Auto dell’Anno: la Golf e… le altre
Claudio Nobis commenta il COTY insieme ai lettori
La best seller della Volkswagen è il simbolo dell’auto “Made in Europe”? Così ha deciso la giuria dell’Auto dell’Anno. Voi cosa ne pensate?
Golf “über alles”. Da lunedi 4 marzo l’eterna star del mercato europeo è diventata la Car Of The Year 2013 eletta, come nel sogno di ogni candidato a un’elezione, con un plebiscito senza precedenti, prossimo all’unanimità.
Così, prima ancora di “scoprire” le sue 130 novità largamente preannunciate e descritte nei dettagli, il Salone di Ginevra ha consacrato la regina ideale dell’auto made in Europe. Sul podio Ulrich Hackemberg capo dello sviluppo Volkswagen e il “nostro” Walter de Silva capo del design, hanno ricevuto il trofeo dal presidente della giuria Hakan Matson che, in stile politically correct, ha trasformato le 8 finaliste in altrettante “vincitrici” tanto per smussare l’umiliazione inflitta alle pur pregevoli rivali.
L’hanno votata come prima assoluta fra le otto finaliste 47 giurati su 58, in rappresentanza di 18 Paesi su 22. Cinque di loro si sono spinti ad assegnare il fatidico 10 (massimo consentito) e in totale la Golf si è aggiudicata 414 voti, poco meno di un terzo del totale voti disponibile (1.450). Record anche lo scarto di 212 voti sul binomio secondo classificato Subaru BRZ/Toyota GT86 (202 voti), e 303 sull’ultima, la Hyundai i30. E’ la 50ma edizione del premio e una cosa simile si è verificata una sola volta, nel 1988 quando la Peugeot 405 riscosse 464 voti contro i 252 della consorella Citroen AX con gli stessi 212 punti di scarto.
Un fenomeno che in politica accade solo nelle dittature, ma in questo caso si può parlare di una dittatura-democratica della Volkswagen, prima marca europea da anni (proprio grazie alla Golf) e anche nel 2012 con 1,6 milioni di vetture immatricolate in flessione del 4,2% a fronte del -7,8% dell’intero mercato. Intanto, mentre si avvia velocemente al traguardo dei 30 milioni di unità prodotte dal 1974 ad oggi, questa settima edizione della Golf, sempre aggiornata e sempre uguale a se stessa, porta a casa questo riconoscimento che ha il sapore di un premio alla carriera. In realtà già la terza serie aveva vinto nel 1992 lo stesso titolo ma con soli 45 punti di vantaggio sulla Citroen ZX.
Ed ecco la classifica ufficiale dell’Auto dell’Anno 2013
VW GOLF 414
SUBARU BRZ7TOYOTA GT86 202
VOLVO V40 189
FORD B-MAX 148
MERCEDES CLASSE A 138
RENAULT CLIO 128
PEUGEOT 208 120
HYUNDAI i30 111
Prima di partire per Ginevra vi avevo proposto di sfidare i giornalisti giurati dell’Auto dell’Anno per offrire alle cronache anche il giudizio popolare in attesa del responso finale. Confesso che mi sarei aspettato una partecipazione più affollata ma forse non c’è stato abbastanza tempo per “riflettere” prima dei risultati ufficiali.
In compenso le vostre opinioni sono state molto chiare, decise e motivate, e per questo ringrazio i lettori che si sono impegnati nella votazione rispettando i termini del regolamento. Avevo scritto nel post di lancio che considero il premio “Car of the year” (di cui ho fatto parte personalmente per molti anni) niente di più di un indicativo sondaggio d’opinione internazionale fra professionisti del settore. Con tutte le sorprese che ne possono derivare com’è in realtà avvenuto.
Non era facile, obbiettivamente, districarsi fra modelli che insieme rappresentano il top degli sforzi industriali di oggi per riuscire a tenere alto il progresso dell’auto pur in tempi di crisi nera soprattutto in Europa. Anche per questo, credetemi non è una sviolinata ai lettori, personalmente trovo più equilibrato il vostro giudizio rispetto a quello della giuria ufficiale. Molti di voi, ad esempio, non condividono il misero quinto posto della Mercedes Classe A scelta drasticamente da GTR43, nano malefico, jensen76, MACBETH88, Nuvolari che implacabilmente ha messo la Golf e non solo a quota zero, e ancora, papaliazzo 91 (Classe A tutta la vita!…) insieme a molti altri. Giaserg ha preferito buttarla in politica (divertente) paragonando la Golf a Bersani e la Classe A a Renzi. Nello scherzo c’è molto di vero nel confronto fra un progresso conservatore e la freschezza di idee “trasgressive” senza arrivare a Grillo abbinato a Toyota/Subaru che peraltro sono arrivate seconde.
Insomma la Golf ha ricevuto i suoi giusti consensi anche in piena conferma con il risultato reale (RipaGio, Andrew 1992) ma è molto evidente che con il nostro “popolo” la vittoria della Golf non sarebbe stata per nulla scontata e meno che mai con tanto scarto sulle rivali. E fa anche piacere verificare gli apprezzamenti molto condivisibili su Volvo V40 che in ogni caso ha ottenuto un onorevole terzo posto sul podio, come Ford B-Max che in altro contesto avrebbe meritato più della sua in quarta posizione. Renault Clio e Peugeot 208, sesta e settima, mi sembra abbiano trovato pareri non entusiastici neppure tra i nostri giurati che hanno invece dimostrato una meritata attenzione alla Hyundai i30 ingiustamente “precipitata” all’ultimo posto dalla giuria ufficiale.
Ora, classifica alla mano, mi piacerebbe leggervi ancora. E’ sempre molto utile ascoltare gli umori del pubblico soprattutto per noi che lavoriamo con e per l’automobile. Ma vale la pena anche per voi approfondire i criteri con cui l’industria ve la propone oggi. Le otto finaliste sono comunque auto per tutti, compresa la Mercedes che si avvicina sempre di più a una base più larga di offerta, e dalla Clio alle sportive Toyota e Subaru (o Toyobaru come le chiama Ratatouille) non manca nulla nella ipotetica lista della spesa prezzi e crisi permettendo.
Un esempio per tutti: ciò che della Golf e dei suoi primi 100.000 clienti conquistati in pochi mesi, ha affascinato la giuria è stato in particolare il nuovo pianale MQB destinato a milioni di esemplari anche di modelli diversi, unendo tecnologia e riduzione di costi che alla fine vanno a vantaggio dei clienti. Non va dimenticato che, a parte il design condizionato da mille regole di omologazione, i maggiori valori delle auto moderne non si vedono. Semmai si “sentono” guidandole per chi ha la giusta sensibilità anche se in apparenza mancano a volte di spinte emozionali. Ed è proprio questo che a mio parere manca oggi al regolamento dell’auto dell’anno vecchio di 50 anni: non distinguere i motivi di un premio come avviene negli Oscar cui si ispira. Se vi ricordate, si tratta del tentativo che nel nostro piccolo abbiamo fatto con gli Autoblog Awards e le 5 categorie nelle quali sono stati declinati i premi.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate: come sempre l’area commenti è a vostra disposizione.