Tata Nano, uno sguardo ravvicinato. Video, foto e dati della people’s car indiana
Ieri è stato il giorno della presentazione in grande stile della Tata Nano, un’auto destinata a cambiare le sorti automobilistiche di un paese, anzi un subcontinente, dove abitano 1,1 miliardi di persone.La portata dell’evento, (nel video il momento clou della presentazione, accompagnata dalle note di Strauss e da proiezioni fortemente ispirate a 2001 Odissea Nello
Ieri è stato il giorno della presentazione in grande stile della Tata Nano, un’auto destinata a cambiare le sorti automobilistiche di un paese, anzi un subcontinente, dove abitano 1,1 miliardi di persone.
La portata dell’evento, (nel video il momento clou della presentazione, accompagnata dalle note di Strauss e da proiezioni fortemente ispirate a 2001 Odissea Nello Spazio), è stata rimarcata dai telegiornali di mezzo mondo, che hanno rimbalzato le immagini di Ratan Tata mentre esce dall’abitacolo della Nano sotto una raffica di flash. Del resto, la “people’s car” indiana, che promette quattro ruote a chi ora ne possiede solo due (garantendo requisiti basilari come sicurezza e riparo dalle intemperie) ha tutti i numeri per non passare inosservata.
In primis, il prezzo: 1700 euro, una cifra mai vista, in cui rientrano “inspiegabilmente” il costo delle materie prime, dell’energia, degli impianti di produzione, della manodopera (le cui condizioni purtroppo rasentano lo sfruttamento), della rete di vendita, nonchè il profitto dell’impresa e quello dei concessionari. Quasi un prodigio.
Gli stessi dati tecnici dell’auto poi, sono tutt’altro che consueti: il motore bicilindrico (interamente in alluminio) ha una cubatura molto ridotta, solo 624 cc, ed eroga una potenza che qui da noi farebbe sorridere: 30 CV, come la prima Panda del 1980. La trazione è posteriore.
Scordatevi inoltre alcune dotazioni cui noi nemmeno facciamo più caso: il servosterzo ad esempio non c’è, e la strumentazione stessa è ridotta a tachimetro, indicatore del livello di carburante e spia dell’olio.
Anche le restanti caratteristiche sembrano quelle delle nostre auto di un paio di decenni fa: la trasmissione è manuale a quattro rapporti, e l’impianto frenante prevede l’utilizzo dei tamburi al posteriore. Ciononostante, sia la sicurezza per i passeggeri che i livelli di emissioni nocive sono assolutamente all’altezza di modelli ben più moderni.
Molto spaziosa per le sue dimensioni ridotte, la Nano può ospitare comodamente quattro occupanti in un “fazzoletto” di 310×150 cm per ben 160 cm di altezza. Il merito è soprattutto della scelta di posizionare le quattro piccole ruote alle estremità della carrozzeria.
La Nano sarà disponibile in due allestimenti, Standard e Luxury, discretamente personalizzabili, ma il suo tratto distintivo resta indubbiamente l’approccio back-to-roots al concetto di “automobile”.
Eppure, (o forse grazie a questo) è proprio lei la macchina su misura per il mercato indiano, e per molti altri mercati emergenti. Dimensioni, prezzi, consumi, relativa semplicità progettuale, costi d’esercizio e manutenzione presumibilmente molto ridotti, concorrono a creare una proposta adatta ad un certo tipo di clientela, lontana anni luce da quella “evoluta” (ma che spesso non si dimostra tale) dei paesi industrializzati.