Toyota RAV4 Premium, RAV4 Adventure e i-ROAD
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Le versioni Adventure e Premium rappresentano due possibili evoluzioni della Toyota RAV4. Hanno debuttato entrambe al salone di Ginevra, occasione in cui il marchio giapponese si è presentato anche con le i-ROAD ed FT86 Open. La Toyota RAV4 Adventure si caratterizza per alcune aggiunte di carattere più fuoristradistico e monta cerchi in lega da 20 pollici, archi passaruota di maggiori dimensioni e paraurti dalla finitura grezza, a contrasto con lo scivolo anteriore e l’estrattore posteriore di colore satinato; in coda sono presenti anche quattro terminali di scarico. L’allestimento è poi completato dai vetri oscurati e dalle barre longitudinali sul tetto.
La Toyota RAV4 Premium ha invece un’impronta più urbana e si caratterizza per la verniciatura integrale Deep Bronze, per la specifica griglia anteriore e per il paraurti posteriore anch’esso ridisegnato, che integra un doppio terminale di scarico, una placca in alluminio spazzolato ed un listello trasversale cromato. I cerchi in lega sono da 20 pollici. L’abitacolo prevede accenti sui sedili di colore nero, cuciture bicolore e rivestimenti in pelle color grigio/bianco su pannelli porta e plancia. Il marchio giapponese ha partecipato al salone di Ginevra anche con il prototipo i-ROAD.
La Toyota i-ROAD misura 2.350 mm in lunghezza, 850 mm in larghezza e 1.445 mm in altezza, ha un passo di 1.700 mm e dispone di una batteria agli ioni di litio con capacità di 2 kW. Quest’ultima alimenta due motori elettrici, da 5.6 CV l’uno, entrambi posizionati fra le ruote anteriori. La velocità massima è limitata a 45 km/h, l’autonomia non supera i 50 chilometri – purché si viaggi ad una media di 30 km/h – e sono necessarie 3 ore per effettuare un ciclo di ricarica. L’i-ROAD pesa 300 chili ed utilizza pneumatici 80/80 R16 all’anteriore e 130/170 R10 al posteriore. Elemento fondamentale è comunque il sistema Active Lean, che gestisce la dinamica del veicolo e gli permette di inclinarsi come fosse una normale motocicletta: è quindi corretto parlare di pieghe anziché di curve, riconoscendo l’assoluta particolarità di una vettura che Toyota posiziona nella categoria dei Personal Mobility Vehicle. La centralina gestisce quindi l’inclinazione secondo la velocità e l’angolo di sterzata, così da opporsi alla forza centrifuga.