Famiglie di corsa: Audi RS6 Avant, BMW M5 Touring, Mercedes E63 AMG SW
Quello che le accomuna è il connubio che offrono tra versatilità e prestazioni. Ma in realtà, sotto la carrozzeria e al di là degli oltre 500 CV che le spingono, le tre superstation di Audi, BMW e Mercedes si sono rivelate molto diverse nella prova di AutoBild.Certo, tutte e tre sono degne del guinness dei
Quello che le accomuna è il connubio che offrono tra versatilità e prestazioni. Ma in realtà, sotto la carrozzeria e al di là degli oltre 500 CV che le spingono, le tre superstation di Audi, BMW e Mercedes si sono rivelate molto diverse nella prova di AutoBild.
Certo, tutte e tre sono degne del guinness dei primati, ma l’RS6 con il suo 5.2 V10 biturbo da 580 CV ha qualcosa in più sul piano dell’audacia e dell’esagerazione fine a sè stessa, rispetto alle pur paurose rivali. Che, detto solo per dovere di cronaca, costano anche un po’ meno: 109.800 euro recita il listino dell’Audi, 106.360 quello della Mercedes, 99.650 quello dell’M5.
Ma questa superiorità sul piano della potenza pura, trova un effettivo riscontro su strada? Solo analizzandole da vicino lo capiremo.
L’Audi ha, come era logico immaginarsi, un motore spaventoso per potenza e progressione, anche se il V10 non è esente da difetti, come la scarsa omogeneità e regolarità nel prendere i giri. Il cambio funziona alla grande in modalità automatica, sposandosi alla perfezione con il propulsore, ma in modalità manuale lascia un po’ a desiderare, mostrando un’irritante tendenza a mandare la lancetta del contagiri in zona rossa all’innesto delle marce.
La guidabilità, d’altro canto è a livelli fantastici: i collaudatori tedeschi sono rimasti allibiti dalla sensazione di leggerezza che ha trasmesso l’RS6, che non dimostra affatto l’imbarazzante massa a secco di 2100 kg (!). Le reazioni sono neutrali, la guida è precisa al millimetro, ma una leggera tendenza al sottosterzo -facilmente correggibile peraltro- è innegabile. Questo comportamento costringe però ad entrare in curva a velocità più basse rispetto alle rivali, ed il responso della pista ha messo in luce questo limite: nonostante la cavalleria esorbitante l’RS6 non ha fatto meglio delle altre. L’Audi tuttavia si rifà in frenata, dove i 36 m per fermarsi dai 100 all’ora fanno sembrare quasi normali gli altri due (eccellenti) impianti.
E lo 0-100? Anche qui le sorprese non sono mancate. Se nei primi metri dopo lo scatto il biturbo e la trazione integrale hanno dato un certo vantaggio alla belva di Ingolstadt, la E63 ha immediatamente recuperato, fin quasi a beffare la ben più potente rivale. Ai 100 le due sono arrivate appaiate, segnando l’incredibile tempo di 4,4 secondi. Ben più staccata la bavarese con i suoi 4,9 s. Al di là del mezzo secondo di distacco, AutoBild sottolinea soprattutto la minore impressione che ha fatto il motore BMW, “stracciato” dai rivali in questa specialità. Fa sorridere parlare in questi termini di un 5.0 V10 da 507 CV, ma tant’è.
Va però spezzata una lancia a favore del motore della M5, che continua ad ululare fino alla soglia degli 8000 giri, laddove gli altri due si fermano poco oltre i 6000 (Audi) o poco sotto i 7000 (Mercedes). Non solo: anche il cambio contribuisce al piacere della guida sportiva tirando dentro le marce con dei veri e propri calci nella schiena.
Per quanto riguarda la E63, va sottolineata la precisione estrema della guida, che consente di controllare alla perfezione ogni sovrasterzo, grazie anche ad un comando molto ben riuscito dal punto di vista del feedback. A differenza delle concorrenti tuttavia, la station di Stoccarda non può contare su un sistema ESP completamente disinseribile: certo i limiti d’intervento sono alti e danno modo comunque di divertirsi facendo “imbizzarrire” la grossa station, ma c’è sempre la spiacevole sensazione che l’auto sia più “imbrigliata” e fredda delle altre due. D’altro canto questo aspetto la rende sicurissima in ogni situazione.
Dove stravince la Mercedes è al capitolo comfort: troppo rigide RS6 ed M5, che copiano esattamente ogni ruga dell’asfalto. L’Audi in particolare monta enormi cerchi da 20″, ma anche la BMW non perdona nulla: tutte le sconnessioni vengono trasmesse fedelmente alla schiena degli occupanti, compromettendo anche quel minimo di comfort indispensabile per viaggiare. Eccellenti invece i sedili e le sospensioni pneumatiche della Mercedes, che offre il giusto compromesso tra handling e comodità.
Proprio grazie alla sintesi tra la fruibilità da auto “normale” e le sorprendenti prestazioni mostrate in pista, la E63 si è aggiudicata il confronto di AutoBild, mettendosi alle spalle RS6 ed M5 nell’ordine.
Ringraziamo il nostro lettore 300sl per la segnalazione.