Autocar prova la Bentley Brooklands
La nuova Bentley Brooklands fa parte di quel ristrettissimo e dorato settore del mondo dell’auto che interessa un numero estremamente esiguo di case e di clienti. Chi punta su un’auto simile non vuole le prestazioni di una Ferrari, nè i gadget tecnologici di una ammiraglia Mercedes, ma esige quell’allure rarefatta che pochissimi modelli possono offrire.Tutto
La nuova Bentley Brooklands fa parte di quel ristrettissimo e dorato settore del mondo dell’auto che interessa un numero estremamente esiguo di case e di clienti. Chi punta su un’auto simile non vuole le prestazioni di una Ferrari, nè i gadget tecnologici di una ammiraglia Mercedes, ma esige quell’allure rarefatta che pochissimi modelli possono offrire.
Tutto sulla Brooklands concorre a creare quest’aura esclusiva: è spinta da un motore senza tempo, il leggendario 6.8 V8 biturbo che in questa versione eroga 530 CV; ma soprattutto è realizzata con metodi anacronistici, essendo assemblata praticamente a mano con una cura certosina.
La produzione della Brooklands terrà impegnati gli artigiani inglesi per i prossimi tre anni, nel corso dei quali verranno realizzati 550 esemplari, 500 dei quali hanno già trovato un padrone, nonostante il prezzo superiore ai 300.000 euro.
Quello che a prima vista ha più colpito i nostri colleghi inglesi sono state le dimensioni, davvero spropositate della coupè, oltre al suo aspetto che travalica le mode del momento e che richiama stilemi dal sapore antico.
Una volta entrati nell’abitacolo, che poi è lo stesso della Azure, si viene accolti da uno degli ambienti più incredibili in assoluto, per l’atmosfera che promana dai materiali straordinariamente pregiati, e per la stessa sensazione di grandezza degli esterni, che si percepisce soprattutto dai sedili posteriori.
All’avviamento il motore risponde con un soffio, un respiro cupo che sorprende chi da una Bentley si aspetterebbe un silenzio ovattato e assoluto. In marcia, il 6.8 ha reazioni tipiche dei vecchi turbo, a partire dal ritardo della spinta, che non arriva prima dei 4500 giri. Nemmeno a dirlo, da lì in poi l’accelerazione si fa poderosa.
Ma -sì, la domanda sembra fuori luogo- come va questa Brooklands su strada? Non è una limousine, ma nemmeno la si può paragonare ad una “semplice” Maserati GT: se da un lato gli inserimenti sono abbastanza precisi e sterzo ed assetto hanno una taratura vagamente allegra, la sensazione che prevale è quella di comfort totale e di potenza, sempre disponibile a palate grazie al silenzioso V8.
Difetti? Sì, anche una regina come lei ne ha, secondo Autocar. I collaudatori avrebbero gradito ad esempio dei sedili più profilati, per contenere il corpo nelle accelerazioni laterali. Forse qualcuno li dovrebbe avvisare che erano pur sempre su una Bentley, no?