercato, in pratica: puro kitsch.
Va veloce: da zero a cento in 4.7 secondi…si ma non è la più veloce e nemmeno la più potente, con 450 CV, il suo V12 di 6.000 cc esprime lo stesso rapporto cavalli/litro di una Golf turbodiesel…
E quindi? e quindi basta per favore: chi possiede un marchio come Aston Martin, non può permettersi di seguire il mercato, ma lo deve fare, perché lo può fare.
Certamente la DB9 finirà nel garage di un buon numero di manager rampanti che non sanno dove si mette una candela in un motore e di rapper che ci andranno in discoteca, ma non popolerà certo i sogni di quelli che aspettano il giorno in cui nasce una nuova Aston, per aggiornare la propria agenda delle ricorrenze indimenticabili.