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Autobianchi Y10

Rubrica Amarcord: storia dell’Autobianchi Y10


Come da tradizione prima di addentraci in una nuova puntata della nostra Rubrica Amarcord, dedicata alla riscoperta di modelli del passato che hanno lasciato la propria impronta nella storia dell’automobilismo, vi proponiamo il nostro classico promemoria: partecipate anche voi a questa community inviandoci il vostro racconto e, se possibile, qualche immagine dell’epoca a suggerimenti@autoblog.it… I migliori saranno pubblicati. La protagonista della nostra storia odierna è stata una delle prime vetture ad appartenere alla categoria delle citycar. Stiamo parlando dell’Autobianchi Y10.

La Y10 è presentata per la prima volta al pubblico durante il Salone di Ginevra del 1985 come erede della popolare A112. Bisogna ricordare che in alcuni mercati verrà commercializzata con il nome Autobianchi mentre in altri direttamente con quello Lancia. Lo schema meccanico adottato dalla Y10 prevede motore anteriore trasversale, trazione anteriore cambio a cinque rapporti, servofreno a depressione, sterzo a cremagliera e impianto frenante con dischi all’anteriore e tamburi al posteriore. Lo schema sospensivo, invece, utilizza ruote indipendenti tipo McPherson all’avantreno e ad assale rigido a “omega” al retrotreno.

Al momento del lancio la piccola vettura italiana è disponibile in tre differenti versioni. La prima è rappresentata dalla Y10 Fire, equipaggiata con un motore di 999 cm3 da 45 CV. A esso si affiancano la Y10 Touring, con il suo 1049 cm3 da 55 CV, e la Y10 Turbo. Quest’ultimo modello è mosso da un’unità di 1049 cm3 in grado di sviluppare una potenza di 85 cavalli e raggiungere una velocità di punta pari a 180 km/h. Nel 1986 la gamma si amplia con l’arrivo della Y10 Fire LX e della Y10 4WD.

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La Y10 Fire LX rappresenta una variante maggiormente curata e rifinita rispetto della Fire “semplice”. La 4WD è invece il modello dotato della trazione integrale inseribile spinto da un 999 cm3 capace di erogare 50 CV. Negli anni successivi verranno prodotte una serie di versioni speciali a partire dalla Y10 Fila, firmata dall’omonima azienda biellese di articoli sportivi e per il tempo libero. A livello meccanico la vettura non presenta modifiche rispetto alla classica Y10 Fire. Esteticamente sfoggia una carrozzeria bianca sulla quale spiccano delle strisce adesive in nero e azzurro, che corrono lungo la linea di cintura e culminano, verso il portellone. La vettura piace, tanto che nel 1988 verrà lanciata la Fila 2 con carrozzeria nera e adesivi bianco-rossi.

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Il successo del particolare modello spinge la Casa a realizzare altre due versioni speciali, la Martini e la Missoni. La Y10 Martini, disponibile nella sola colorazione bianca e striscie sulle fiancate con impressi i colori della squadra corse Martini, deriva dalla Turbo e nasce per celebrare il sodalizio sportivo con il quale la Lancia riscuote notevoli successi nel mondo delle corse con la Delta. La Y10 Missoni derivata dalla Fire LX e porta la firmata dal noto stilista Ottavio Missoni, che ha scelto per la carrozzeria un esclusivo Blu Memphis metallizzato. Fanno parte dei modelli speciali anche la Y10 Mia, la Y10 Ego, la Y10 Avenue e la Y10 Marazzi.

Nel 1989 l’intera gamma della Y10 si rinnova. Della precedente gamma comprendente la Fire, la Fire LX, la Touring, la Turbo e le serie speciali, sopravvive soltanto la versione Fire mentre tutte le altre versioni escono di produzione e con esse anche il motore da 1050 cm3. Quest’ultimo è sostituito dal Fire 1100 SPI e viene montato sulla LX i.e. e sulla 4WD i.e. Nello specifico si tratta di un’unità di 1108 cm3 capace di erogare una potenza di 57 CV DIN. Non ci si deve poi dimenticare del nuovo 1300 MPI (1301 cm3 e 78 CV DIN) montato sulla GT i.e..

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L’ultima news di rilievo è data dalla nascita della Y10 Selectronic, dotata di un inedito tipo di cambio automatico a variazione continua del rapporto di trasmissione denominato ECVT (Electronic Continuously Variable Trasmisison) abbinato a una frizione a controllo elettronico. Il tutto accoppiato al motore Fire 1100 a iniezione elettronica single point. Nel 1990 debutta la gamma delle Y10 catalizzate: per ogni versione viene realizzata la corrispondente catalizzata, ad eccezione della classica Fire a carburatore. Da qui in poi inizia il percorso che porterà la carriera dell’italiana al tramonto. Negli ultimi anni di produzione si può acquistare in due varianti: 1108 oppure 1297 cm3, entrambe con iniezione elettronica. Nel 1995 cessa definitivamente la commercializzazione della Y10 che lascia il posto alla Lancia Y.

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Per chi si fosse perso le scorse puntate, abbiamo parlato di:

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