Mini Paceman: la nostra prova su strada
Mini Paceman: la nostra prova su strada della Mini Cooper S Paceman
Mini Paceman, la nuova Sports Activity Coupé di Mini con prezzi da 24.500 euro, una guida briosa e divertente, anche con la trazione integrale ALL4
Non chiamatela Countryman Coupé, la Mini Paceman è un’auto interamente rinnovata che della sorella a cinque porte riprende solo alcuni particolari come il frontale e parte degli interni. La guida infatti è molto diversa rispetto alla Mini Countryman, così come l’estetica ed anche parte degli interni dell’abitacolo. Quello che non cambia quasi per nulla è l’abitabilità interna che non viene inficiata dall’abbassamento della parte posteriore del tetto, anzi, vista la disposizione interna a quattro sedili, i passeggeri posteriori viaggiano anche più comodi rispetto alla Countryman grazie al nuovo posizionamento delle sedute.
Compatta ma spaziosa e performante, la Mini Paceman compone la sua gamma unicamente con motori Cooper, i più potenti del Marchio Mini, che danno un ottimo brio alla vettura, soprattutto nelle versioni S: tutti sono abbinabili anche al cambio automatico e Mini offre anche la possibilità di dotare la Paceman della trazione integrale ALL4. Con un prezzo di partenza di 24.500 euro, la Mini Paceman si posiziona un gradino più in alto rispetto alla Mini Countryman, con un orientamento totalmente diverso, sia per quanto riguarda il lato dinamico, sia per la clientela alla quale si rivolge.
Anche la qualità globale risulta, a prima vista, migliore rispetto alla Countryman, che di per sé si propone con un buon livello di finiture. Il crossover compatto a tre porte di Mini presenta una guidabilità ben diversa rispetto alla cinque porte: più sportiva, piantata a terra, dinamica e reattiva, insomma, più divertente da guidare in ogni situazione: la Mini Paceman ha quella marcia in più, quel pizzico di pepe tipico del marchio Mini.
Su strada: divertente in ogni situazione
Durante la nostra prova su strada della Mini Paceman abbiamo avuto modo di testare la nuova Mini Cooper S Paceman, in configurazione a trazione anteriore e cambio manuale. Con la sua potenza di 184 cavalli e 240 Nm la Mini Cooper S Paceman è capace di far divertire il guidatore su ogni strada. Un motore con un ottimo allungo, che non risente nemmeno delle tratte lente grazie alla sua elasticità. Anche viaggiando a 1.500 giri il quattro cilindri non sussulta affatto, anzi, si rivela più pronto del previsto nella risposta che non tarda ad arrivare dopo aver premuto il pedale destro. Certo, quando entra il turbo è tutta un’altra storia: si viene proiettati in avanti con cattiveria ed in alcuni casi bisogna saperci fare per tenere affondato il piede del gas. Tuttavia la nostra prova è stata inficiata da una condizione stradale non molto buona: l’asfalto bagnato risultava in alcuni tratti anche sporco di terra e polvere, rivelandosi insidioso a tratti e molto scivoloso. Le gomme invernali Pirelli Sottozero da 225/40 R19 facevano tutto il possibile per evitare perdita di aderenza, ma in alcune situazioni la coppia motrice ha avuto la meglio, facendo smusare leggermente la vettura in un sottosterzo che, pur risultando abbastanza marcato, si è rivelato estremamente progressivo e facile da controllare, con la vettura che ha comunicato le giuste sensazioni prima della perdita di aderenza.
Su strada asciutta è tutta un’altra storia: precisissima e reattiva, grazie al passo di 2.596 millimetri, la Mini Cooper S Paceman risulta estremamente piantata a terra, con la coda che, anche vicino al limite, allarga poco, contrariamente ad altri modelli più sportivi del marchio. La trazione fornita dall’asse anteriore è di altissimo livello: anche in curva quando si osa, ovviamente impostandola correttamente e non sterzando in maniera eccessivamente brusca, l’anteriore risulta estremamente preciso e controllabile, non servono quasi mai correzioni allo sterzo ed il guidatore è in grado di sentire con una certa precisione il comportamento delle ruote, potendo facilmente agire di conseguenza. La reattività dello sterzo è molto buona, il servosterzo elettromeccanico con funzione Servotronic si regola a seconda della velocità diventando estremamente preciso oppure donando un arco di sterzata ridotto alla vettura a velocità basse, pur risultando leggermente pesante nelle manovre, nulla di eccessivo comunque. Andando a velocità elevate la precisione è elevatissima: un’assenza quasi totale del punto morto centrale rende l’auto molto reattiva e divertente, mentre l’ottimo compromesso della servoassistenza permette di controllare con facilità l’orientamento delle ruote con movimenti minimi del volante: come definito da Mini, il Go-Kart Feeling.
Anche l’assetto influisce molto sulla guida della Mini Paceman: la taratura risulta più sportiva rispetto alla Mini Countryman e massimizza la dinamica della nuova tre porte, consentendole prestazioni migliori in curva ed un handling molto più piacevole e sportivo nonostante l’elevata altezza da terra. Il comfort ne risente solo quando vi sono profonde imperfezioni stradali, sui dossi più alti o nelle buche peggiori: ovviamente non si può avere tutto, ma c’è da dire che su strade non troppo rovinate, la marcia è piacevole e comoda in ogni situazione. Il rollio è minore rispetto alla Mini Countryman, pur rimanendo leggermente presente, mentre l’assetto rigido forse penalizza leggermente l’aderenza su fondi bagnati e scivolosi, ma ci riserviamo di confermare questa ipotesi in un futuro test più approfondito.
Il cambio, quello che potrebbe essere il punto debole di una vettura del genere, è stato rivisto ed ora risulta ancor più comodo da azionare, pur mantenendo una leggera resistenza all’innesto che comunica piacevolmente al guidatore se la marcia è inserita oppure no. Gli innesti sono molto precisi pur essendo ravvicinati, praticamente è impossibile sbagliare marcia: molto comunicativa, l’asta del cambio consente cambiate rapidissime e scalate veloci e precise, anche se si vuole saltare un paio di rapporti. La rapportatura è un po’ corta: l’accelerazione e la dinamica di guida ne risente in maniera estremamente positiva, ma ad andature autostradali il regime di rotazione risulta un po’ alto. Tuttavia questo compromesso esalta le prestazioni della Mini Cooper S Paceman che si rivela estremamente divertente, sicura, comunicativa, precisa ed agile, una vera Mini.
Interni e Comfort
I 4.109 millimetri di lunghezza della vettura all’interno non si sentono. La Mini Paceman, pur essendo una compatta di dimensioni ridotte, offre un’ottima abitabilità interna, con un abitacolo luminoso e confortevole, caratteristiche solitamente tipiche di auto dei segmenti superiori. Anche la larghezza non è eccessiva, si parla infatti di 1.786 millimetri, ma i passeggeri stanno comodi e risultano ben spaziati tra di loro e divisi dal rail centrale che permette di ospitare numerosi accessori dalle svariate funzioni. Il look sportivo, e spiovente, della vettura potrebbe però essere la pecca più grossa in termini di abitabilità: il tetto, abbassato di 4.3 centimetri, potrebbe diminuire notevolmente l’abitabilità posteriore, ma non è così. I tecnici ed i designer del marchio Mini hanno modificato la seduta del divano posteriore, aumentando addirittura lo spazio rispetto alla Countryman ed abbinando un look esterno sportivo ed accattivante con un’abitabilità interna di ottimo livello.
Il guidatore, appena seduto all’interno dell’auto, trova immediatamente una posizione comoda. Certo il volante non è uno dei più regolabili con il suo movimento limitato, ma il sedile si adatta perfettamente ad ogni esigenza, dimostrandosi comodo, contenitivo e dalle molteplici regolazioni. La leva del cambio è posizionata in maniera meravigliosa: perfetta per ogni andatura, sia quando si vuole spingere, sia quando si viaggia in tranquillità, magari con il paggiabraccia integrato nel sedile abbassato: anche in questo caso la lunghezza dell’asta del cambio rende facile ogni cambiata. Le regolazioni degli specchietti esterni risulta facile ed immediata, anche se la visibilità non è delle migliori, il design ha portato a degli specchi un po’ piccoli, anche se c’è da dire che una volta abituati, non si sente più la mancanza di retrovisori dalle dimensioni maggiori se non durante le operazioni di manovra. Proprio la visibilità posteriore potrebbe essere uno dei più grossi problemi di questa vettura. I designer hanno infatti diminuito la vetratura posteriore, riducendo la visibilità in retromarcia: indispensabili i sensori di parcheggio che, grazie alla loro precisione ed alle animazioni ben studiate, ci consentono di capire con esattezza cosa abbiamo dietro di noi, permettendo così manovre millimetriche per parcheggiare praticamente ovunque.
Come già detto la qualità degli interni pare migliore rispetto alla Mini Countryman: Mini attribuisce parte del miglioramento alla linea di assemblaggio di Graz in luogo della classica di Oxford. Le plastiche convincono di più su certi particolari, soprattutto nei pannelli porta, molto ben rifiniti e dal design rivisto. I pellami sono di alta qualità, così come i vari tessuti utilizzati per il rivestimento delle sellerie e di altri particolari; la pelle di volante e pomello del cambio è morbida e quasi per niente scivolosa. Sul tunnel centrale sono presenti tutti i comandi utili per la gestione della vettura, viste le dimensioni contenute dell’auto risultano tutti a portata di mano e, una volta abituati alla disposizione, si può andare a colpo diretto senza neanche bisogno di guardare il pulsante che si vuole azionare. Non da ultima, la comodità dei comandi dei finestrini sulle portiere e non più sulla plancia: una pecca per i puristi del marchio, ma un surplus di comodità per la maggioranza del mercato.
Mini Paceman: la gamma
Mini ha deciso di inserire nel listino della Mini Paceman solamente le motorizzazioni Cooper, ovvero quelle più potenti della gamma, che donano più brio alla vettura, senza tuttavia dimostrarsi troppo dispendiose a livello di consumi. La versione dai consumi più bassi è la Mini Cooper D Paceman che, con il suo quattro cilindri 1.6 litri diesel eroga 112 cavalli a 4.000 giri e 270 Nm tra i 1.750 ed i 2.250 rpm: nella sua versione con cambio manuale scatta da 0 a 100 in 10.8 secondi, che diventano 11.2 con l’automatico, arrivando fino a 187 chilometri orari e presentando un consumo medio di 4.4 litri ogni 100 chilometri, 5.6 se si opta per il cambio automatico. Nel listino delle motorizzazioni a gasolio è presente però anche un 2.0 litri turbodiesel da 143 cavalli a 4.000 giri e 305 Nm tra i 1.750 ed i 2.700 giri al minuto, che va ad equipaggiare la Mini Cooper SD Paceman. Questa motorizzazione risulta ben più performante rispetto alla 1.6: lo 0-100 viene archiviato in 9.2 secondi, la velocità massima è di 200 chilometri orari ed il consumo è solo di poco superiore, 4.6 litri ogni 100 chilometri. Nella sua variante con cambio automatico le prestazioni cambiano leggermente, con uno 0-100 km/h coperto in 9.4 secondi, una velocità massima di 197 km/h ed un consumo medio un po’ più alto: 5.7 litri ogni 100 chilometri nel ciclo combinato.
La Mini Cooper Paceman è la versione d’ingresso della gamma: il suo quattro cilindri 1.6 aspirato con tecnologia Valvetronic è in grado di erogare 122 cavalli a 6.000 giri e 160 Nm a 4.250 rpm. Queste prestazioni le consentono di scattare da 0 a 100 in 10.4 secondi, toccando una velocità massima di 192 chilometri orari e mantenendo un consumo medio pari a 6.0 litri ogni 100 chilometri. Se invece si opta per il cambio automatico, il consumo sale a 7.2 litri per 100 chilometri, con un’accelerazione da 0 a 100 coperta in 11.5 secondi ed una velocità massima pari a 184 chilometri orari. La più performante attualmente in commercio, la Mini Paceman John Cooper Works verrà infatti lanciata in un secondo momento, è la Mini Cooper S Paceman. In questo caso il motore è lo stesso, ma con l’aggiunta di un turbocompressore Twin Scroll e dell’iniezione diretta della benzina: questi miglioramenti portano la potenza fino a 184 cavalli a 5.500 giri, con una coppia di 240 Nm tra i 1.600 ed i 5.000 giri, che diventano 260 Nm con l’overboost. Nella versione con cambio manuale lo scatto da 0 a 100 chilometri orari è chiuso in 7.5 secondi, mentre la velocità massima è di 217 chilometri orari ed il consumo si assesta su una media di 6.1 litri ogni 100 chilometri. Optando per il cambio automatico il consumo si alza di 1 litro, facendo segnare un 7.1 litri/100 km, con uno 0-100 chiuso in 7.8 secondi ed una velocità massima di 212 chilometri orari. Tutte le versioni, fatta eccezione le la Mini Cooper Paceman, sono ordinabili anche con trazione integrale ALL4: la più performante Mini John Cooper Works Paceman ALL4 non risulta invece disponibile nella sua configurazione a trazione anteriore.
Listino Prezzi Mini Paceman
MINI Cooper Paceman 24.500 euro
MINI Cooper D Paceman 26.200 euro
MINI Cooper D Paceman Automatica 27.900 euro
MINI Cooper D Paceman ALL4 27.950 euro
MINI Cooper D Paceman ALL4 Automatica 29.650 euro
MINI Cooper S Paceman 28.950 euro
MINI Cooper S Paceman ALL4 30.500 euro
MINI Cooper SD Paceman 29.950 euro
MINI Cooper SD Paceman ALL4 31.500 euro
MINI John Cooper Works Paceman ALL4 37.150 euro